Philip Peter Roos (1655-1706), Scuola di - Paesaggio
Nº 78359133
Alessio De Marchis (1643-1702), Attr. - Paesaggio fluviale con pescatori - NO RESERVE
Nº 78359133
Alessio De Marchis (1643-1702), Attr. - Paesaggio fluviale con pescatori - NO RESERVE
ALESSIO DE MARCHIS [Attribuito a]
(Napoli, 1684 – Perugia, 1752)
Paesaggio fluviale con pescatori
Olio su tela, cm. 74 x 100
NO RESERVE
NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Non firmata. Opera senza cornice:
“ … Splendido dipinto antico, olio su tela, di epoca ‘700, raffigurante un Paesaggio fluviale con pescatori. Per la qualità e le caratteristiche di stile è stato attribuito – da una nota casa d’asta italiana – alla mano del pittore italiano Alessio De Marchis (Napoli, 1684 – Perugia, 1752).
L’originale ductus pittorico di questo paesaggio con una veduta di un borgo medioevale situato a destra, vicino alle scoglie – quasi montuosi – di un laghetto animato da una cascata di acqua. Nel limitare dei sentieri, vengono illustrati dei pescatori, mentre negli scogli montuosi sono presente le piantagioni, raffigurati anche in lontananza.
Le notizie biografiche che lo riguardano ci sono fornite da Nicola Pio e dall'abate Lanzi, che lo dicono presente a Roma intorno al 1702 presso la bottega di Rosa da Tivoli. Trasferitosi ad Urbino per affrescare il palazzo del Cardinale Annibale Albani, probabilmente in concomitanza con le ristrutturazioni attuate intorno al 1730 dall'architetto Luigi Vanvitelli, eseguì anche i pannelli d'armadio presso la sacrestia della Confraternita di San Giuseppe e altre opere per il Capitolo della Cattedrale di Perugia. Alessio De Marchis unisce spesso alla sensibilità nei confronti della natura, sviluppata in seno al movimento dell’Arcadia, accenti pre-romantici, che emergono dal coinvolgimento emotivo, dal sentimento di meraviglia e sgomento di fronte alla forza della natura. Alessio De Marchis fu pittore di mestiere. Dotato di non comuni capacità tecniche, seppe codificare un proprio brioso stile individuale e ottenne il favore della piccola aristocrazia marchigiana e umbra come della grande nobiltà pontificia, testimoniato dalla presenza di sue opere in alcune fra le più importanti collezioni del tempo. Il suo pittoricismo materico di carattere impressionistico, impostato molto spesso su tonalità calde e delicate, anticipa Francesco Guardi e, talora, la pittura del secolo successivo, alternando sereni ambiti paesaggistici di stampo arcadico ad altri, caratterizzati da una natura aspra e selvaggia, in cui si distinguono dirupi rocciosi, cascate, cieli corruschi, eruzioni vulcaniche, anticipando Pierre-Jacques Volaire, Jakob Philipp Hackert, a volte Ippolito Caffi. Tuttavia, Alessio De Marchis mantiene costante l’equilibrio tra uomo e natura grazie a un senso di armonia superiore. Rivisitata alla luce della sensibilità arcadica, la natura è il “locus amoenus” che fa da sfondo non più a ninfe e satiri, ma a quieti pastori, contadini, viandanti, pescatori, popolane. La natura si offre come illusione di un’esistenza senza crucci, che neppure le sue manifestazioni più irruente possono sconvolgere poiché la dimensione utopica, fuori dalla realtà, assicura una quiete perenne lontano dagli affanni delle occupazioni e delle preoccupazioni della vita cittadina.
La nostra tela è quindi databile alla prima maturità, quando gli influssi della pittura romana di paesaggio, espressi tramite pennellate veloci e a macchia, si diluiscono attraverso un linguaggio delicatamente settecentesco che De Marchis esprime con singolare personalità e accenni preromantici e sensibilità di gusto veneto.
In merito al suo stato conservativo, la tela si presenta in condizioni generali discrete considerando l'epoca del dipinto, la superficie pittorica si presenta sporca e in patina. Non si evidenziano problemi di tipo conservativo grave e la tela originale presenta un vecchio rintelo, che non sembra necessitare di interventi. A luce solare è visibile una leggera craquelé rapportato all'epoca. Inoltre, sono presente piccole ritocchi e qualche piccola caduta di colore. Le misure della tela sono cm. 74 x 100. Il dipinto viene ceduto senza cornice, nonostante risulta incorniciato in una bella cornice dorata (dimensione cornice cm. 100 x 125 x 7 ca., presente difetti).
PROVENIENZA: Coll. privata
PUBBLICAZIONE:
Inedito;
I MITI E IL TERRITORIO nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2023.
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