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Tasso - La Gerusalemme Liberata - 1771
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Tasso - La Gerusalemme Liberata - 1771

MAGNIFICA EDIZIONE ILLUSTRATA DEL CAPOLAVORO DEL TASSO GERUSALEMME DURANTE LA PRIMA CROCIATA Grandi illustrazioni ad ogni canto: 20 tavole calcografiche, 2 antiporte calcografiche dei ritratti del Tasso e del Gravelot, vignette calcografiche ai frontespizi, dedica calcografica, deliziose testatine e finalini incisi in rame a tutta pagina. Bella legatura contemporanea in marocchino rosso, vignette che occupano la maggior parte delle pagine altrimenti bianche. Cohen-de Ricci 974-75; Ray 22a; Brunet V, 667. Cohen, Guide de l'amateur de livres à gravures du XVIIIe siècle, 974-975 : "Très belle édition publiée par G. Conti, avec illustrations superbes". - Gordon Ray, The Art of the French illustrated Book 1700 to 1914, n°22A : "Handsome and delightful book" Gravelot was thus enabled to present a joyous running commentary not only on Tasso's poem but sometimes on his own plates interpreting it. Without mocking chivalry, he makes it a source of sympathetic amusement". IN VENDITA ONLINE A 7.500 EURO CONTENTS UNA BELLA COPIA, con ricche incisioni su "papier de hollande" fresco, pulito e brillante. Definita da Cohen-de Ricci "trés belle édition... avec Illustrations superbes", questa stampa parigina della celebre "Gerusalemme Liberata" del Tasso in italiano è una dei libri più belli del '700; e la nostra copia si trova nella rara rilegatura di presentazione. Tra le illustrazioni lussureggianti e delicate, i finali quasi a tutta pagina che concludono ogni capitolo sono un punto culminante dell'illustrazione settecentesca, mostrando cherubini carnosi in guerra (spesso in abiti da battaglia comicamente inappropriati). Nell'esaminare questo "libro bello e delizioso", Ray dice che "le tavole raccontano la storia degli eroi cristiani del Tasso con fedeltà e discernimento, cogliendo anche qualcosa dell'atmosfera di mistero e romanticismo del poema". Ma è nelle illustrazioni che Gravelot trionfa: l'illustratore è in grado di "presentare un gioioso commento continuo non solo alla poesia del Tasso ma talvolta alle sue stesse tavole interpretandole. Senza deridere la cavalleria, ne fa fonte di simpatico divertimento". La Gerusalemme liberata è il maggiore poema eroico di Torquato Tasso: 15.336 versi endecasillabi raggruppati in 20 canti di lunghezza variabile in ottave. Sicuramente un'opera composita, un capolavoro che ha attinto a più fonti, capace di fonderle insieme dando origine ad un testo coerente. Nelle lettere Tasso ha sempre sostenuto di voler conciliare l'esempio degli antichi con quello dei moderni, e il risultato conferma la buona riuscita delle sue intenzioni. La trama ruota attorno allo storico condottiero Goffredo di Buglione che, giunto al sesto anno della prima crociata a capo dell'esercito, attende la fine dell'inverno in Libano, quando gli appare l'arcangelo Gabriele che lo invita ad assumere il comando dell'esercito e a portare l'attacco finale contro Gerusalemme. I cristiani accettano di eleggere Goffredo loro capo supremo e si mettono in marcia verso la Città Santa. Nascono i primi scontri, e tra i cristiani si distinguono Rinaldo e Tancredi, tra i musulmani Clorinda e Argante. Dall'alto delle mura, assiste allo scontro la principessa Erminia che comunica al re di Gerusalemme Aladino i guerrieri cristiani più forti. Argante, impaziente degli indugi dell'assedio, vuol risolvere con un duello le sorti della guerra, e sfida i cristiani ad affrontarlo e il prescelto è Tancredi. L'accanito duello però viene sospeso per il sopraggiungere della notte e rinviato. Tuttavia intervengono i diavoli che decidono di aiutare i musulmani a vincere la guerra. Armida usa la seduzione per condurre e imprigionare i guerrieri cristiani in un castello. In seguito ad una delle molte contese che turbano il campo cristiano Rinaldo è costretto a lasciare l'accampamento. La pagana Erminia, innamorata di Tancredi, indossa le armi di Clorinda (della quale Tancredi è innamorato) per fuggire dalla città e recarsi al campo cristiano per curare le ferite del suo amato. Tuttavia viene avvistata al chiaro di luna ed è costretta a fuggire, trovando rifugio tra i pastori. Tancredi, credendo che ella sia Clorinda, la insegue ma viene fatto prigioniero da Armida nel castello con gli altri crociati. Il giorno del duello arriva e poiché Tancredi è scomparso viene sostituito da Raimondo di Tolosa, aiutato da un angelo. I diavoli a loro volta aiutano il musulmano e trasformano il duello in battaglia generale. Giunge al campo cristiano Carlo, il quale racconta che il principe danese Sveno, che stava raggiungendo i crociati con il suo esercito, è stato ucciso dal sultano dei turchi Solimano. Si diffonde nel campo la notizia del ritrovamento del cadavere di Rinaldo e Argillano accusa Goffredo di averlo fatto uccidere. Quest'ultimo, con la sua autorevolezza e con l'aiuto divino, riesce a neutralizzare i disordini nati nel campo. A questo punto Solimano attacca il campo cristiano con l'aiuto di Clorinda e Argante; le sorti della battaglia si rovesciano però con l'arrivo dei crociati prigionieri di Armida, liberati da Rinaldo, erroneamente creduto morto per un inganno dei pagani. Goffredo così ordina ai suoi di costruire una torre per dare l'assalto a Gerusalemme, ma di notte Argante e Clorinda (di cui Tancredi è innamorato) incendiano la torre. Clorinda tuttavia non riesce a entrare nelle mura e viene uccisa in duello, in una delle scene più significative del poema, proprio da colui che la ama, Tancredi, che non l'ha riconosciuta perché coperta dalla corazza da combattimento. Tancredi è addolorato per aver ucciso la donna che ama e solo l'apparizione in sogno di Clorinda gli impedisce di suicidarsi. Inoltre il mago Ismeno lancia un incantesimo sul bosco in modo che i crociati non possano ricostruire la torre in mancanza di materiale ligneo da costruzione. L'unico in grado di spezzare l'incantesimo è Rinaldo, che è però stato fatto prigioniero della maga Armida che lo trattiene presso di sé con le sue arti magiche e femminili. Due guerrieri vengono inviati da Goffredo per cercarlo e alla fine lo trovano e lo liberano. Rinaldo, pentito di essersi lasciato irretire da Armida fino a trascurare il suo dovere di guerriero e di cristiano, vince gli incantesimi della selva e permette ai crociati di assalire e conquistare Gerusalemme. Il poema si conclude con Goffredo che pianta il vessillo cristiano all'interno delle mura della città santa. CONDITION REPORT - COLLECTOR'S COPY 2 volumi. 2 antiporte calcografiche recanti ritratti del Tasso e del Gravelot, vignette calcografiche ai frontespizi, dedica calcografica, 20 tavole calcografiche, testatine e finalini incisi in rame. Marocchino rosso coevo, ricca cornice floreale ai piatti, decori e titolo in oro ai dorsi, dentelle decorate in oro, sguardie marmorizzate, tagli dorati lievi segni di usura, fioriture, gore. Vol.1 Pp. (2); 6nn. 331; (6). Vol.2 (4); 12nn. 314; (4). FULL TITLES & AUTHORS La Gerusalemme Liberata Parigi: Delalain, Durand, Molini, 1771 Tasso Torquato

