Sospesa tra biologia e poesia, Euplectella Aspergillum – nota come “Cesta di Venere” – è una delle più affascinanti creature abissali conosciute dalla scienza. Si tratta di una spugna silicea appartenente alla famiglia dei Hexactinellida, tipica delle profondità oceaniche del Pacifico, in particolare a largo delle Filippine e del Giappone. Il suo nome scientifico rende omaggio al naturalista tedesco Eduard Oscar Schmidt (che la descrisse nel 1862), mentre il nome popolare “Venus’ Flower Basket” richiama l’eleganza e la raffinatezza della dea dell’amore. Questa spugna vetrosa vive ancorata ai fondali marini grazie a sottili filamenti di silice pura, flessibili ma incredibilmente resistenti, chiamati spicole. La sua struttura tubolare e reticolare, perfettamente geometrica e simmetrica, è composta interamente da biossido di silicio: un vero miracolo di architettura naturale, studiato persino dai bio-ingegneri per la resistenza e la leggerezza del suo intreccio tridimensionale. Tra le curiosità più affascinanti, c’è la presenza di una coppia di gamberetti (Shrimp Spongicola), maschio e femmina, che entra nella spugna quando ancora è giovane e rimane intrappolata all’interno per tutta la vita. In Giappone, la Cesta di Venere viene spesso donata come simbolo di amore eterno e convivenza armoniosa, proprio in onore di questa simbiosi che unisce per sempre due esseri viventi. Oggetto da collezione straordinario Ogni esemplare di Euplectella è un pezzo unico, una scultura marina in vetro naturale. Le sue forme leggere e traslucide si prestano alla contemplazione e all’esposizione come oggetto d’arte organica, ideale per collezionisti, appassionati di storia naturale, arredatori o amanti del design ispirato alla natura profonda.