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Scritto da Jenna | 8 marzo 2024
Ogni anno, l’8 marzo il mondo celebra le conquiste delle donne. Noi di Catawiki rendiamo omaggio alle donne che progettano, creano e realizzano gli oggetti speciali che tutti amiamo.
In questa serie di interviste abbiamo ascoltato quattro donne per scoprirne le storie e conoscerne le esperienze. Senza ulteriori indugi, ti presentiamo quindi la fotografa d’arte Fares Micue.
Come sei diventata una fotografa? Cosa ti ha spinto a dedicarti all’arte della fotografia?
Mi sono avvicinata alla fotografia per hobby. Mi piaceva il modo in cui si creavano le immagini e si scrivevano le storie. All’inizio non pensavo che la fotografia potesse essere il mio futuro, è stato più qualcosa che si è sviluppato nel tempo, man mano che le mie conoscenze e le mie capacità miglioravano. Ho iniziato a vedere la fotografia come un modo per condividere con gli altri le lezioni che avevo imparato. Volevo aiutare e incoraggiare le persone a riflettere e a iniziare il proprio viaggio alla scoperta di sé.
A quel punto ho capito che la fotografia avrebbe fatto parte di me, da quel momento in poi. L’ho già detto in passato: il mio sogno da piccola era quello di diventare un’attrice e di condividere con il mondo storie avvolgenti e ispirate. Ora, da adulta, sento che questo sogno è diventato realtà.
Ritieni che parte del tuo lavoro possa essere un riflesso del tuo patrimonio culturale?
Non proprio. Sento che il mio lavoro si basa soprattutto sulla mia esperienza di essere umano sulla Terra che cerca di trovare equilibrio e felicità nei momenti quotidiani. Non credo di rivolgermi a un settore specifico della popolazione, ma al mondo intero. La sensazione di non essere abbastanza bravi, di non sapere cosa vogliamo veramente, l’avventura di trovare la nostra strada e la nostra voce in mezzo alla folla sono concetti universali.
Anche se il mio lavoro mira a dare sollievo a qualsiasi essere umano, indipendentemente dal suo sesso, posso parlare solo dal punto di vista delle donne, perché è ciò che sono. Come donne abbiamo sicuramente un modo tutto nostro di ricevere, sentire ed elaborare le informazioni e gli stimoli che ci circondano. So che ogni individuo è diverso, ma nel mio caso attribuisco alla mia energia femminile la delicatezza, il romanticismo e il modo di ricercare la bellezza e il perfetto equilibrio estetico nelle mie opere. Per questo credo che il mio lavoro rappresenti fermamente ciò che sono dentro, dall’estetica ai messaggi positivi che trasmette.
Ci puoi raccontare un po’ delle donne che ti hanno ispirato di più?
Forse sarà scontato, ma devo dirlo: mia madre. Si chiama Martina, è forte e umile. Lei direbbe che non ha mai realizzato nulla di importante, ma io non sono d’accordo: mi ha messo al mondo e mi ha cresciuta pensando solo al mio interesse. Mi ha sempre trasmesso fiducia per credere in me stessa, mi ha sempre fatto sentire che le mie opinioni erano importanti e mi ha sostenuto ogni volta che ne avevo bisogno. Senza di lei, non sarei la persona che sono.
Voglio solo riuscire a condividere un po’ di speranza con il mondo attraverso il mio lavoro. Se anche una sola persona trova un raggio di sole nelle mie opere, nel bel mezzo della sua giornata uggiosa, posso già dirmi soddisfatta.
È così che voglio inaugurare il cambiamento.
Come individui, a volte è difficile raggiungere tutte le persone che potrebbero beneficiare del nostro lavoro. Piazze come Catawiki ci permettono di avvicinarci al nostro pubblico.
Seguire la propria voce. Avere una visione chiara di ciò che si vuole realizzare, altrimenti è facile distrarsi. Non permettete che pensieri intrusivi o negativi interferiscano con i vostri piani, ma siate anche compassionevoli con voi stesse. Non rimproveratevi per i piccoli errori e, se in qualsiasi momento del vostro percorso avrete bisogno di resettare, ripensare o ricominciare, non sentitevi in colpa: fatelo e basta. Ognuno ha il proprio percorso e deve seguire il proprio ritmo.
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