Scuola veneta (XIX) - Ritratto di Eleonora Duse






Laureata commissario d’asta francese, ha lavorato nel reparto valutazioni di Sotheby’s Parigi.
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Descrizione del venditore
Rara opera dipinta ad olio su tela da un pittore Veneto del secolo XIX in buono stato di conservazione.
La cornice non è coeva all'opera.
Il dipinto misura cm 21x32.
Sul retro cartellino 'Giuseppe Biasutti presso la Regia Accademia N. 1024 Venezia / Deposito.
Soprannominata da Gabriele D'Annunzio la Divina, è la più grande attrice teatrale della sua epoca e una delle più grandi di tutti i tempi, simbolo indiscusso del teatro moderno, fu tutt'altro che una diva comunemente intesa. Il critico contemporaneo Hermann Bahr la definì «la più grande attrice del mondo». Acclamata, compì tournée all'estero recitando sempre in italiano.Ammirata e celebrata all'estero, fu incompresa e non riconosciuta in patria.
Gli spettatori, prima di innamorarsi del suo modo di stare in scena, rimanevano "sconcertati". Per lei il teatro era una "scossa esistenziale", non un'esperienza estetica o culturale. Ha toccato strati profondi, mai visti prima, spingendo l'arte dell'attore a limiti estremi. La sua arte era inafferrabile e dolorosa, fu definita "un fenomeno spirituale" capace di avere "confidenze con l'ignoto". Insieme ad altri protagonisti del pensiero e dell'arte del suo tempo, da Nietzsche a Ibsen, ha trasformato la coscienza del XX secolo. Molti grandi maestri del Novecento l'hanno considerata compagna di strada.
Provenienza mercato antiquario Italiano
Spedizione rapida con imballo sicuro
Il venditore si racconta
Rara opera dipinta ad olio su tela da un pittore Veneto del secolo XIX in buono stato di conservazione.
La cornice non è coeva all'opera.
Il dipinto misura cm 21x32.
Sul retro cartellino 'Giuseppe Biasutti presso la Regia Accademia N. 1024 Venezia / Deposito.
Soprannominata da Gabriele D'Annunzio la Divina, è la più grande attrice teatrale della sua epoca e una delle più grandi di tutti i tempi, simbolo indiscusso del teatro moderno, fu tutt'altro che una diva comunemente intesa. Il critico contemporaneo Hermann Bahr la definì «la più grande attrice del mondo». Acclamata, compì tournée all'estero recitando sempre in italiano.Ammirata e celebrata all'estero, fu incompresa e non riconosciuta in patria.
Gli spettatori, prima di innamorarsi del suo modo di stare in scena, rimanevano "sconcertati". Per lei il teatro era una "scossa esistenziale", non un'esperienza estetica o culturale. Ha toccato strati profondi, mai visti prima, spingendo l'arte dell'attore a limiti estremi. La sua arte era inafferrabile e dolorosa, fu definita "un fenomeno spirituale" capace di avere "confidenze con l'ignoto". Insieme ad altri protagonisti del pensiero e dell'arte del suo tempo, da Nietzsche a Ibsen, ha trasformato la coscienza del XX secolo. Molti grandi maestri del Novecento l'hanno considerata compagna di strada.
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