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MAGNIFICA EDIZIONE ILLUSTRATA DEL CAPOLAVORO DEL TASSO
GERUSALEMME DURANTE LA PRIMA CROCIATA
Grandi illustrazioni ad ogni canto: 20 tavole calcografiche, 2 antiporte calcografiche dei ritratti del Tasso e del Gravelot, vignette calcografiche ai frontespizi, dedica calcografica, deliziose testatine e finalini incisi in rame a tutta pagina.
Bella legatura contemporanea in marocchino rosso, vignette che occupano la maggior parte delle pagine altrimenti bianche. Cohen-de Ricci 974-75; Ray 22a; Brunet V, 667. Cohen, Guide de l'amateur de livres à gravures du XVIIIe siècle, 974-975 : "Très belle édition publiée par G. Conti, avec illustrations superbes". - Gordon Ray, The Art of the French illustrated Book 1700 to 1914, n°22A : "Handsome and delightful book" Gravelot was thus enabled to present a joyous running commentary not only on Tasso's poem but sometimes on his own plates interpreting it. Without mocking chivalry, he makes it a source of sympathetic amusement".
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CONTENTS
UNA BELLA COPIA, con ricche incisioni su "papier de hollande" fresco, pulito e brillante. Definita da Cohen-de Ricci "trés belle édition... avec Illustrations superbes", questa stampa parigina della celebre "Gerusalemme Liberata" del Tasso in italiano è una dei libri più belli del '700; e la nostra copia si trova nella rara rilegatura di presentazione.
Tra le illustrazioni lussureggianti e delicate, i finali quasi a tutta pagina che concludono ogni capitolo sono un punto culminante dell'illustrazione settecentesca, mostrando cherubini carnosi in guerra (spesso in abiti da battaglia comicamente inappropriati). Nell'esaminare questo "libro bello e delizioso", Ray dice che "le tavole raccontano la storia degli eroi cristiani del Tasso con fedeltà e discernimento, cogliendo anche qualcosa dell'atmosfera di mistero e romanticismo del poema".
Ma è nelle illustrazioni che Gravelot trionfa: l'illustratore è in grado di "presentare un gioioso commento continuo non solo alla poesia del Tasso ma talvolta alle sue stesse tavole interpretandole. Senza deridere la cavalleria, ne fa fonte di simpatico divertimento".

