Cerchia di Abraham van Strij (1753 – 1826) - Scena di mercato
Nr. 83693215
Francesco Londonio (1723–1783) - Scena pastorale
Nr. 83693215
Francesco Londonio (1723–1783) - Scena pastorale
RARISSIMA INCISIONE DI FRANCESCO LONDONIO: NON SE NE CONOSCONO ALTRI ESEMPLARI INCISI DIRETTAMENTE DALL'ARTISTA MEDESIMO
Acquaforte numero 8 delle 74 acqueforti in totale che il pittore Francesco Londonio ricavò dalle sue opere a partire dal 1758 (Scola 1994, pp. 15-31 nn. 1-17, 116; Geddo 2002, p. 34)
Rarissima incisione eseguita da Londonio stesso, non reperibili altri esemplari: se ne conoscono repliche e derivazioni successive eseguite nell'800 da Antonio Franchetti, Pellegrino De Col, e altri
Bellissima e grande incisione
Francesco Londonio (Milano, 1723 – 1783)
Scena pastorale
Incisione in rame all'acquaforte
circa 1760
Dimensioni alla lastra: 35,5x27,0 cm
Dimensioni foglio: 49,0x37,0 cm
Dimensioni cornice: 50,5x38,5 cm
Con cornice
In basso: "Fran.co Londonio dipinse in Tavola di piedi 8 per il Sig. Conte Alari e egli med.mo incise" e il numerale "8"
In buone condizioni: fioriture sparse al foglio (si vedano le foto)
Francesco Londonio (Milano, 1723 – Milano, 1783) è stato un pittore italiano.
Francesco Londonio nacque nel 1723 a Milano. Fu allievo di Ferdinando Porta e Giovanni Battista Sassi, assimilando dai propri maestri il tratto elegante nella pittura, viaggiando in seguito anche a Roma ed a Napoli.
Egli viene ancora oggi ricordato per essere stato tra gli artisti più operosi nel Settecento per le famiglie private milanesi. Egli fu infatti un valente ritrattista non solo per le casate dell'antica aristocrazia (i Borromeo, per esempio), ma anche per la nuova nobiltà, quella composta da imprenditori come i Greppi, i Tanzi o i Mellerio.
Egli studiò anche l'arte dell'incisione presso il varesino Benigno Bossi e realizzò tra il 1759 ed il 1782 44 acqueforti aventi per soggetto scene agresti e campagnole, un repertorio di gustosi fotogrammi della vita contadina del Settecento, il tutto corredato da uno stile leggermente arcadico. Dodici di queste vennero dedicate al conte Firmian, governatore del Ducato di Milano.
La sua opera massima, e anche la più curiosa, è certamente rappresentata da un presepe composto da una trentina di figure lignee ricavate da tavole di legno e poi dipinte, realizzato nel 1750 per la Chiesa di San Marco a Milano. Dopo quest'opera, l'imperatrice Maria Teresa d'Austria gli affidò il ruolo di scenografo al Teatro alla Scala quando quest'ultimo venne completato.
Un ulteriore presepe su carta, noto alla critica ma mai pubblicato, è entrato a far parte del Museo diocesano di Milano grazie alla donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi ed è stato esposto per la prima volta in occasione del Natale 2018 a Palazzo Pirelli. Formato da una sessantina di figure su carta o cartoncino, fu creato per essere allestito durante le feste natalizie presso la Villa del Gernetto, di proprietà del conte Giacomo Mellerio (1711 - 1782), che vi ospitava il pittore lunghe villeggiature.
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