Holy water font - acquasantiera in ceramica dipinta degli anni 60. Misure totali 33x24x7 cm. - 1960-1970
No. 83188873
Tile (5) - Five tiles with sailing ships - I.C.S. e Francesco Avallone, Vietri sul Mare (anni Trenta) - 1930-1940
No. 83188873
Tile (5) - Five tiles with sailing ships - I.C.S. e Francesco Avallone, Vietri sul Mare (anni Trenta) - 1930-1940
I.C.S. e Avallone, Vietri sul Mare (anni Trenta), Cinque mattonelle con velieri:
cm. 20 x 20, marchio ICS/pesciolino, cornice in legno;
cm. 15 x 15, marchio ITALY, cornice in legno;
cm. 15 x 15, marchio ITALY, cornice in legno;
cm. 10 x 10, marchio ITALY;
cm. 10 x 10, nessun marchio.
Condizioni buone.
Spedizione tracciata.
La I.C.S. (Industria Ceramica Salernitana) fu fondata nel 1927, a Marina di Vietri, dal lituano Max Melamerson e dalla moglie Flora Haag, tedesca, facendone un centro di produzione di ceramiche artistiche frequentato dai maggiori talenti di area tedesca e non solo, della ceramica moderna, la cosidetta "colonia tedesca di Vietri" (Barbara “Bab” Margarethe Thewalt Hannash, Irene Kowaliska, Richard Dolker con la moglie Elsie Schwartz, Marianne Amos, Liesel Oppel, Leopold Anzengruber). L’unità e la continuità stilistica della manifattura sono garantite dagli artisti locali, soprattutto Giovannino Carrano e Salvatore Procida e da Flora. Dolker è direttore artistico per pochi anni. Nel 1935 l'incarico di direttore artistico della manifattura è assegnato a Guido Gambone. Negli anni successivi Max Melarmerson, in quanto israelita, viene rinchiuso, a causa delle leggi razziali, nel campo di raccolta di Ferramonte, in Calabria. Prima di essere arrestato è riuscito a salvare la manifattura, trovando un prestanome e cambiando la ragione sociale in M.A.C.S. Al ritorno dalla Calabria, i Melamerson si ritrovano casa e fabbrica completamente depredati Presi dallo sconforto, lasciano Vietri per Roma. Il marchio della manifattura è costituito da un pesce stilizzato e la scritta "I.C.S. Vietri".
La manifattura per la produzione di ceramiche e maioliche artistiche "Avallone", fondata nel'ultimo quarto dell'Ottocento a Vietri da Andrea Avallone, è gestita dall'inizio del Novecento dal figlio Francesco, detto don Ciccio. Tra la metà degli anni Venti e gli anni Trenta, tra gli artisti che lavorano presso la fabbrica "Avallone", nella sezione artistica, troviamo Guido Gambone (prima come apprendista e poi come capo pittore), il faentino Dario Poppi, l’austriaco Leopold Anzengruber, Giosuè Procida, Matteo Rispoli e Giuseppe Cassetta.
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