Nr. 83274111

Verkauft
Gavina - Marcel Breuer - Stuhl - Cesca - Wienerstroh, Stahl und Buchenholz
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250 €
Vor 5 Wochen

Gavina - Marcel Breuer - Stuhl - Cesca - Wienerstroh, Stahl und Buchenholz

Sedia originale Cesca, disegnata da Marcel Breuer e prodotta dall'azienda italiana Gavina durante gli anni 60. La struttura è realizzata in tubolare d’acciaio cromato, seduta e schienale in legno di faggio verniciato nero e paglia di Vienna fatta a mano mai sostituita. Dalle immagini è visibile l'etichetta originale.
La sedia è stata soltanto pulita e si presenta in buone condizioni d'uso con solo piccoli segni d'usura. Storia Sedia Cesca: Breuer disegna la sedia nel 1928, l’anno successivo in cui i designer Mart Stam e Ludwig Mies van der Rohe introducono per la prima volta i loro progetti a sbalzo. Il designer ungherese continua il suo percorso di ricerca e innovazione di arredi con struttura in acciaio tubolare: questa volta abbina il materiale con un sedile e uno schienale in legno e paglia di Vienna, elementi che inequivocabilmente richiamano i mobili in legno curvato del secolo precedente, specialmente quelli prodotti da Thonet, azienda la cui popolarità prosegue tutt’oggi dalla metà del 1800. Data la somiglianza tra il progetto della sedia e quelle disegnate in precedenza da Mies e Stam, la B32 deve affrontare diversi problemi legali. Questo percorso travagliato è descritto con chiarezza in un approfondimento pubblicato sul sito del museo londinese V&A: “Come risultato di una complessa serie di cause legali intentate da Anton Lorenz, l’uomo che aveva rilevato la neonata società Standard-Mobel nel 1928, a Breuer fu negato il diritto di rivendicare la B32 come proprio progetto. Questo perché nel 1929, dopo la vendita di Standard-Mobel alla società Thonet, Lorenz ottenne da Stam i diritti sulla Cantilever Chair. Lorenz fece causa alla Thonet, affermando che, producendo qualsiasi sedia a sbalzo, stavano violando i suoi diritti di brevetto. Scoraggiato sia dalle azioni di Lorenz (si riferisce a lui come ‘un brigante dei brevetti’) sia dall’essere trascinato in tribunale, Breuer rinunciò a progettare in acciaio tubolare. Quando la corte finalmente emise la sua sentenza nel 1932, Lorenz – in quanto proprietario della licenza per produrre la struttura a sbalzo brevettata da Stam – ottenne legalmente il diritto esclusivo di produrre tutte le sedie rettilinee con solo due gambe, inclusa la B32. Il nome di Stam sostituì quindi quello di Breuer nei cataloghi Thonet". Nonostante questo, la sedia veniva comunque riconosciuta come un progetto di Breuer nelle varie riviste e pubblicazioni. All'inizio degli anni Sessanta, l’azienda italiana Gavina acquisisce i diritti del progetto e Breuer torna ad essere menzionato come progettista. Il fondatore e proprietario della ditta, Dino Gavina, decide di chiamare la sedia “la Cesca” come la figlia di Breuer, Francesca. Nel 1968, il brevetto passa a Knoll, che rende la sedia estremamente popolare. A quasi 100 anni dalla nascita, la Cesca rimane un’icona del movimento moderno e dei suoi ideali. B32 rimane tutt’oggi uno degli oggetti di design più amati al mondo.

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Gavina - Marcel Breuer - Stuhl - Cesca - Wienerstroh, Stahl und Buchenholz

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Sedia originale Cesca, disegnata da Marcel Breuer e prodotta dall'azienda italiana Gavina durante gli anni 60.
La struttura è realizzata in tubolare d’acciaio cromato, seduta e schienale in legno di faggio verniciato nero e paglia di Vienna fatta a mano mai sostituita. Dalle immagini è visibile l'etichetta originale.
La sedia è stata soltanto pulita e si presenta in buone condizioni d'uso con solo piccoli segni d'usura.

Storia Sedia Cesca:

Breuer disegna la sedia nel 1928, l’anno successivo in cui i designer Mart Stam e Ludwig Mies van der Rohe introducono per la prima volta i loro progetti a sbalzo. Il designer ungherese continua il suo percorso di ricerca e innovazione di arredi con struttura in acciaio tubolare: questa volta abbina il materiale con un sedile e uno schienale in legno e paglia di Vienna, elementi che inequivocabilmente richiamano i mobili in legno curvato del secolo precedente, specialmente quelli prodotti da Thonet, azienda la cui popolarità prosegue tutt’oggi dalla metà del 1800.
Data la somiglianza tra il progetto della sedia e quelle disegnate in precedenza da Mies e Stam, la B32 deve affrontare diversi problemi legali. Questo percorso travagliato è descritto con chiarezza in un approfondimento pubblicato sul sito del museo londinese V&A: “Come risultato di una complessa serie di cause legali intentate da Anton Lorenz, l’uomo che aveva rilevato la neonata società Standard-Mobel nel 1928, a Breuer fu negato il diritto di rivendicare la B32 come proprio progetto. Questo perché nel 1929, dopo la vendita di Standard-Mobel alla società Thonet, Lorenz ottenne da Stam i diritti sulla Cantilever Chair. Lorenz fece causa alla Thonet, affermando che, producendo qualsiasi sedia a sbalzo, stavano violando i suoi diritti di brevetto. Scoraggiato sia dalle azioni di Lorenz (si riferisce a lui come ‘un brigante dei brevetti’) sia dall’essere trascinato in tribunale, Breuer rinunciò a progettare in acciaio tubolare. Quando la corte finalmente emise la sua sentenza nel 1932, Lorenz – in quanto proprietario della licenza per produrre la struttura a sbalzo brevettata da Stam – ottenne legalmente il diritto esclusivo di produrre tutte le sedie rettilinee con solo due gambe, inclusa la B32. Il nome di Stam sostituì quindi quello di Breuer nei cataloghi Thonet".
Nonostante questo, la sedia veniva comunque riconosciuta come un progetto di Breuer nelle varie riviste e pubblicazioni. All'inizio degli anni Sessanta, l’azienda italiana Gavina acquisisce i diritti del progetto e Breuer torna ad essere menzionato come progettista. Il fondatore e proprietario della ditta, Dino Gavina, decide di chiamare la sedia “la Cesca” come la figlia di Breuer, Francesca. Nel 1968, il brevetto passa a Knoll, che rende la sedia estremamente popolare. A quasi 100 anni dalla nascita, la Cesca rimane un’icona del movimento moderno e dei suoi ideali. B32 rimane tutt’oggi uno degli oggetti di design più amati al mondo.

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