Giuseppe Franceschinis inizia 1887 come direttore dello stabilimento fotografico di E. Sambo e, nel 1888, si trasferisce a lavorare con Antonio Eram di cui rileva l’anno successivo l’atelier in Corso 35.Pubblica periodicamente avvisi pubblicitari nei quotidiani L’Indipendente e Il Piccolo. Già un anno dopo l’apertura del negozio acquista fama d’artista valente e coscienzioso, esponendo le fotografie su tableau in Corso, sulla facciata di palazzo Hirschel. Sono lavori molto apprezzati e lodati dai giornali locali per la rassomiglianza ed esecuzione accurata. Reso famoso dalle belle fotografie riprodotte nel volume Marine Istriane di Caprini e in quello dedicato alle Pianure friulane, si specializza in ritratti di qualsiasi grandezza, riproduzioni ingrandimenti, gruppi, equipaggi, cavalli e qualunque altro lavoro con tutta perfezione, esattezza e sollecitudine. Le sue foto sono messe in mostra anche in negozi diversi dal suo: quando muore Giorgio Benussi un suo ritratto è esposto nella vetrina del floricultore Maron. Un ingrandimento splendido . Il ritratto è da tutti ammiratissimo.
Si trasferisce in Piazza Goldoni dal 24 agosto del 1904 con entrata in via Silvio Pellico n. 1 sino al 1914. La Guida scematica del 1904 spiega che: Lo studio fotografico G. Franceschinis col giorno 24 agosto si è trasferito nella nuova palazzina in Piazza Goldoni (ingresso via Silvio Pellico 1).
Dal 1914 al 1915 risiede in via Risorta, 1.
Franceschinis è il marito di una sorellastra di Guglielmo Oberdan, Adele Ferencich (1867-1937). Il fotografo romano Della Valle immortala verso la fine del 1878 Guglielmo Oberdan . Dopo la sua morte, furono fatte della stessa diverse riproduzioni da vari studi fotografici tra cui Sebastianutti e Benque e Franceschinis.
Uno dei tre figli, Nino, collaborerà alla direzione dello stabilimento paterno fino al 1915, anno in cui sarà internato dagli austriaci, a Katzenau, fino al 1918. Il giovane morirà attorno al 1921.
Giuseppe Franceschinis si trasferirà a Roma dopo il 1915 dove il figlio Livio (1895-1962) lavora presso le Assicurazioni Generali. Il fotografo morirà il 26 dicembre 1918.
Le foto presentate in asta sono di qualità e di non facile reperibilità.
5 delle ultime 6 foto sono state inserite a completamento delle finestre disponibili ma non appartengono alla produzione del Franceschinis.
La spedizione sarà assicurata ai costi indicati in asta.