N. 98718004

(POST INCUNABLE) Petrarca - I Sonetti, Canzoni e Trionfi con i suoi commenti - 1519
N. 98718004

(POST INCUNABLE) Petrarca - I Sonetti, Canzoni e Trionfi con i suoi commenti - 1519
Elegitur presenta: Francesco Petrarca, I Sonetti, Canzoni e Trionfi con i suoi Commenti.
Edizione cinquecentesca in littera cursiva.
Contesto storico e valore dell’opera
L’opera rappresenta uno dei vertici assoluti della letteratura italiana e della cultura umanistica europea. I Sonetti e Canzoni — il cosiddetto Canzoniere — insieme ai Trionfi costituiscono il cuore della produzione volgare di Francesco Petrarca (1304–1374), poeta, umanista e figura cardine del primo Rinascimento. Redatte nel volgare toscano e intrise di profonda introspezione spirituale, le liriche petrarchesche fondano la lingua poetica moderna e diventano modello di eleganza, misura e armonia per secoli, da Bembo a Leopardi.
Questa raccolta riunisce due cicli complementari:
• Il Canzoniere (o Rerum vulgarium fragmenta), in cui l’amore per Laura si trasfigura in un itinerario di purificazione morale e poetica;
• I Trionfi, poema allegorico in terzine che descrive il cammino dell’anima attraverso i trionfi dell’Amore, della Pudicizia, della Morte, della Fama, del Tempo e infine dell’Eternità.
Caratteristiche bibliografiche
Il frontespizio recita:
“Li sonetti, canzone e triomphi del Petrarcha con li soi commenti, non senza grandissima evigilantia et summa diligentia corretti et in la loro primaria integrità et origine restituti, noviter in littera cursiva studiossamente impressi.”
Questa formula tipografica è tipica delle prime stampe umanistiche veneziane tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, che vantavano la “restitutio in integrum” dei testi classici e volgari, ossia la loro revisione secondo criteri filologici. Il riferimento alla “littera cursiva” indica l’uso del carattere corsivo introdotto da Aldo Manuzio e dal suo incisore Francesco Griffo da Bologna attorno al 1501 — un’invenzione destinata a rivoluzionare la tipografia europea.
La menzione dei commenti suggerisce la presenza delle celebri glosse e interpretazioni di Bernardo da Siena, Alessandro Vellutello o di Francesco Filelfo, a seconda della tradizione editoriale seguita.
Valore culturale e bibliografico
Questo esemplare si colloca dunque nella stagione aurea della stampa umanistica, in cui l’editoria italiana — soprattutto quella veneziana — cercava di unire il rigore filologico alla grazia estetica del libro come oggetto d’arte.
Ogni dettaglio tipografico — la disposizione centrata del testo, l’uso del latino nei colophon, la sobrietà del carattere — testimonia una cultura raffinata che concepiva il libro come veicolo di bellezza e sapienza.
Per il bibliofilo moderno, un esemplare di questo tipo rappresenta:
• Un testimone materiale della rivoluzione tipografica rinascimentale;
• Un documento linguistico e filologico di primaria importanza, in cui il volgare toscano si afferma come lingua della poesia e della cultura;
• E infine un oggetto di straordinaria eleganza, emblema dell’ideale umanistico di equilibrio tra forma e contenuto.
Conclusione
Possedere o studiare una simile edizione significa toccare con mano l’origine stessa della letteratura moderna europea.
Nel candore della carta filigranata e nell’inchiostro brunito del carattere corsivo si riflettono insieme la passione filologica del Rinascimento e la voce immortale di Petrarca, ancora oggi simbolo della tensione umana verso il bello, il vero e l’eterno.
Collazione e stato di preservazione
13pp non numerate, 342 pp numerate. Ottimo stato di preservazione, leggere gore e qualche leggerissimo strappetto, alcuni errori di numerazione ma completo, bellissime xilografie a piena pagina, opera rarissima in vendita presso le librerie antiquarie a prezzi altissimi.
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