Edoardo Chendi (1906-1993) - La Parata dei Partigiani

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Caterina Maffeis
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Laurea magistrale in pittura rinascimentale, tirocinio Sotheby’s e 15 anni di esperienza.

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La Parata dei Partigiani, olio su pannello, periodo 1940-1950, paese d’origine Italia.

Riepilogo creato con l’aiuto dell’IA

Descrizione del venditore

AUTORE

Edoardo Chendi (1906-1993) pittore italiano. Nasce a Ferrara, compie la sua formazione tecnica presso la Civica Scuola d’Arte "Dosso Dossi", per po frequentare l'Accademia di Belle Arti di Bologna, avvicinandosi allo stile di Filippo de Pisis, fondamentale per l'evoluzione del suo tratto pittorico. Pur assimilando la rapidità gestuale del maestro, Chendi sviluppa presto una cifra stilistica autonoma, caratterizzata da una maggiore solidità volumetrica e da una costruzione dell'immagine più rigorosa. Il trasferimento definitivo a Roma segna il suo ingresso nel panorama artistico nazionale, nella capitale frequenta gli esponenti della Scuola Romana e del tonalismo, in particolare Roberto Melli, definendo un linguaggio pittorico basato su rapporti cromatici strutturati e su una composizione attenta agli equilibri spaziali.

La sua carriera espositiva si consolida attraverso numerose partecipazioni alle maggiori rassegne italiane, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma, confermando il suo ruolo all'interno della pittura figurativa del Novecento. La produzione di Chendi si focalizza principalmente su nature morte e paesaggi, temi che l'artista indaga con un approccio analitico e privo di eccessi decorativi, mantenendo una linea coerente che privilegia la sintesi formale fino alla sua morte, avvenuta a Roma nel 1993.

DESCRIZIONE

"La Parata dei Partigiani", olio su pannello, 50*56cm, databile tra il 1946 ed il 1950, firmato in basso a destra.

L'opera raffigura con vibrante immediatezza una colonna di uomini in bicicletta che avanza lungo l'argine di un fiume, stagliandosi contro un paesaggio basso e malinconico, tipico delle zone umide tra il Polesine e il ravennate. I protagonisti sventolano con foga due vessilli che dominano la scena: la bandiera rossa con falce e martello e il tricolore italiano, simboli inequivocabili di una celebrazione per l'avvenuta liberazione. Il dipinto rende omaggio al ruolo cruciale svolto dai partigiani nella lotta di Resistenza contro l'occupazione nazi-fascista, richiamando visivamente l'importanza fondamentale delle brigate comuniste (come le Brigate Garibaldi) che, insieme alle altre forze partigiane, contribuirono in modo decisivo al riscatto nazionale e alla fine della guerra civile.

La composizione è costruita su una direttrice diagonale che guida l'occhio dello spettatore lungo la curva della strada sterrata, suggerendo un movimento incedente e continuo. La pennellata è rapida, "nervosa" e carica di materia, elemento che conferisce alla scena un dinamismo quasi febbrile. Il gioco cromatico è sapientemente orchestrato: una gamma di toni terrosi, bruni e grigi definisce il cielo plumbeo e la terra fangosa, creando un'atmosfera cupa che viene però squarciata dalla violenta accensione dei rossi e dei verdi delle bandiere, veri fulcri emotivi della rappresentazione che rompono la monotonia cromatica del paesaggio fluviale.

Il dipinto si colloca pienamente nella fase neoespressionista di Edoardo Chendi, uno stile che l'artista esplorò con particolare intensità durante gli anni Quaranta, prima della definitiva maturazione romana verso il tonalismo. Sebbene l'influenza della formazione bolognese e la lezione di Filippo de Pisis siano ancora leggibili nella rapidità del tocco e nella sintesi formale, qui Chendi dimostra già quella ricerca di una maggiore solidità volumetrica e di una costruzione rigorosa dell'immagine che diverrà la sua cifra stilistica. Il dipinto trascende la semplice cronaca figurativa per diventare una preziosa testimonianza storica: è l'immagine vivida di un'Italia ancora ferita nelle sue infrastrutture e nel suo paesaggio, appena uscita dal tunnel di un conflitto sanguinoso, ma finalmente libera e in marcia verso la ricostruzione democratica.

CONDITION REPORT

Buona la condizione generale, cromia e pennellata vivide e ben leggibili. Da segnalare piccole cadute di colore che non inficiano la resa estetica complessiva del dipinto.

Spedizione tracciata ed assicurata con adeguato imballo.


