Scuola Italiana (XIX) - L'Incoronazione
Nr. 82735207
Scuola Lombarda (XIX) - Gianciotto scopre Paolo e Francesca - collezione Museo civico in Parma
Nr. 82735207
Scuola Lombarda (XIX) - Gianciotto scopre Paolo e Francesca - collezione Museo civico in Parma
Importante antico dipinto da collezione del XIX secolo
Del ‘800 Italiano, scuola Lombarda
Proveniente da prestigiosa collezione Museale, museo civico in Parma. Opera pubblicata e nota, visibile sul sito de il Vam (Il VAM (Virtual Art Museum) e sul sito della Fondazione Museo Bertazzoni, Suzzara.
“ Gianciotto scopre Paolo e
Francesca “
Olio su tela, in cornice 53 x 44 cm -
Scuola lombarda, XIX secolo, olio su tela, cm 38 x 46
Tra i canti della Divina Commedia di Dante Alighieri, il quinto dell’Inferno, in cui si racconta la storia di Paolo e Francesca, è uno dei più celebri. Dopo aver incontrato Minosse, mostro e giudice infernale che attorciglia la coda intorno al suo corpo tante volte quanto il cerchio in cui i dannati che gli si trovano di fronte devono scendere, Dante e Virgilio giungono nel secondo cerchio infernale: qui vengono travolti da una violenta bufera, con venti contrari che si incrociano trascinando le anime dei dannati davanti a un precipizio, e ogni volta quelle anime dannate urlano, gridano, piangono. . Sono i lussuriosi, “i peccatori carnali / che la ragion sommettono al talento”, costretti a farsi trascinare violentemente dai venti come nella loro vita si sono fatti trascinare dall’istinto invece che dalla ragione. Tutti morti di morte violenta per loro stessa mano o da mano altrui a causa dell’amore a cui non hanno saputo resistere durante la loro esistenza. Tra le anime si riconoscono personaggi famosi della storia e dei miti, quali Semiramide, Didone, Cleopatra, Elena di Troia, ma in particolare Dante è attratto da due anime che si muovono l’uno accanto all’altra, leggere, e perciò domanda a Virgilio di poter volgere loro la parola perché gli raccontino la loro storia: sono Francesca da Rimini e Paolo Malatesta. Una tragica storia d’amore resa celebre da alcuni dei versi più noti della letteratura italiana: “Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende, / prese costui de la bella persona / che mi fu tolta; e ’l modo ancor m’offende. / Amor, ch’a nullo amato amar perdona, / mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. / Amor condusse noi ad una morte. / Caina attende chi a vita ci spense". È Francesca a parlare e a raccontare che la loro morte è stata causata dall’amore che hanno provato l’uno per l’altra, anche se entrambi erano legati già a un altro vincolo d’amore: lei a Gianciotto, fratello di Paolo, e lui a sua moglie. Amore non perdona a nessuno di amare chi è già amato da un’altra persona, tanto più se i due innamorati sono cognati.
Opera esposta per 11 anni in Museo Civico in Parma e in Fondazione Museo Suzzara fino al 2017.
Ideale per collezionismo e investimento
Con certificato di autenticità a norma di legge
Spedizione con imballaggio di sicurezza, spedizione assicurata
#artmasterpieceQ2
S-ar putea să-ți placă și
Acest obiect a apărut în
Cum să cumperi de la Catawiki
1. Descoperă ceva special
2. Plasează cea mai mare ofertă
3. Fă o plată sigură