La Gerusalemme liberata è il maggiore poema eroico di Torquato Tasso: 15.336 versi endecasillabi raggruppati in 20 canti di lunghezza variabile in ottave. Sicuramente un'opera composita, un capolavoro che ha attinto a più fonti, capace di fonderle insieme dando origine ad un testo coerente. Nelle lettere Tasso ha sempre sostenuto di voler conciliare l'esempio degli antichi con quello dei moderni, e il risultato conferma la buona riuscita delle sue intenzioni.

La trama ruota attorno allo storico condottiero Goffredo di Buglione che, giunto al sesto anno della prima crociata a capo dell'esercito, attende la fine dell'inverno in Libano, quando gli appare l'arcangelo Gabriele che lo invita ad assumere il comando dell'esercito e a portare l'attacco finale contro Gerusalemme.

I cristiani accettano di eleggere Goffredo loro capo supremo e si mettono in marcia verso la Città Santa. Nascono i primi scontri, e tra i cristiani si distinguono Rinaldo e Tancredi, tra i musulmani Clorinda e Argante. Dall'alto delle mura, assiste allo scontro la principessa Erminia che comunica al re di Gerusalemme Aladino i guerrieri cristiani più forti. Argante, impaziente degli indugi dell'assedio, vuol risolvere con un duello le sorti della guerra, e sfida i cristiani ad affrontarlo e il prescelto è Tancredi. L'accanito duello però viene sospeso per il sopraggiungere della notte e rinviato.
Tuttavia intervengono i diavoli che decidono di aiutare i musulmani a vincere la guerra. Armida usa la seduzione per condurre e imprigionare i guerrieri cristiani in un castello. In seguito ad una delle molte contese che turbano il campo cristiano Rinaldo è costretto a lasciare l'accampamento. La pagana Erminia, innamorata di Tancredi, indossa le armi di Clorinda (della quale Tancredi è innamorato) per fuggire dalla città e recarsi al campo cristiano per curare le ferite del suo amato. Tuttavia viene avvistata al chiaro di luna ed è costretta a fuggire, trovando rifugio tra i pastori. Tancredi, credendo che ella sia Clorinda, la insegue ma viene fatto prigioniero da Armida nel castello con gli altri crociati.

Il giorno del duello arriva e poiché Tancredi è scomparso viene sostituito da Raimondo di Tolosa, aiutato da un angelo. I diavoli a loro volta aiutano il musulmano e trasformano il duello in battaglia generale. Giunge al campo cristiano Carlo, il quale racconta che il principe danese Sveno, che stava raggiungendo i crociati con il suo esercito, è stato ucciso dal sultano dei turchi Solimano. Si diffonde nel campo la notizia del ritrovamento del cadavere di Rinaldo e Argillano accusa Goffredo di averlo fatto uccidere. Quest'ultimo, con la sua autorevolezza e con l'aiuto divino, riesce a neutralizzare i disordini nati nel campo. A questo punto Solimano attacca il campo cristiano con l'aiuto di Clorinda e Argante; le sorti della battaglia si rovesciano però con l'arrivo dei crociati prigionieri di Armida, liberati da Rinaldo, erroneamente creduto morto per un inganno dei pagani.

Goffredo così ordina ai suoi di costruire una torre per dare l'assalto a Gerusalemme, ma di notte Argante e Clorinda (di cui Tancredi è innamorato) incendiano la torre. Clorinda tuttavia non riesce a entrare nelle mura e viene uccisa in duello, in una delle scene più significative del poema, proprio da colui che la ama, Tancredi, che non l'ha riconosciuta perché coperta dalla corazza da combattimento. Tancredi è addolorato per aver ucciso la donna che ama e solo l'apparizione in sogno di Clorinda gli impedisce di suicidarsi. Inoltre il mago Ismeno lancia un incantesimo sul bosco in modo che i crociati non possano ricostruire la torre in mancanza di materiale ligneo da costruzione. L'unico in grado di spezzare l'incantesimo è Rinaldo, che è però stato fatto prigioniero della maga Armida che lo trattiene presso di sé con le sue arti magiche e femminili. Due guerrieri vengono inviati da Goffredo per cercarlo e alla fine lo trovano e lo liberano. Rinaldo, pentito di essersi lasciato irretire da Armida fino a trascurare il suo dovere di guerriero e di cristiano, vince gli incantesimi della selva e permette ai crociati di assalire e conquistare Gerusalemme. Il poema si conclude con Goffredo che pianta il vessillo cristiano all'interno delle mura della città santa.

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2 volumi. 2 antiporte calcografiche recanti ritratti del Tasso e del Gravelot, vignette calcografiche ai frontespizi, dedica calcografica, 20 tavole calcografiche, testatine e finalini incisi in rame. Marocchino rosso coevo, ricca cornice floreale ai piatti, decori e titolo in oro ai dorsi, dentelle decorate in oro, sguardie marmorizzate, tagli dorati lievi segni di usura, fioriture, gore. Vol.1 Pp. (2); 6nn. 331; (6). Vol.2 (4); 12nn. 314; (4).

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