AUTORE

Edoardo Chendi (1906-1993) pittore italiano. Nasce a Ferrara, compie la sua formazione tecnica presso la Civica Scuola d’Arte "Dosso Dossi", per po frequentare l'Accademia di Belle Arti di Bologna, avvicinandosi allo stile di Filippo de Pisis, fondamentale per l'evoluzione del suo tratto pittorico. Pur assimilando la rapidità gestuale del maestro, Chendi sviluppa presto una cifra stilistica autonoma, caratterizzata da una maggiore solidità volumetrica e da una costruzione dell'immagine più rigorosa. Il trasferimento definitivo a Roma segna il suo ingresso nel panorama artistico nazionale, nella capitale frequenta gli esponenti della Scuola Romana e del tonalismo, in particolare Roberto Melli, definendo un linguaggio pittorico basato su rapporti cromatici strutturati e su una composizione attenta agli equilibri spaziali.

La sua carriera espositiva si consolida attraverso numerose partecipazioni alle maggiori rassegne italiane, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma, confermando il suo ruolo all'interno della pittura figurativa del Novecento. La produzione di Chendi si focalizza principalmente su nature morte e paesaggi, temi che l'artista indaga con un approccio analitico e privo di eccessi decorativi, mantenendo una linea coerente che privilegia la sintesi formale fino alla sua morte, avvenuta a Roma nel 1993.

DESCRIZIONE

"La Parata dei Partigiani", olio su pannello, 50*56cm, databile tra il 1946 ed il 1950, firmato in basso a destra.

L'opera raffigura con vibrante immediatezza una colonna di uomini in bicicletta che avanza lungo l'argine di un fiume, stagliandosi contro un paesaggio basso e malinconico, tipico delle zone umide tra il Polesine e il ravennate. I protagonisti sventolano con foga due vessilli che dominano la scena: la bandiera rossa con falce e martello e il tricolore italiano, simboli inequivocabili di una celebrazione per l'avvenuta liberazione. Il dipinto rende omaggio al ruolo cruciale svolto dai partigiani nella lotta di Resistenza contro l'occupazione nazi-fascista, richiamando visivamente l'importanza fondamentale delle brigate comuniste (come le Brigate Garibaldi) che, insieme alle altre forze partigiane, contribuirono in modo decisivo al riscatto nazionale e alla fine della guerra civile.

La composizione è costruita su una direttrice diagonale che guida l'occhio dello spettatore lungo la curva della strada sterrata, suggerendo un movimento incedente e continuo. La pennellata è rapida, "nervosa" e carica di materia, elemento che conferisce alla scena un dinamismo quasi febbrile. Il gioco cromatico è sapientemente orchestrato: una gamma di toni terrosi, bruni e grigi definisce il cielo plumbeo e la terra fangosa, creando un'atmosfera cupa che viene però squarciata dalla violenta accensione dei rossi e dei verdi delle bandiere, veri fulcri emotivi della rappresentazione che rompono la monotonia cromatica del paesaggio fluviale.

Il dipinto si colloca pienamente nella fase neoespressionista di Edoardo Chendi, uno stile che l'artista esplorò con particolare intensità durante gli anni Quaranta, prima della definitiva maturazione romana verso il tonalismo. Sebbene l'influenza della formazione bolognese e la lezione di Filippo de Pisis siano ancora leggibili nella rapidità del tocco e nella sintesi formale, qui Chendi dimostra già quella ricerca di una maggiore solidità volumetrica e di una costruzione rigorosa dell'immagine che diverrà la sua cifra stilistica. Il dipinto trascende la semplice cronaca figurativa per diventare una preziosa testimonianza storica: è l'immagine vivida di un'Italia ancora ferita nelle sue infrastrutture e nel suo paesaggio, appena uscita dal tunnel di un conflitto sanguinoso, ma finalmente libera e in marcia verso la ricostruzione democratica.

CONDITION REPORT

Buona la condizione generale, cromia e pennellata vivide e ben leggibili. Da segnalare piccole cadute di colore che non inficiano la resa estetica complessiva del dipinto.

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Dettagli

Artista
Edoardo Chendi (1906-1993)
Venduto con cornice
No
Venduto da
Galleria
Edizione
Originale
Titolo dell'opera
La Parata dei Partigiani
Tecnica
Pittura a olio
Firma
Firmato
Paese d’origine
Italia
Condizione
Buone condizioni
Altezza
50 cm
Larghezza
56 cm
Stile
Neo-Espressionismo
Periodo
1940-1950
Venduto da
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