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Antonio Correggio (1489-1534) da, Étienne Picart (1632-1721) - Vittoria della Virtù sul Vizio
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Antonio Correggio (1489-1534) da, Étienne Picart (1632-1721) - Vittoria della Virtù sul Vizio

DESCRIZIONE "Vittoria della Virtù sul Vizio", acquaforte 45x26cm rifilata alla battuta, 1672. Allegoria della virtù, con una donna al centro che osserva direttamente lo spettatore. La donna è ritratta seduta e indossa un'armatura, parzialmente coperta da un ampio mantello. Fra le mani tiene un'asta spezzata ed un elmo. Ai suoi piedi si trova uno scudo, con una testa di animale nella parte superiore e una testa di medusa nella parte inferiore, circondato da code di serpente. Accanto alla donna ci sono due attendenti: uno a destra dell'immagine tiene un compasso sopra un globo e indica il cielo, sorridendo mentre osserva lo spettatore; l'altro, a sinistra dell'opera, ha un serpente tra i capelli e tiene una spada appoggiata sulla sua gamba in modo non aggressivo, mentre siede su una pelle di leone ed osserva la donna centrale. Sopra di loro quattro angeli alati: uno regge una palma mentre incorona d'alloro la figura centrale; un altro angelo tiene una tromba; un altro ancora suona una lira. Un putto nudo, vicino al globo, osserva lo spettatore. Sullo sfondo si estende un paesaggio collinare con alberi e, in lontananza, un villaggio. L'allegoria della virtù viene rappresentata attraverso simboli e figure allegoriche, ognuna con il proprio significato e ruolo all'interno della composizione. La donna centrale, con la sua armatura e gli attributi in mano, rappresenta la virtù e la forza morale. Gli angeli e il bambino nudo aggiungono un elemento di trascendenza e spiritualità alla scena, mentre il paesaggio sullo sfondo aggiunge profondità e contesto alla rappresentazione allegorica. Lettere con titolo esplicativo in francese e latino, indicazioni su dimensioni e ubicazione dell'originale. In piccolo, sotto, con i dettagli della produzione "Steph. Picart Romanus sculp. 1672" Bibliografia: British Museum n° 1837,0408.292 Stampa secondo l'Allegoria della Virtù del Correggio, nella collezione di Isabella d'Este intorno al 1542; a Londra nel 1628; ora al Louvre, Parigi. Vedi Gould, 1976, pp. 239-241. Bähr, Astrid: Repräsentieren, bewahren, belehren: Galeriewerke (1660-1800). Von der Darstellung herrschaftlicher Gemäldesammlungen zum populären Bildband. Hildesheim/Zürich/New York 2009, S. 475, Kat.Nr. 2. Le Blanc, Charles: Manuel de l'Amateur d'Estampes [...]. Bd. 3. Paris 1854-1890, S. 196, Kat.Nr. 48. AUTORE Antonio Allegri detto il Correggio (1489-1534) pittore italiano. Nato a Correggio da cui prende il nome, prendendo spunto dalla cultura del Quattrocento e dai grandi maestri dell'epoca, quali Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Mantegna, inaugura un nuovo modo di concepire la pittura ed elaborò un proprio originale percorso artistico, che lo colloca tra i grandi del Cinquecento. In virtù della dolcezza espressiva dei suoi personaggi e per l'ampio uso prospettico, si impone in terra padana come il portatore più moderno e ardito degli ideali del Rinascimento. Infatti, all'esplosione del colore veneziano e al manierismo romano, contrappone uno stile fluido, luminoso, di forte coinvolgimento emotivo. Nello sforzo di ottenere la massima espressione di leggerezza e di grazia. Étienne Picart (1632-1721), conosciuto anche come "il Romano", nacque il 21 ottobre 1632 a Parigi e trascorse gran parte della sua vita come incisore ad Amsterdam, dove morì il 12 novembre 1721. Figlio di Bernard Picart, noto libraio parigino, Étienne iniziò la sua carriera come apprendista di Poilly le Vieux. Dopo un soggiorno a Roma con l'amico e collega Guillaume Vallet, durante il quale adottò il soprannome "il Romano" per distinguersi dagli altri incisori della famiglia Picart, tornò a Parigi e fu accolto nell'Accademia reale nel 1664. Conosciuto per le sue incisioni di opere di artisti come il Correggio e Poussin, Étienne si trasferì ad Amsterdam nel 1711 per unirsi a suo figlio, Bernard Picart, anche lui incisore di successo. Bernard si era sposato con Claudine Prost e insieme avevano avuto un figlio, Roger Picart, nel 1703. Bernard morì ad Amsterdam nel 1733. CONDITION REPORT Buona la condizione generale dell'opera. Lastra fresca con buona inchiostratura ed ottima resa del dettaglio nel tratteggio. Patina del tempo omogenea e coerente all'età dell'oggetto, lievi bruniture al amrgine inferiore e superiore (vedi foto) ma nel complesso non di disturbo. Piccola mancanza all'angolo superiore destro. Spedizione traccita ed assicurata con adeguato imballo.

