Gaetano Vetturali (1701 - 1783) - Capriccio architettonico
Nr. 81611397
Giovanni Battista Piazzetta (1683–1754), cerchia di - Incredulità di san Tommaso
Nr. 81611397
Giovanni Battista Piazzetta (1683–1754), cerchia di - Incredulità di san Tommaso
Dipinto antico, olio su tela, di epoca databile alla prima parte del XVIII secolo, raffigurante l'Incredulità di san Tommaso.
La nostra tela raffigura l’incredulità di San Tommaso, dall'episodio del Vangelo di S. Giovanni. Dopo l'apparizione di Gesù agli apostoli e dopo che essi ne ebbero gioito, Tommaso, detto anche Didimo, che non era con gli altri al momento dell'apparizione, fu restio a credere che il Cristo morto fosse apparso in mezzo a loro, così affermò che avrebbe creduto solo se avesse messo un dito nella piega del costato di Gesù. Otto giorni dopo Gesù apparve di nuovo agli apostoli e visto fra di loro Tommaso gli disse:" Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!" (Gv. 20,19-31 ).
Il dipinto, che evidenzia aspetti qualitativi evidenti, presenta a retro del telaio il cartiglio di una vecchia collezione di appartenenza, riportante un'attribuzione a Giovanni Battista Piazzetta (Venezia, 1682-1754), pittore, ma anche scultore ed intagliatore di una certa importanza artistica e culturale che visse a cavallo tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento e che, per questo, ebbe modo di apprendere diverse correnti artistiche e di formarsi in notevoli differenze pittoriche e culturali di quell’epoca.
Allo stile del maestro sembra appartenere non solo la peculiare conduzione pittorica ma anche la spigliata stesura ed il modo di rappresentazione delle fisionomie e dei panneggi, che costituiscono una vera e propria cifra stilistica della sua maniera.
Anche l’analisi del cretto indicherebbe una datazione coeva con l’epoca di attività del maestro e della sua bottega, indirizzando così la ricerca dell'autore verso un artista operante a contatto con il maestro e gravitante nella sua bottega; tra i suoi allievi ricordiamo pittori di assoluta eccellenza, come Giulia Lama, Egidio Dall'Oglio, Francesco Cappella, Giuseppe Angeli, Domenico Fedeli detto il Maggiotto, Antonio Marinetti detto il Chiozzotto.
In condizioni generali abbastanza buone considerando l'epoca del dipinto, si notano alcuni punti di restauro sparsi oltre a qualche leggera svelatura e screpolatura della superficie pittorica, nulla comunque di particolarmente rilevante. Non si evidenziano problemi di tipo conservativo. La tela originale presenta un rintelo di buona fattura e che non sembra necessitare di interventi. E’ visibile un fine craquelè rapportato all'epoca. Il telaio sembrerebbe essere stato sostituito all'epoca del rintelo.
Incorniciato in bella cornice d'epoca postuma, la quale presenta difetti e restauri.
Misure del dipinto: 87 x 71 cm. Misure della cornice: 103 x 86.5 cm.
Opera corredata di certificato di autenticità fotografico, come da normativa di legge vigente.
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