No. 99472468

Pietro Scapardini (1900-1982) - Marina, la Spiaggia di Cervia
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Pietro Scapardini (1900-1982) - Marina, la Spiaggia di Cervia
AUTORE
Pietro Scapardini (1900-1982) pittore italiano. Nato a Milano, si trasferi a Bologna dove divenne un punto di riferimento e maestro per giovani talenti come Fernando Boschi. La sua carriera espositiva prese avvio con rilievo negli anni Trenta, testimoniando una predilezione per la pittura "en plein air" e per le vedute che lo vide protagonista in contesti istituzionali prestigiosi. Nel 1933, partecipò alla IV Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia presso il Palazzo della Permanente di Milano, nel '34 prese parte alla IV Esposizione Biennale dell'Arte del Paesaggio con le tele Paesaggio Urbano e Appennino Toscano.
Aderi alla corrente italiana "Novecento", con il suo ritorno all'ordine e la ricerca di modelli nell'arte classica italiana e nel Rinascimento. La sua indagine artistica non si fermo' al paesaggio, ma abbracciò anche la figura umana e la natura morta, trattate sempre con una cifra stilistica intima e misurata. Nel 1942, partecipo' alla IX Mostra Interprovinciale del Sindacato Fascista delle Arti Emilia Romagna a Bologna. Scapardini espose l'opera "Bimba", dimostrando una delicatezza nel ritratto che affiancava la sua più nota produzione paesaggistica. Ricordato oggi anche grazie a studi critici successivi, come quelli di Roberto Barbolini. Mori a Bologna nell'82.
DESCRIZIONE
"Marina, la Spiaggia di Cervia", olio su tela, 71*75cm con cornice, 55*59cm la sola tela, 1931, firma e data in basso a destra al verso. Al verso firma, titolo e data.
Visione essenziale e rigorosa del litorale romagnolo di Cervia, la composizione è dominata da una forte scansione orizzontale che divide nettamente i piani tra terra, acqua e cielo. La scena è priva di figure umane, abitata soltanto da esili pali di legno che emergono dalla sabbia e dall'acqua, fungendo da misurati punti di riferimento spaziale in un contesto vasto e silenzioso. La pennellata appare corposa e materica, stesa con un fare costruttivo che conferisce peso e volume anche agli elementi fluidi come le nuvole e le onde increspate; il gioco cromatico si articola su una tavolozza di toni bassi e naturali, dove i bruni terrosi dell'arenile dialogano con i grigi plumbei e i bianchi sporchi di un cielo tormentato, creando un'atmosfera densa e suggestiva, quasi sospesa nel tempo.
Il dipinto rappresenta una testimonianza significativa della fase giovanile di Pietro Scapardini e della sua adesione ai canoni del "Novecento" italiano, movimento che in quegli anni predicava un ritorno all'ordine formale e alla solidità plastica contro le dissoluzioni dell'impressionismo. In questa marina, l'artista non cerca l'istantaneità della luce, bensì una sintesi strutturale e una severità compositiva che trasformano un semplice scorcio marino in un paesaggio solenne e meditativo. Stilisticamente l'opera rientra nel pieno di quel clima di "Ritorno al mestiere" tipico dell'arte italiana tra le due guerre.
CONDITION REPORT
Buona la condizione generale, pennellata e cromia vivide e ben leggibili. Craquelure coerente con l'eta' dell'oggetto. La cornice e' da ritenersi in omaggio.
Spedizione tracciata ed assicurata con adeguato imballo.
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