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Manuzio / Ferrari - Manutium Emendationes in Philippicas Ciceronis - 1560
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Manuzio / Ferrari - Manutium Emendationes in Philippicas Ciceronis - 1560

LIBRO FONDAMENTALE SULLA RETORICA DI CICERONE CON LE GLOSSE DI MANUZIO Le "Emendationes in Philippicas Ciceronis" rappresentano un'opera erudita e fondamentale per gli studiosi dell'antichità classica. Pubblicato nel 1560 presso l'editore Ioannes Frellonius a Lione, questo testo è opera dello studioso Girolamo Ferrari. L'opera si concentra sulle emendazioni alle Philippiche di Cicerone, offrendo una rilettura critica e meticolosa di queste importanti opere dell'oratore romano. Inoltre, il volume include le difese di Marco Tullio Cicerone contro le Disquisitiones in eius Officia di Caelius Calcagninus, curate da Jacobus Grifolus Luciniacensis. Le Filippiche sono l’ultima produzione oratoria di Cicerone; sono state composte tra il 44 a.C. e il 43 a.C. nell'intento di contrastare il tentativo di Antonio di imporsi come erede di Cesare, e quindi come continuatore della sua politica, e appoggiare invece Ottaviano. BVEE013260 CONTENTS L'approccio rigoroso e l'attenzione ai dettagli di Ferrari offrono una preziosa aggiunta alla comprensione e all'interpretazione delle opere di Cicerone. Questo libro rappresenta quindi una risorsa imprescindibile per gli studiosi interessati alla retorica romana e alla tradizione classica. La sua pubblicazione nel XVI secolo testimonia l'importanza e l'influenza delle opere di Cicerone nel Rinascimento, nonché il fervore intellettuale di quell'epoca. Grazie alla sua completezza e alla sua ricchezza di contenuti critici, il lavoro di Ferrari continua a essere una fonte di ispirazione e di studio per gli studiosi di storia, letteratura e retorica antica. Le Filippiche sono orazioni che Marco Tullio Cicerone pronunciò contro Marco Antonio dal 2 settembre del 44 a.C. al 21 aprile del 43 a.C., con l'eccezione della II Filippica, immaginata come pronunciata in Senato, in risposta agli sprezzanti attacchi di Antonio nei suoi riguardi durante l'assemblea del 19 settembre (a cui Cicerone non partecipò). Questa orazione di Cicerone, accuratamente preparata nella sua villa a Pozzuoli, poi inviata all'amico Attico, che ne apprezzò molto la vis retorica, e mai pronunciata, venne presumibilmente fatta circolare negli ambienti politici romani prima del 20 dicembre del 44 a.C., giorno in cui la III e la IV Filippica vennero presentate rispettivamente in Senato e davanti al popolo. A noi sono pervenute soltanto 14 orazioni, ricche di invettive durissime rivolte ad Antonio, definito anche “uomo da nulla”. Alcuni discorsi furono pronunciati in Senato, altri di fronte al popolo e altri ancora furono diffusi solo per iscritto . La seconda fu la più violenta di tutte: Cicerone fece finta di pronunciarla di fronte ad Antonio durante una seduta in Senato a cui in realtà non partecipò. Nell’ultima orazione definì Marco Antonio ”l'infimo di tutti i briganti”. Quello delle Filippiche è uno stile oratorio purificato, caratterizzato da frasi nette, semplici e abbastanza brevi. Nell’antichità erano chiamate Antonianae, ma successivamente il titolo divenne Philippicae per l’accostamento, fatto da Cicerone stesso in una lettera a Bruto, alle celeberrime orazioni di Demostene contro Filippo di Macedonia; le orazioni di Cicerone si avvicinavano ad esse per vigore, impeto polemico e ardore appassionato dell’oratore. Le Filippiche furono "mortali" per Cicerone, in quanto, in seguito alla formazione del secondo triumvirato, l'oratore venne inserito nelle liste di proscrizione di Marco Antonio e ucciso a Formia nel dicembre del 43 a.C. CONDITION REPORT Legatura coeva in pergamena segni di usura. Titolo manoscritto al dorso. Buono stato di mantenimento dell’opera. Bella copia, completa, pulita e ordinata. Pp. 307. FULL TITLES & AUTHORS Hieronymi Ferrarii Ad Paulum Manutium emendationes in Philippicas Ciceronis. His adiecimus M. Tullij Ciceronis defensiones contra Caelij Calcagnini Disquisitiones in eius Officia: per Iacobum Grifolum Luciniacensem. Lugduni, Apud Ioannem Frellonium, 1560 Cicerone Manuzio Ferrari

