Scritto da Beulah | 7 maggio 2019
Le borse Gucci sono diventate sinonimo di lusso sfarzoso. Quello che molti di noi non sanno è che il marchio italiano ha una lunga storia di innovazione e sperimentazione, soprattutto nei momenti di avversità. La propensione a rischiare e provare cose nuove è una delle ragioni per cui il marchio Gucci continua a durare nel tempo. Ecco alcune delle situazioni in cui Gucci ha fatto di necessità virtù.
Una variante insolita del manico in bambù Gucci
Canapa
Nel 1935 la Società delle Nazioni impose un embargo commerciale sull’Italia. L’intento era quello di porre fine agli attacchi dell’Italia nei confronti dell’Etiopia e una conseguenza inaspettata (anche se abbastanza prevedibile) fu che le pelli importate scarseggiavano. La risposta di Gucci fu quella di sperimentare delle alternative, tra cui una specie di canapa intrecciata di Napoli. Questo tessuto era stampato con l’ormai familiare motivo composto da rombi marrone scuro su sfondo marrone chiaro. Era anche abbastanza forte e resistente da poter essere utilizzato nel primo set di valigie Gucci.
Tela
Dopo il successo delle valigie in canapa, Guccio Gucci era aperto alla sperimentazione di diversi tipi di tessuti e ben presto si presentò un’opportunità. La scarsità di materiali durante la seconda guerra mondiale rese la tela di cotone il tessuto più facile da reperire. Le borse in tela di cotone furono marchiate con la doppia G, la firma Gucci – la prima volta che venne utilizzato il simbolo – e bande rosse e verdi furono posizionate su entrambi i lati del marchio GG. È una combinazione in uso ancora oggi.
Pelle di suino
Un altro esperimento con tessuti alternativi vide le borse Gucci realizzate in pelle di suino piuttosto che nella tradizionale vacchetta fiorentina. Poiché la pelle di suino è più costosa e le quantità prodotte sono minori, è improbabile che Gucci avrebbe mai sperimentato la pelle di suino se la guerra non avesse interrotto le linee di rifornimento. Tuttavia, una volta utilizzata, la natura sottile e morbida della pelle di suino ne ha fatto una caratteristica chiave di alcune delle borse più popolari di Gucci.
Bambù
Nota la lunga tracolla rimovibile
Il manico in bambù fu forse uno degli esperimenti di maggior successo di Gucci. Il razionamento continuò a lungo dopo la fine della guerra e nel 1947 i produttori di beni di lusso erano in difficoltà. Un materiale facilmente reperibile, tuttavia, era il bambù. Riscaldando le canne di bambù, gli artigiani Gucci si resero conto che potevano piegare le canne a forma di manici e attaccarle a una borsa di pelle di suino. La pelle di suino era troppo morbida per poter ricavare un manico efficace, ma il bambù era abbastanza robusto ed elegante da essere un ottimo sostituto. Più di cento anni dopo, le borse Gucci con manico in bambù sono tra le creazioni più ricercate del marchio.
Neoprene
Popolare con stilisti d’avanguardia come Gareth Pugh e case di moda affermate come Balenciaga e Vera Wang: il neoprene o “materiale da sub” è diventato un elemento basilare della moda nel 2014. La borsa Gucci Rubber Bucket Tote è ricavata da un unico pezzo di neoprene e ha il logo Gucci in rilievo su entrambi i lati. Ha suscitato un certo scalpore al momento dell’uscita – sia per il suo prezzo elevato che per il suo design monocolore con parte superiore aperta, che si discostava nettamente dallo stile distintivo del marchio.
Stampa 3D
La stagione 2019 P/E ha visto Gucci fare due scelte audaci. In primo luogo ha rotto con la tradizione, spostando la sfilata primaverile da Milano a Parigi, e in secondo luogo una delle modelle portava una borsa realizzata con la testa di Topolino. La borsa è stata realizzata con una stampante 3D, con dettagli in smalto e logo Gucci in rilievo sul manico. Non sappiamo ancora se diventerà un classico. Una cosa è sicura: il marchio Gucci è ancora estremamente aperto alla sperimentazione di materiali nuovi e inaspettati.
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