Legatura in piena pergamena rigida con titolo incasellato in oro parzialmente sbiadito al dorso. 1 carta bianca, La primavera 1611 e Le annotazioni 1610: [8], 288 Il monte Calvario: 213, 1 carta bianca Nel novembre 1607 stampò a Torino le 206 ottave del poemetto La primavera, nato da una tenzone fra poeti cortigiani sul tema delle quattro stagioni; l'opera, cosparsa di coloriti fiori retorici, si sarebbe accresciuta negli anni seguenti: 325 stanze in più presentava una stesura manoscritta offerta al duca il 28 giugno 1608, oltre 600 appaiono nella seconda edizione (Torino 1609), un'ulteriore revisione è attestata dalla stampa milanese del 1611 (la qui presentata). Il monte Calvario bene esprime la contrizione penitenziale e i sensi di fuga dal mondo che ormai lo pervadevano. Esemplare réglè. Due belle marche tipografiche xilografate ai frontespizi delle prime due opere, capilettera decorati e finalini; al primo è presente un timbro e una nota di possesso manoscritta da antica mano. Fori marginali al primo frontespizio. Carte brunite qua e là, lievi quanto diffuse fioriture. Gora all'angolo inferiore esterno delle ultime 20 20 pp. Margine esterno dell'ultima carta rovinato. Peraltro esemplare ancora fruibile e completo, testo leggibile e non difettato.