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Antonio Correggio (1489-1534) da, Étienne Picart (1632-1721) - Vittoria della Virtù sul Vizio

Antonio Correggio (1489-1534) da, Étienne Picart (1632-1721) - Vittoria della Virtù sul Vizio

DESCRIZIONE

"Vittoria della Virtù sul Vizio", acquaforte 45x26cm rifilata alla battuta, 1672. Allegoria della virtù, con una donna al centro che osserva direttamente lo spettatore. La donna è ritratta seduta e indossa un'armatura, parzialmente coperta da un ampio mantello. Fra le mani tiene un'asta spezzata ed un elmo. Ai suoi piedi si trova uno scudo, con una testa di animale nella parte superiore e una testa di medusa nella parte inferiore, circondato da code di serpente. Accanto alla donna ci sono due attendenti: uno a destra dell'immagine tiene un compasso sopra un globo e indica il cielo, sorridendo mentre osserva lo spettatore; l'altro, a sinistra dell'opera, ha un serpente tra i capelli e tiene una spada appoggiata sulla sua gamba in modo non aggressivo, mentre siede su una pelle di leone ed osserva la donna centrale.

Sopra di loro quattro angeli alati: uno regge una palma mentre incorona d'alloro la figura centrale; un altro angelo tiene una tromba; un altro ancora suona una lira. Un putto nudo, vicino al globo, osserva lo spettatore. Sullo sfondo si estende un paesaggio collinare con alberi e, in lontananza, un villaggio. L'allegoria della virtù viene rappresentata attraverso simboli e figure allegoriche, ognuna con il proprio significato e ruolo all'interno della composizione. La donna centrale, con la sua armatura e gli attributi in mano, rappresenta la virtù e la forza morale. Gli angeli e il bambino nudo aggiungono un elemento di trascendenza e spiritualità alla scena, mentre il paesaggio sullo sfondo aggiunge profondità e contesto alla rappresentazione allegorica. Lettere con titolo esplicativo in francese e latino, indicazioni su dimensioni e ubicazione dell'originale. In piccolo, sotto, con i dettagli della produzione "Steph. Picart Romanus sculp. 1672"

Bibliografia: British Museum n° 1837,0408.292 Stampa secondo l'Allegoria della Virtù del Correggio, nella collezione di Isabella d'Este intorno al 1542; a Londra nel 1628; ora al Louvre, Parigi. Vedi Gould, 1976, pp. 239-241. Bähr, Astrid: Repräsentieren, bewahren, belehren: Galeriewerke (1660-1800). Von der Darstellung herrschaftlicher Gemäldesammlungen zum populären Bildband. Hildesheim/Zürich/New York 2009, S. 475, Kat.Nr. 2. Le Blanc, Charles: Manuel de l'Amateur d'Estampes [...]. Bd. 3. Paris 1854-1890, S. 196, Kat.Nr. 48.

AUTORE

Antonio Allegri detto il Correggio (1489-1534) pittore italiano. Nato a Correggio da cui prende il nome, prendendo spunto dalla cultura del Quattrocento e dai grandi maestri dell'epoca, quali Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Mantegna, inaugura un nuovo modo di concepire la pittura ed elaborò un proprio originale percorso artistico, che lo colloca tra i grandi del Cinquecento. In virtù della dolcezza espressiva dei suoi personaggi e per l'ampio uso prospettico, si impone in terra padana come il portatore più moderno e ardito degli ideali del Rinascimento. Infatti, all'esplosione del colore veneziano e al manierismo romano, contrappone uno stile fluido, luminoso, di forte coinvolgimento emotivo. Nello sforzo di ottenere la massima espressione di leggerezza e di grazia.

Étienne Picart (1632-1721), conosciuto anche come "il Romano", nacque il 21 ottobre 1632 a Parigi e trascorse gran parte della sua vita come incisore ad Amsterdam, dove morì il 12 novembre 1721. Figlio di Bernard Picart, noto libraio parigino, Étienne iniziò la sua carriera come apprendista di Poilly le Vieux. Dopo un soggiorno a Roma con l'amico e collega Guillaume Vallet, durante il quale adottò il soprannome "il Romano" per distinguersi dagli altri incisori della famiglia Picart, tornò a Parigi e fu accolto nell'Accademia reale nel 1664. Conosciuto per le sue incisioni di opere di artisti come il Correggio e Poussin, Étienne si trasferì ad Amsterdam nel 1711 per unirsi a suo figlio, Bernard Picart, anche lui incisore di successo. Bernard si era sposato con Claudine Prost e insieme avevano avuto un figlio, Roger Picart, nel 1703. Bernard morì ad Amsterdam nel 1733.

CONDITION REPORT

Buona la condizione generale dell'opera. Lastra fresca con buona inchiostratura ed ottima resa del dettaglio nel tratteggio. Patina del tempo omogenea e coerente all'età dell'oggetto, lievi bruniture al amrgine inferiore e superiore (vedi foto) ma nel complesso non di disturbo. Piccola mancanza all'angolo superiore destro.

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