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Sarayna - [Post Incunable] Civitatis Veronae - 1540
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Sarayna - [Post Incunable] Civitatis Veronae - 1540

URBS MYSTICA: IL RESPIRO NASCOSTO DI VERONA - COLLECTOR'S COPY Opera fondativa della topografia umanistica e monumentale italiana, il De origine et amplitudine civitatis Veronae di Torello Sarayna, stampato a Verona nel 1540, trasforma la città in una creatura simbolica. Prima edizione molto rara e ricercata. Rappresenta le antichità romane di Verona, disegnate ed incise dal celebre Giovanni Caroto, pittore veronese e pupillo del Mantegna. Di notevole rilievo, il superbo ritratto dell'autore, la grande pianta di Verona e la grande veduta del "Teatro Romano" (che manca più volte negli esemplari, ma che qui è presente in ottima morsura). Le mura, i teatri e gli archi diventano organi di una vita superiore, segni di un sapere antico che il Rinascimento riscopre come corpo della memoria. Le straordinarie tavole xilografiche che accompagnano il testo — tra le più spettacolari incisioni urbane del Cinquecento — restituiscono Verona come un microcosmo architettonico, dove la pietra, il mito e la storia convergono in una visione unitaria del tempo. MARKET VALUE Le copie complete dell’edizione veronese del 1540, soprattutto con le grandi tavole ripiegate integre, sono tra i capolavori più rari e ambiti della storiografia rinascimentale. Gli esemplari in ottimo stato, come questo, si collocano in una fascia di mercato compresa tra 15.000 e 25.000 euro, con esemplari eccezionali passati in asta oltre i 30.000 euro. La qualità delle incisioni, la freschezza delle carte e la legatura settecentesca in piena pelle contribuiscono a rendere questo volume un pezzo di altissimo collezionismo. PHYSICAL DESCRIPTION AND CONDITION - COLLECTOR'S COPY Legatura settecentesca in piena pelle con dorso decorato con ricchi fregi floreali dorati. Tagli rossi, frontespizio con marca tipografica degli Avanzi, ritratto xilografico di Torello Sarayna a piena pagina, Ritratto dell'Autore e 29 tavole, disegnate e incise in legno da Giovanni Caroto (doppie ed anche più volte ripiegate), 2 marche tipografiche (al frontespizio e in fine). Teatro Romano, l’Arena, l’Arco dei Gavi, le antiche mura e le principali vestigia della Verona classica. Bellissimo esemplare, completo e perfettamente conservato. Pp. (4); 132; 8nn; (2). FULL TITLE AND AUTHOR De origine et amplitudine civitatis Veronae. Veronae, Ex officina Antonii Putelleti, 1540. Torello Sarayna. CONTEXT AND SIGNIFICANCE Il De origine et amplitudine civitatis Veronae rappresenta la prima grande opera di storiografia urbana del Rinascimento italiano. Con stile limpido e solenne, Sarayna celebra Verona come erede della grandezza romana, fondendo l’indagine storica e archeologica con una visione simbolica del tempo. Il testo non si limita alla descrizione topografica, ma intreccia genealogia mitica, architettura, cronaca e devozione civica. Le incisioni — di mano ignota ma di altissimo livello — costituiscono una pietra miliare della rappresentazione architettonica, anticipando la veduta prospettica seicentesca. In questo libro la città diventa una teofania: corpo visibile della storia e specchio della permanenza del divino nella forma umana. L’opera si inserisce così nella tradizione ermetica e platonica della città come immagine del cosmo ordinato. BIOGRAPHY OF THE AUTHOR Torello Sarayna (Verona, 1502 circa – 1555) fu giurista, erudito e umanista, membro del Consiglio cittadino di Verona. Formatasi su Cicerone e Livio, la sua prosa latina è esemplare per equilibrio e chiarezza. Il De origine et amplitudine civitatis Veronae è la sua opera capitale e fonda una linea di studi antiquari che influenzerà Andrea Palladio, Pirro Ligorio e i grandi topografi del XVII secolo. PRINTING HISTORY AND CIRCULATION L’opera fu stampata a Verona nel 1540 da Antonio Putelletti, attivo in città tra il 1538 e il 1545, noto per la precisione tipografica e per l’uso raffinato di matrici xilografiche di grande formato. Si tratta della prima edizione, estremamente rara e di tiratura limitata, destinata a un pubblico di studiosi, giuristi e umanisti veronesi. Le tavole, di mano probabilmente locale, furono tra le prime a raffigurare con esattezza prospettica edifici antichi, anticipando le Antichità romane di Pirro Ligorio e le incisioni urbane di Braun e Hogenberg. Un’opera capitale per la storia della stampa illustrata e per la costruzione della memoria civica italiana. BIBLIOGRAPHY AND REFERENCES Adams S 479; Brunet V, 132; Graesse VI, 274; Mortimer, Italian Sixteenth Century Books, II, 453; Fowler 295; Berlin Katalog 1824; Gamba 1889; ICCU CNCE 49232; Biblioteca Capitolare di Verona, Fondo Antico 1540.1.

