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G: Esopo - Favole Esopiane - 1782
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G: Esopo - Favole Esopiane - 1782

BELLA REMONDINIANA ILLUSTRATA: LE FAVOLE DI ESOPO NELLA TRADUZIONE ITALIANA Antiporta figurata e 9 incisioni tra finalini e testatine. I Remondini furono una famiglia di stampatori che operarono a Bassano del Grappa da metà del XVII a metà del XIX secolo. Iniziò con le xilografie di santi e di soggetti popolari, che i contadini acquistavano a protezione delle loro case. Da quel primo torchio ebbe origine una delle più importanti calcografie d'Europa. Tra il 1735 e il 1739 Giuseppe Remondini (1700-1769) sviluppò la stamperia dei Remondini che produceva anche altre tipologieː la carta da parati e molte serie di piccole stampe da incollare sui mobili, per ottenere le tipiche decorazioni settecentesche veneziane note come lacca povera o arte povera. All'inizio dell'ottocento la stamperia dei Remondini contava 18 torchi per impressioni tipografiche e xilografiche, 24 per incisioni in rame, attrezzature per la stampa di carte speciali e le carte da parati, 4 cartiere e una fonderia per i caratteri in piombo. Complessivamente davano lavoro ad oltre 1.000 operai. CONTENTS Esopo è considerato l'iniziatore della favola come forma letteraria scritta. Le Favole (in greco antico: Aἰσώπου μῦθοι?) sono una raccolta di favole morali scritte da Esopo nel VI secolo a.C. Ciascuna favola possiede alla fine un motto di spirito o una morale, atta ad educare i ragazzi ai valori della vita, a comportarsi nel giusto verso e a rifuggire il pericolo e le cattive azioni. Nelle favole sono usate varie metafore e trasformazioni per rappresentare la vita di tutti i giorni in Grecia. La fortuna di Esopo è stata infatti ripresa da Fedro e poi da Igino. Per "Favole di Esopo" (in lingua greca: Aἰσώπου μῦθοι) si intende la raccolta di 358 favole contenute nell'edizione critica curata da Émile Chambry costituite probabilmente da un nucleo primario di favole a cui, nel corso dei secoli, se ne sono aggiunte altre di varia origine. Le favole di Esopo si possono descrivere come archetipiche; la stessa definizione corrente di "favola" è basata principalmente sulla favola esopica. Si tratta di componimenti brevi, in genere con personaggi che sono animali personificati, con lo scopo esplicito di comunicare una morale. Molte di queste favole sono talmente celebri da aver acquisito nella cultura moderna il ruolo di proverbio; alcuni esempi sono La volpe e l'uva, La cicala e la formica, Al lupo! Al lupo!, La tramontana e il sole e La gallina dalle uova d'oro. Molte furono anche riadattate da grandi scrittori di fiabe (per esempio Fedro o Jean de La Fontaine). Le favole di Esopo divennero proverbiali anche in epoca medievale, quando non si conoscevano più gli originali, con le volgarizzazioni in lingua francese dette Isopet (il cui nome deriva chiaramente da Esopo) o con l’Esopo volgare in lingua italiana. Le favole di Esopo hanno principalmente uno scopo didascalico ed educativo; non a caso, alla fine di ogni componimento vi è la celebre espressione Ὁ μῦθος δηλοῖ ὅτι (o mythos deloi oti: "la favola insegna che"). Ciò significa che, nelle narrazioni, assistiamo di continuo a situazioni ispirate a un insegnamento pratico soprattutto con uno sfondo di deterrente morale che si riflette sull'emotività dei personaggi. Gli exempla di Esopo sono magistrali nella loro piccolezza, riflettono infatti, in situazioni elementari, tutte le caratteristiche della vita reale. L'inganno, la verità, l'apparenza, la stoltezza e l'astuzia: esse sono emozioni esposte di frequente in Esopo, ma tutte in correlazione con la morale finale, con un fine educativo. Il valore educativo delle favole di Esopo spinse sul finire del XVII secolo il re di Francia Luigi XIV a far realizzare un labirinto alla Reggia di Versailles all'interno del quale si trovavano 39 fontane con statue a rappresentare alcune delle favole. Le favole attribuite a Esopo, scrittore greco antico che visse nel VI secolo a.C., consistono nella narrazione di episodi archetipici, i cui protagonisti sono il piu' delle volte animali, ma si trovano anche piante, uomini (identificati per lo piu' per la loro professione: pescatore, pastore, taglialegna ecc.). I brevi racconti sono caratterizzati da un linguaggio semplice e spontaneo. In chiosa di ogni favola non manca mai una morale comune e popolare. Ancora oggi i popoli che hanno conservato la tradizione di tramandare il proprio sapere e le proprie leggi in forma orale, come i Rom o i Rudari, si avvalgono della favola per educare i giovani. Le favole di Esopo vennero successivamente rielaborate o imitate dagli autori greci e latini. CONDITION REPORT Legatura in percallina con parte di antico antifonario applicata al dorso. Le pagine interne del libro non presentano particolari segni di usura ne di macchie, qualche fioritura. Timbretto di possesso al frontis. Buono stato di mantenimento dell'opera. Bella copia completa, pulita e ordinata. Pp. (2); 273; 6nn. FULL TITLES & AUTHORS Favole Esopiane del Conte e Abate Giambatista Roberti con un discorso didascalico. In Bassano: a spese Remondini di Venezia, 1782. Giambatista Roberti/Esopo

