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Philippe de Champagne (1602 – 1674), Seguace di - Ritratto del Cardinale Richelieu
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Philippe de Champagne (1602 – 1674), Seguace di - Ritratto del Cardinale Richelieu

Seguace di Philippe de Champagne (1602 – 1674) Ritratto di Cardinale Richelieu Olio su tela, cm 60 x 46 Con cornice, cm 84 x 60 L’olio su tela in esame propone un ritratto del Cardinale Richelieu, ripreso a mezzo busto, leggermente di tre quarti e con i tipici abiti cardinalizi. Armand-Jean du Plessis, duca di Richelieu (Parigi, 1585 – Parigi, 1642), era destinato alla carriera militare ma intraprese invece quella ecclesiastica (abbandonata da uno dei fratelli) e già a ventun anni divenne vescovo di Luçon nominato dal re Enrico IV e ottenere la stessa investitura anche dal papa Paolo V pochi mesi dopo, il 17 aprile 1607. Nel 1614 venne nominato dalla reggente Maria de' Medici gran cerimoniere alla corte della regina Anna d'Austria, cosa che gli permise di entrare nel consiglio del re di Francia e assumere il compito di segretario di Stato per l'interno e la guerra. nel 1621, acquisendo fama di abilissimo negoziatore ricevette la nomina a cardinale: la nomina fu ratificata ufficialmente a Lione il 12 dicembre 1622[13], ma Armand non si recò mai a Roma per ritirare la berretta e il titolo. Venne nominato primo ministro dal re Luigi XIII di Francia. Da grande uomo politico, fu molto abile nel rafforzamento della monarchia francese in direzione assolutista, monarchia che, grazie alla sua azione, fu più potente rispetto a quella del precedente sovrano, Enrico IV di Borbone, con il suo più stretto collaboratore, il duca di Sully. Richelieu, di fatto, ridusse drasticamente la potenza della nobiltà, favorendo lo sviluppo della borghesia. Tra i propositi di Richelieu alla guida dello Stato c'erano il rafforzamento del potere del re e la volontà di fare della Francia la più grande potenza d'Europa. Per raggiungere il primo obiettivo, Richelieu si scontrò sia con i nobili sia con i protestanti, e cioè con i calvinisti francesi chiamati ugonotti. I nobili, infatti, volevano aumentare il loro potere: contro di essi Richelieu usò, quando necessario, la forza. Per fare della Francia la prima potenza europea, Richelieu, seguendo la sua raison d'État, decise di far intervenire l'esercito francese nella Guerra dei trent’anni contro la Spagna e l'Austria, ottenendo numerosi successi. Accelerò inoltre l'espansione coloniale, spingendo la Francia a proseguire l'occupazione del Canada meridionale, varie isole nelle Antille (Martinica, la Guadalupa, Saint-Dominque), la Guyana e il Senegal. Durante la sua direzione nacque anche una forte marina militare e, dal punto di vista della cultura, bisogna ricordare la fondazione dell'accademia francese delle scienze nel 1635, la creazione di una preziosa biblioteca nel suo palazzo di Place Royale in Parigi (assorbita poi dalla Biblioteca nazionale francese) e ricche collezioni d'arte, andate successivamente disperse fra diversi proprietari e in parte perdute. Nel 1631, all'apice della sua carriera politica, riuscì a ottenere dal re anche l'autorizzazione a costruire un castello e un borgo con il suo nome (tuttora chiamato Richelieu),considerato ancor oggi come un capolavoro dell'urbanistica europea del XVII secolo. Nel 1635 fu nominato abate commendatario dell'abbazia di Cluny e dell'abbazia di Cîteaux, cariche che tenne fino alla morte avvenuta nel 1642 per tubercolosi polmonare. Non molto amato dal suo popolo, riuscì anche a raccomandare al re la scelta del cardinale Giulio Mazzarino come suo successore. Il Cardinale fu ritratto numerose volte dal pittore Philippe de Champagne (1602-1674), allievo dei pittori Jean Bouillon e Michel de Bordeaux (dal 1621), e si formò assieme a Jacques Fouquières ed a Nicolas Poussin, ai quali rimase sempre legato da profonda amicizia. Già nei primi anni di carriera abbandonò sia le prime tendenze barocche, frutto della prima educazione artistica, sia le influenze del Rubens, per orientarsi verso uno stile, un colore e un impianto figurativo più misurato. Nel 1628 entrò a servizio della regina madre Maria de' Medici, che gli affidò la decorazione pittorica del Palazzo del Lussemburgo: a corte ebbe modo di far apprezzare la sua opera al cardinale Richelieu, di cui divenne l'artista preferito e che gli affidò decorazioni nella sua residenza privata e nella sede della Sorbona, e a Luigi XIII, per il quale eseguì diversi dipinti; realizzò anche sei tele per i carmelitani di Faubourg Saint-Jacques a Parigi. In queste opere, Champagne sviluppò la sua proverbiale semplificazione rigorosa, caratterizzata da un ordinato naturalismo, da una fissità ieratica dei personaggi e da una prospettiva quasi frontale dei visi. L’opera in esame riprende una delle tipologie di ritratto che Philippe de Champagne studiò per il Cardinale. La cornice è fornita in omaggio, di conseguenza non può essere motivo di reso o reclamo. Per i dipinti acquistati all'estero: dopo il pagamento verrà avviata la procedura per ottenere la licenza di esportazione (ALC). Tutti i pezzi d'antiquariato inviati all'estero dall'Italia hanno bisogno di questo documento, rilasciato dal Ministro dei Beni Culturali. La procedura potrebbe richiedere da 3 a 5 settimane dalla richiesta, quindi, non appena avremo il documento verrà spedito il dipinto.