Nr. 82413901

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Manuzio / Ferrari - Manutium Emendationes in Philippicas Ciceronis - 1560

Manuzio / Ferrari - Manutium Emendationes in Philippicas Ciceronis - 1560

LIBRO FONDAMENTALE SULLA RETORICA DI CICERONE CON LE GLOSSE DI MANUZIO
Le "Emendationes in Philippicas Ciceronis" rappresentano un'opera erudita e fondamentale per gli studiosi dell'antichità classica. Pubblicato nel 1560 presso l'editore Ioannes Frellonius a Lione, questo testo è opera dello studioso Girolamo Ferrari. L'opera si concentra sulle emendazioni alle Philippiche di Cicerone, offrendo una rilettura critica e meticolosa di queste importanti opere dell'oratore romano. Inoltre, il volume include le difese di Marco Tullio Cicerone contro le Disquisitiones in eius Officia di Caelius Calcagninus, curate da Jacobus Grifolus Luciniacensis. Le Filippiche sono l’ultima produzione oratoria di Cicerone; sono state composte tra il 44 a.C. e il 43 a.C. nell'intento di contrastare il tentativo di Antonio di imporsi come erede di Cesare, e quindi come continuatore della sua politica, e appoggiare invece Ottaviano.
BVEE013260

CONTENTS
L'approccio rigoroso e l'attenzione ai dettagli di Ferrari offrono una preziosa aggiunta alla comprensione e all'interpretazione delle opere di Cicerone. Questo libro rappresenta quindi una risorsa imprescindibile per gli studiosi interessati alla retorica romana e alla tradizione classica.

La sua pubblicazione nel XVI secolo testimonia l'importanza e l'influenza delle opere di Cicerone nel Rinascimento, nonché il fervore intellettuale di quell'epoca. Grazie alla sua completezza e alla sua ricchezza di contenuti critici, il lavoro di Ferrari continua a essere una fonte di ispirazione e di studio per gli studiosi di storia, letteratura e retorica antica.

Le Filippiche sono orazioni che Marco Tullio Cicerone pronunciò contro Marco Antonio dal 2 settembre del 44 a.C. al 21 aprile del 43 a.C., con l'eccezione della II Filippica, immaginata come pronunciata in Senato, in risposta agli sprezzanti attacchi di Antonio nei suoi riguardi durante l'assemblea del 19 settembre (a cui Cicerone non partecipò). Questa orazione di Cicerone, accuratamente preparata nella sua villa a Pozzuoli, poi inviata all'amico Attico, che ne apprezzò molto la vis retorica, e mai pronunciata, venne presumibilmente fatta circolare negli ambienti politici romani prima del 20 dicembre del 44 a.C., giorno in cui la III e la IV Filippica vennero presentate rispettivamente in Senato e davanti al popolo.

A noi sono pervenute soltanto 14 orazioni, ricche di invettive durissime rivolte ad Antonio, definito anche “uomo da nulla”. Alcuni discorsi furono pronunciati in Senato, altri di fronte al popolo e altri ancora furono diffusi solo per iscritto . La seconda fu la più violenta di tutte: Cicerone fece finta di pronunciarla di fronte ad Antonio durante una seduta in Senato a cui in realtà non partecipò. Nell’ultima orazione definì Marco Antonio ”l'infimo di tutti i briganti”. Quello delle Filippiche è uno stile oratorio purificato, caratterizzato da frasi nette, semplici e abbastanza brevi.

Nell’antichità erano chiamate Antonianae, ma successivamente il titolo divenne Philippicae per l’accostamento, fatto da Cicerone stesso in una lettera a Bruto, alle celeberrime orazioni di Demostene contro Filippo di Macedonia; le orazioni di Cicerone si avvicinavano ad esse per vigore, impeto polemico e ardore appassionato dell’oratore. Le Filippiche furono "mortali" per Cicerone, in quanto, in seguito alla formazione del secondo triumvirato, l'oratore venne inserito nelle liste di proscrizione di Marco Antonio e ucciso a Formia nel dicembre del 43 a.C.

CONDITION REPORT
Legatura coeva in pergamena segni di usura. Titolo manoscritto al dorso. Buono stato di mantenimento dell’opera. Bella copia, completa, pulita e ordinata. Pp. 307.

FULL TITLES & AUTHORS
Hieronymi Ferrarii Ad Paulum Manutium emendationes in Philippicas Ciceronis. His adiecimus M. Tullij Ciceronis defensiones contra Caelij Calcagnini Disquisitiones in eius Officia: per Iacobum Grifolum Luciniacensem.
Lugduni, Apud Ioannem Frellonium, 1560
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