Antico Egitto Bronzo Figura della dea Bastet. 9,5 cm di altezza. Periodo Tardo, 664 – 332 a.C.

Figura di Bastet.

molto fine

Antico Egitto, Periodo Tardo, 664 – 332 a.C.

Bronzo.

6,1 cm di altezza e 9,5 cm con il supporto.

Buone condizioni, intatto

Provenienza: collezione privata, Francia. Acquisito prima degli anni '70.

Descrizione:

Bastet è una dea della mitologia egizia, identificata con la figura dei gatti. Spesso viene rappresentata con il corpo di una donna e la testa di un gatto, o semplicemente come un gatto stilizzato a tutto corpo. La missione di questa dea è vaga: alcuni pensano che simbolizzasse la casa, la gioia, l'armonia e la felicità. Altri ipotizzano che fosse una divinità incaricata di rappresentare il desiderio sessuale, la luna, la fertilità, la maternità o le virtù femminili in generale.

La dea aveva come sorella la pericolosissima dea Sejmet, quella rappresentata anche da un altro felino, la leonessa furiosa. Una dea che rappresentava le qualità malefiche del sole. Sebbene Bastet fosse una dea apparentemente pacifica, se si arrabbiava poteva essere molto più arrabbiata di sua sorella, quindi era meglio mantenerla soddisfatta.

La sua rappresentazione come un gatto non è casuale, ed è che la natura del gatto, o meglio dei gatti, è quella di un animale di grande fertilità, e di una madre protettiva con tutti i suoi cuccioli, oltre ad essere animali notturni che si sentono a proprio agio nell'oscurità per cacciare.

Nel culto della dea, i sacerdoti sceglievano un gatto, che veniva venerato e rispettato come incarnazione stessa della dea. Ogni anno, con l’arrivo della primavera, i suoi seguaci celebravano la Festa dell’Ubriachezza. In questa festa si svolgevano processioni con immagini della dea, trasportate su una grande barca attraverso il Nilo. Quando la processione arrivava a Bubastis (una città consacrata alla dea), iniziava una vera festa piena di bevute in cui tutti finivano per essere danneggiati dall’alcol e dai balli. L’unico scopo era adorare la dea affinché Bastet si calmasse e non si tirasse fuori le unghie affilate.

Il suo culto era così importante che i gatti, rappresentazione e incarnazione della dea, venivano elevati nei suoi templi e, quando morivano, venivano accuratamente mummificati seppellendoli in tombe specifiche. Necropoli di questo tipo sono state trovate a Bubastis, Saqqara, Tanis, Beni Hassan e Tebe.









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