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Opera fondativa della topografia umanistica e monumentale italiana, il De origine et amplitudine civitatis Veronae di Torello Sarayna, stampato a Verona nel 1540, trasforma la città in una creatura simbolica.
Prima edizione molto rara e ricercata. Rappresenta le antichità romane di Verona, disegnate ed incise dal celebre Giovanni Caroto, pittore veronese e pupillo del Mantegna. Di notevole rilievo, il superbo ritratto dell'autore, la grande pianta di Verona e la grande veduta del "Teatro Romano" (che manca più volte negli esemplari, ma che qui è presente in ottima morsura).
Le mura, i teatri e gli archi diventano organi di una vita superiore, segni di un sapere antico che il Rinascimento riscopre come corpo della memoria. Le straordinarie tavole xilografiche che accompagnano il testo — tra le più spettacolari incisioni urbane del Cinquecento — restituiscono Verona come un microcosmo architettonico, dove la pietra, il mito e la storia convergono in una visione unitaria del tempo.
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Le copie complete dell’edizione veronese del 1540, soprattutto con le grandi tavole ripiegate integre, sono tra i capolavori più rari e ambiti della storiografia rinascimentale. Gli esemplari in ottimo stato, come questo, si collocano in una fascia di mercato compresa tra 15.000 e 25.000 euro, con esemplari eccezionali passati in asta oltre i 30.000 euro. La qualità delle incisioni, la freschezza delle carte e la legatura settecentesca in piena pelle contribuiscono a rendere questo volume un pezzo di altissimo collezionismo.

PHYSICAL DESCRIPTION AND CONDITION - COLLECTOR'S COPY
Legatura settecentesca in piena pelle con dorso decorato con ricchi fregi floreali dorati. Tagli rossi, frontespizio con marca tipografica degli Avanzi, ritratto xilografico di Torello Sarayna a piena pagina, Ritratto dell'Autore e 29 tavole, disegnate e incise in legno da Giovanni Caroto (doppie ed anche più volte ripiegate), 2 marche tipografiche (al frontespizio e in fine). Teatro Romano, l’Arena, l’Arco dei Gavi, le antiche mura e le principali vestigia della Verona classica. Bellissimo esemplare, completo e perfettamente conservato. Pp. (4); 132; 8nn; (2).

FULL TITLE AND AUTHOR
De origine et amplitudine civitatis Veronae.
Veronae, Ex officina Antonii Putelleti, 1540.
Torello Sarayna.

CONTEXT AND SIGNIFICANCE
Il De origine et amplitudine civitatis Veronae rappresenta la prima grande opera di storiografia urbana del Rinascimento italiano. Con stile limpido e solenne, Sarayna celebra Verona come erede della grandezza romana, fondendo l’indagine storica e archeologica con una visione simbolica del tempo. Il testo non si limita alla descrizione topografica, ma intreccia genealogia mitica, architettura, cronaca e devozione civica. Le incisioni — di mano ignota ma di altissimo livello — costituiscono una pietra miliare della rappresentazione architettonica, anticipando la veduta prospettica seicentesca.
In questo libro la città diventa una teofania: corpo visibile della storia e specchio della permanenza del divino nella forma umana. L’opera si inserisce così nella tradizione ermetica e platonica della città come immagine del cosmo ordinato.

BIOGRAPHY OF THE AUTHOR
Torello Sarayna (Verona, 1502 circa – 1555) fu giurista, erudito e umanista, membro del Consiglio cittadino di Verona. Formatasi su Cicerone e Livio, la sua prosa latina è esemplare per equilibrio e chiarezza. Il De origine et amplitudine civitatis Veronae è la sua opera capitale e fonda una linea di studi antiquari che influenzerà Andrea Palladio, Pirro Ligorio e i grandi topografi del XVII secolo.

PRINTING HISTORY AND CIRCULATION
L’opera fu stampata a Verona nel 1540 da Antonio Putelletti, attivo in città tra il 1538 e il 1545, noto per la precisione tipografica e per l’uso raffinato di matrici xilografiche di grande formato. Si tratta della prima edizione, estremamente rara e di tiratura limitata, destinata a un pubblico di studiosi, giuristi e umanisti veronesi. Le tavole, di mano probabilmente locale, furono tra le prime a raffigurare con esattezza prospettica edifici antichi, anticipando le Antichità romane di Pirro Ligorio e le incisioni urbane di Braun e Hogenberg.
Un’opera capitale per la storia della stampa illustrata e per la costruzione della memoria civica italiana.

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Adams S 479; Brunet V, 132; Graesse VI, 274; Mortimer, Italian Sixteenth Century Books, II, 453; Fowler 295; Berlin Katalog 1824; Gamba 1889; ICCU CNCE 49232; Biblioteca Capitolare di Verona, Fondo Antico 1540.1.

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