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Luigi Faber Ferrari (1937) - Grande nudo femminile, con il busto di San Carlo Borromeo
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Luigi Faber Ferrari (1937) - Grande nudo femminile, con il busto di San Carlo Borromeo

Importante dipinto da collezione di Luigi Faber Ferrari (1937) Pittore Esposto al museo civico di Cremona, e alla Fondazione Citta’ di Cremona, Pinacoteca Ala Ponzone e al Museo del Parco a Milano. Luigi Faber Ferrari oggi è considerato il più importante pittore vivente cremonese. Opera Museale “ Grande nudo femminile, con il busto di San Carlo Borromeo “ Olio su tela - 100 x 80 cm del 1991 Il dipinto raffigura una modella nuda, in posa, molto sensuale ed elegante, mentre dalla parte opposta è presente il busto di Carlo Borromeo, cardinale e arcivescovo cattolico italiano, divenuto Santo nel 1610. Il busto e’ rappresentato di spalle alla modella e bendato, cosicché non assista alla nudità prominente della modella stessa. Un gioco provocatorio del pittore capace di rendere unico il concetto di “sacro e profano” in un insieme di figure simboliche ed espressive. Nato a Paderno Ponchielli (CR) il 24 settembre 1937, Luigi Ferrari, in arte Faber, vive ed ha prevalentemente lavorato a Cremona. Mostrando una precoce inclinazione per il disegno, viene condotto a perfezionarsi a Parigi dallo zio Rino Ferrari, celebre illustratore attivo a Roma, Milano e, appunto, nella capitale francese. Lascia Cremona nel 1953, dopo essersi fatto notare dal pittore cremasco Carlo Martini, insegnante a Brera, che lo vorrebbe allievo della prestigiosa Accademia. A Parigi si cimenta nella storia dell’arte, nella copia dal vero e frequenta i corsi per copista del Museo del Louvre. Successivamente Rino Ferrari lo iscrive alla Chicago Academy of Fine Arts dove frequenta i corsi di grafica, illustrazione e tecniche di stampa serigrafica. Durante il soggiorno negli USA, si forma uno stile che riflette gli interessi personali per la pittura dell’impressionismo, per l’esperienza espressionista e giunge ad una interpretazione originale del vero. Dopo il ritorno in Francia che interrompe, per motivi di salute, il soggiorno americano, raggiunge nuovamente Cremona, dove dà vita ad una attività artistica personale nel campo della pittura, dell’incisione e del restauro. Si cimenta sovente nell’arte sacra, dove ottiene importanti riconoscimenti, quali la realizzazione della pala della cappella delle Suore Ancelle della Carità a Cremona, nel 1972, e la pala del 1988 nella chiesa parrocchiale di Barbata (BG). Partecipa all’attività artistica dell’ADAFA ed è presente in numerose mostre collettive sia di incisione che di pittura. Nel 1978 è nominato accademico effettivo degli _Incisori d’Italia. Sue opere si trovano in collezioni private a Chicago, Parigi, Milano, Firenze. E’ presente nella sede storica Inail a Roma con l’opera “Dacci oggi il nostro pane” che ha vinto il primo premio al concorso nazionale del 1979. Assiduo ritrattista della realtà, pur filtrata da una interpretazione personale e da un’autentica padronanza dei colori, alterna da sempre i soggetti di figura ed i paesaggi, tema al quale si è maggiormente dedicato negli anni recenti. Un forte dinamismo descrittivo esalta la materia pittorica e consente di far lievitare il colore in un gioco costante di rimandi, di specchiature e di intersecazioni, espressivamente intese a dare corpo alla visione pittorica del reale. Sul fitto lavoro di spatola e di pennello abilmente gioca la luce che il gesto energicamente incide, cala o devia, sino a raggiungere una sorta di vitalità originaria Ideale per collezionismo e investimento Con certificato di autenticità Proveniente da collezione privata in Cremona Con certificato di autenticità a norma di legge Imballaggio professionale

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Luigi Faber Ferrari (1937)

Pittore Esposto al museo civico di Cremona, e alla Fondazione Citta’ di Cremona, Pinacoteca Ala Ponzone e al Museo del Parco a Milano.

Luigi Faber Ferrari oggi è considerato il più importante pittore vivente cremonese. Opera Museale

“ Grande nudo femminile, con il busto di San Carlo Borromeo “

Olio su tela - 100 x 80 cm del 1991

Il dipinto raffigura una modella nuda, in posa, molto sensuale ed elegante, mentre dalla parte opposta è presente il busto di Carlo Borromeo, cardinale e arcivescovo cattolico italiano, divenuto Santo nel 1610. Il busto e’ rappresentato di spalle alla modella e bendato, cosicché non assista alla nudità prominente della modella stessa. Un gioco provocatorio del pittore capace di rendere unico il concetto di “sacro e profano” in un insieme di figure simboliche ed espressive.

Nato a Paderno Ponchielli (CR) il 24 settembre 1937, Luigi Ferrari, in arte Faber, vive ed ha prevalentemente lavorato a Cremona. Mostrando una precoce inclinazione per il disegno, viene condotto a perfezionarsi a Parigi dallo zio Rino Ferrari, celebre illustratore attivo a Roma, Milano e, appunto, nella capitale francese. Lascia Cremona nel 1953, dopo essersi fatto notare dal pittore cremasco Carlo Martini, insegnante a Brera, che lo vorrebbe allievo della prestigiosa Accademia. A Parigi si cimenta nella storia dell’arte, nella copia dal vero e frequenta i corsi per copista del Museo del Louvre. Successivamente Rino Ferrari lo iscrive alla Chicago Academy of Fine Arts dove frequenta i corsi di grafica, illustrazione e tecniche di stampa serigrafica. Durante il soggiorno negli USA, si forma uno stile che riflette gli interessi personali per la pittura dell’impressionismo, per l’esperienza espressionista e giunge ad una interpretazione originale del vero. Dopo il ritorno in Francia che interrompe, per motivi di salute, il soggiorno americano, raggiunge nuovamente Cremona, dove dà vita ad una attività artistica personale nel campo della pittura, dell’incisione e del restauro. Si cimenta sovente nell’arte sacra, dove ottiene importanti riconoscimenti, quali la realizzazione della pala della cappella delle Suore Ancelle della Carità a Cremona, nel 1972, e la pala del 1988 nella chiesa parrocchiale di Barbata (BG). Partecipa all’attività artistica dell’ADAFA ed è presente in numerose mostre collettive sia di incisione che di pittura. Nel 1978 è nominato accademico effettivo degli _Incisori d’Italia. Sue opere si trovano in collezioni private a Chicago, Parigi, Milano, Firenze. E’ presente nella sede storica Inail a Roma con l’opera “Dacci oggi il nostro pane” che ha vinto il primo premio al concorso nazionale del 1979.

Assiduo ritrattista della realtà, pur filtrata da una interpretazione personale e da un’autentica padronanza dei colori, alterna da sempre i soggetti di figura ed i paesaggi, tema al quale si è maggiormente dedicato negli anni recenti. Un forte dinamismo descrittivo esalta la materia pittorica e consente di far lievitare il colore in un gioco costante di rimandi, di specchiature e di intersecazioni, espressivamente intese a dare corpo alla visione pittorica del reale. Sul fitto lavoro di spatola e di pennello abilmente gioca la luce che il gesto energicamente incide, cala o devia, sino a raggiungere una sorta di vitalità originaria

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