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Italia. Bronze medal 1845 Congresso Scienziati Regno di Napoli - opus Arnaud/Catenacci
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Italia. Bronze medal 1845 Congresso Scienziati Regno di Napoli - opus Arnaud/Catenacci

“Napoli Giovanni Battista Vico 1670- 1744 Medaglia Congresso degli Scienziati in Napoli 1845.Opus Vincenzo Catenacci e Luigi Arnaud. D'Auria n.208” L'Italia turrita seduta e appoggiata su uno scudo su cui si rileva l'Italia e le isole percorse come da un fiume (della scienza), in mano la raggiante fiaccola della conoscenza, di fronte una stele sulla quale poggiano la sfera terrestre, una pergamena e uno specchio. In fondo, lo scorcio della rada di Napoli ed il Vesuvio in eruzione. All'esergo: VII. CONGRESSO DEGLI SCIENZIATI ITALIANI NAPOLI MDCCCXLV. In basso, L. ARNAUD FECE. Il congresso partenopeo del 1845 fu uno degli avvenimenti più grandiosi per il Regno delle Due Sicilie, lo stesso Ferdinando II volle seguire nei dettagli l'organizzazione dell'evento. Con ordine di coniazione del 25 agosto 1845, del primo conio le medaglie in argento furono 80 e in bronzo 650. Causa rottura dei conii, fu realizzato un secondo conio dal quale furono coniate 10 in argento e 1000 in bronzo. Descrizione dell'Incisore: Vincenzo Catenacci, nacque nel 1786 a Napoli. Iniziò la carriera di incisore sotto la guida di Filippo Rega, che ne riconobbe da subito il talento. Già dal 1808, o forse prima, durante il periodo napoleonico il Catenacci eseguiva lavori in zecca senza firmarli, ma fu dal 1824 che iniziò ad apporre la sua firma sulle sue opere. Nel 1829 fu promosso primo incisore dei dritti nel Gabinetto di incisione della zecca di Napoli. Nel 1833, morto il Rega, il Catenacci lo sostituì diventando Direttore del Gabinetto di Incisione della zecca. Fu incisore di numerosissime medaglie, anche religiose, commissionate ufficialmente dai Borbone. Al contrario del suo predecessore Filippo Rega, il Catenacci continuò l'attività di incisore anche durante il ruolo di Direttore di Gabinetto. Morì il 26 marzo del 1855. Luigi o Aloysius Arnaud pittore, incisore, litografo e medaglista, nacque a Napoli nel 1817, per la capacità nell'incisione superò di gran lunga il padre Achille, diventando presto valentissimo incisore dei rovesci, dei dritti, di figure, ornati e caratteri, al contrario dei cultori di quest'arte che solitamente si specializzavano in un solo ramo. Professore presso la Scuola Tecnica di Napoli, eseguì medaglie per diversi eventi ufficiali. Il suo primo lavoro, ancora giovanissimo, fu il rovescio della medaglia per la serie Uomini Illustri "Giovanni Meli" nel 1834. Esordì ufficialmente nel 1837 con il rovescio della medaglia per le nozze di Ferdinando II di Borbone con Maria Teresa d'Austria. Nel 1847 si trasferì a Roma per perfezionarsi sull'incisione di pietre dure, per poi tornare a Napoli riprendendo il posto di incisore nella Regia zecca. Durante la sua feconda carriera di medaglista, troviamo anche medaglioni e lavori in Galvanoplastica, tecnica innovativa che venne introdotta a Napoli dal 1852, ed ebbe la sua applicazione proprio grazie a lui. Si legge che Luigi Arnaud fu l'artefice del dritto della piastra 120 grana del 1855. Morì a Napoli nel 1877.

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“Napoli Giovanni Battista Vico 1670- 1744 Medaglia Congresso degli Scienziati in Napoli 1845.Opus Vincenzo Catenacci e Luigi Arnaud. D'Auria n.208”

L'Italia turrita seduta e appoggiata su uno scudo su cui si rileva l'Italia e le isole percorse come da un fiume (della scienza), in mano la raggiante fiaccola della conoscenza, di fronte una stele sulla quale poggiano la sfera terrestre, una pergamena e uno specchio. In fondo, lo scorcio della rada di Napoli ed il Vesuvio in eruzione. All'esergo: VII. CONGRESSO DEGLI SCIENZIATI ITALIANI NAPOLI MDCCCXLV. In basso, L. ARNAUD FECE. Il congresso partenopeo del 1845 fu uno degli avvenimenti più grandiosi per il Regno delle Due Sicilie, lo stesso Ferdinando II volle seguire nei dettagli l'organizzazione dell'evento. Con ordine di coniazione del 25 agosto 1845, del primo conio le medaglie in argento furono 80 e in bronzo 650. Causa rottura dei conii, fu realizzato un secondo conio dal quale furono coniate 10 in argento e 1000 in bronzo. Descrizione dell'Incisore: Vincenzo Catenacci, nacque nel 1786 a Napoli. Iniziò la carriera di incisore sotto la guida di Filippo Rega, che ne riconobbe da subito il talento. Già dal 1808, o forse prima, durante il periodo napoleonico il Catenacci eseguiva lavori in zecca senza firmarli, ma fu dal 1824 che iniziò ad apporre la sua firma sulle sue opere. Nel 1829 fu promosso primo incisore dei dritti nel Gabinetto di incisione della zecca di Napoli. Nel 1833, morto il Rega, il Catenacci lo sostituì diventando Direttore del Gabinetto di Incisione della zecca. Fu incisore di numerosissime medaglie, anche religiose, commissionate ufficialmente dai Borbone. Al contrario del suo predecessore Filippo Rega, il Catenacci continuò l'attività di incisore anche durante il ruolo di Direttore di Gabinetto. Morì il 26 marzo del 1855. Luigi o Aloysius Arnaud pittore, incisore, litografo e medaglista, nacque a Napoli nel 1817, per la capacità nell'incisione superò di gran lunga il padre Achille, diventando presto valentissimo incisore dei rovesci, dei dritti, di figure, ornati e caratteri, al contrario dei cultori di quest'arte che solitamente si specializzavano in un solo ramo. Professore presso la Scuola Tecnica di Napoli, eseguì medaglie per diversi eventi ufficiali. Il suo primo lavoro, ancora giovanissimo, fu il rovescio della medaglia per la serie Uomini Illustri "Giovanni Meli" nel 1834. Esordì ufficialmente nel 1837 con il rovescio della medaglia per le nozze di Ferdinando II di Borbone con Maria Teresa d'Austria. Nel 1847 si trasferì a Roma per perfezionarsi sull'incisione di pietre dure, per poi tornare a Napoli riprendendo il posto di incisore nella Regia zecca. Durante la sua feconda carriera di medaglista, troviamo anche medaglioni e lavori in Galvanoplastica, tecnica innovativa che venne introdotta a Napoli dal 1852, ed ebbe la sua applicazione proprio grazie a lui. Si legge che Luigi Arnaud fu l'artefice del dritto della piastra 120 grana del 1855. Morì a Napoli nel 1877.

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