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BELLA REMONDINIANA ILLUSTRATA: LE FAVOLE DI ESOPO NELLA TRADUZIONE ITALIANA
Antiporta figurata e 9 incisioni tra finalini e testatine.
I Remondini furono una famiglia di stampatori che operarono a Bassano del Grappa da metà del XVII a metà del XIX secolo. Iniziò con le xilografie di santi e di soggetti popolari, che i contadini acquistavano a protezione delle loro case. Da quel primo torchio ebbe origine una delle più importanti calcografie d'Europa.
Tra il 1735 e il 1739 Giuseppe Remondini (1700-1769) sviluppò la stamperia dei Remondini che produceva anche altre tipologieː la carta da parati e molte serie di piccole stampe da incollare sui mobili, per ottenere le tipiche decorazioni settecentesche veneziane note come lacca povera o arte povera.
All'inizio dell'ottocento la stamperia dei Remondini contava 18 torchi per impressioni tipografiche e xilografiche, 24 per incisioni in rame, attrezzature per la stampa di carte speciali e le carte da parati, 4 cartiere e una fonderia per i caratteri in piombo. Complessivamente davano lavoro ad oltre 1.000 operai.

CONTENTS
Esopo è considerato l'iniziatore della favola come forma letteraria scritta. Le Favole (in greco antico: Aἰσώπου μῦθοι?) sono una raccolta di favole morali scritte da Esopo nel VI secolo a.C. Ciascuna favola possiede alla fine un motto di spirito o una morale, atta ad educare i ragazzi ai valori della vita, a comportarsi nel giusto verso e a rifuggire il pericolo e le cattive azioni. Nelle favole sono usate varie metafore e trasformazioni per rappresentare la vita di tutti i giorni in Grecia. La fortuna di Esopo è stata infatti ripresa da Fedro e poi da Igino.

Per "Favole di Esopo" (in lingua greca: Aἰσώπου μῦθοι) si intende la raccolta di 358 favole contenute nell'edizione critica curata da Émile Chambry costituite probabilmente da un nucleo primario di favole a cui, nel corso dei secoli, se ne sono aggiunte altre di varia origine. Le favole di Esopo si possono descrivere come archetipiche; la stessa definizione corrente di "favola" è basata principalmente sulla favola esopica. Si tratta di componimenti brevi, in genere con personaggi che sono animali personificati, con lo scopo esplicito di comunicare una morale.

Molte di queste favole sono talmente celebri da aver acquisito nella cultura moderna il ruolo di proverbio; alcuni esempi sono La volpe e l'uva, La cicala e la formica, Al lupo! Al lupo!, La tramontana e il sole e La gallina dalle uova d'oro. Molte furono anche riadattate da grandi scrittori di fiabe (per esempio Fedro o Jean de La Fontaine).

Le favole di Esopo divennero proverbiali anche in epoca medievale, quando non si conoscevano più gli originali, con le volgarizzazioni in lingua francese dette Isopet (il cui nome deriva chiaramente da Esopo) o con l’Esopo volgare in lingua italiana. Le favole di Esopo hanno principalmente uno scopo didascalico ed educativo; non a caso, alla fine di ogni componimento vi è la celebre espressione Ὁ μῦθος δηλοῖ ὅτι (o mythos deloi oti: "la favola insegna che"). Ciò significa che, nelle narrazioni, assistiamo di continuo a situazioni ispirate a un insegnamento pratico soprattutto con uno sfondo di deterrente morale che si riflette sull'emotività dei personaggi. Gli exempla di Esopo sono magistrali nella loro piccolezza, riflettono infatti, in situazioni elementari, tutte le caratteristiche della vita reale.

L'inganno, la verità, l'apparenza, la stoltezza e l'astuzia: esse sono emozioni esposte di frequente in Esopo, ma tutte in correlazione con la morale finale, con un fine educativo. Il valore educativo delle favole di Esopo spinse sul finire del XVII secolo il re di Francia Luigi XIV a far realizzare un labirinto alla Reggia di Versailles all'interno del quale si trovavano 39 fontane con statue a rappresentare alcune delle favole.

Le favole attribuite a Esopo, scrittore greco antico che visse nel VI secolo a.C., consistono nella narrazione di episodi archetipici, i cui protagonisti sono il piu' delle volte animali, ma si trovano anche piante, uomini (identificati per lo piu' per la loro professione: pescatore, pastore, taglialegna ecc.). I brevi racconti sono caratterizzati da un linguaggio semplice e spontaneo. In chiosa di ogni favola non manca mai una morale comune e popolare. Ancora oggi i popoli che hanno conservato la tradizione di tramandare il proprio sapere e le proprie leggi in forma orale, come i Rom o i Rudari, si avvalgono della favola per educare i giovani. Le favole di Esopo vennero successivamente rielaborate o imitate dagli autori greci e latini.

CONDITION REPORT
Legatura in percallina con parte di antico antifonario applicata al dorso. Le pagine interne del libro non presentano particolari segni di usura ne di macchie, qualche fioritura. Timbretto di possesso al frontis. Buono stato di mantenimento dell'opera. Bella copia completa, pulita e ordinata. Pp. (2); 273; 6nn.

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Favole Esopiane del Conte e Abate Giambatista Roberti con un discorso didascalico.
In Bassano: a spese Remondini di Venezia, 1782.
Giambatista Roberti/Esopo

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