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Philippe de Champagne (1602 – 1674), Seguace di - Ritratto del Cardinale Richelieu

Philippe de Champagne (1602 – 1674), Seguace di - Ritratto del Cardinale Richelieu

Seguace di Philippe de Champagne (1602 – 1674)
Ritratto di Cardinale Richelieu
Olio su tela, cm 60 x 46
Con cornice, cm 84 x 60

L’olio su tela in esame propone un ritratto del Cardinale Richelieu, ripreso a mezzo busto, leggermente di tre quarti e con i tipici abiti cardinalizi. Armand-Jean du Plessis, duca di Richelieu (Parigi, 1585 – Parigi, 1642), era destinato alla carriera militare ma intraprese invece quella ecclesiastica (abbandonata da uno dei fratelli) e già a ventun anni divenne vescovo di Luçon nominato dal re Enrico IV e ottenere la stessa investitura anche dal papa Paolo V pochi mesi dopo, il 17 aprile 1607. Nel 1614 venne nominato dalla reggente Maria de' Medici gran cerimoniere alla corte della regina Anna d'Austria, cosa che gli permise di entrare nel consiglio del re di Francia e assumere il compito di segretario di Stato per l'interno e la guerra. nel 1621, acquisendo fama di abilissimo negoziatore ricevette la nomina a cardinale: la nomina fu ratificata ufficialmente a Lione il 12 dicembre 1622[13], ma Armand non si recò mai a Roma per ritirare la berretta e il titolo. Venne nominato primo ministro dal re Luigi XIII di Francia. Da grande uomo politico, fu molto abile nel rafforzamento della monarchia francese in direzione assolutista, monarchia che, grazie alla sua azione, fu più potente rispetto a quella del precedente sovrano, Enrico IV di Borbone, con il suo più stretto collaboratore, il duca di Sully. Richelieu, di fatto, ridusse drasticamente la potenza della nobiltà, favorendo lo sviluppo della borghesia. Tra i propositi di Richelieu alla guida dello Stato c'erano il rafforzamento del potere del re e la volontà di fare della Francia la più grande potenza d'Europa. Per raggiungere il primo obiettivo, Richelieu si scontrò sia con i nobili sia con i protestanti, e cioè con i calvinisti francesi chiamati ugonotti. I nobili, infatti, volevano aumentare il loro potere: contro di essi Richelieu usò, quando necessario, la forza. Per fare della Francia la prima potenza europea, Richelieu, seguendo la sua raison d'État, decise di far intervenire l'esercito francese nella Guerra dei trent’anni contro la Spagna e l'Austria, ottenendo numerosi successi. Accelerò inoltre l'espansione coloniale, spingendo la Francia a proseguire l'occupazione del Canada meridionale, varie isole nelle Antille (Martinica, la Guadalupa, Saint-Dominque), la Guyana e il Senegal. Durante la sua direzione nacque anche una forte marina militare e, dal punto di vista della cultura, bisogna ricordare la fondazione dell'accademia francese delle scienze nel 1635, la creazione di una preziosa biblioteca nel suo palazzo di Place Royale in Parigi (assorbita poi dalla Biblioteca nazionale francese) e ricche collezioni d'arte, andate successivamente disperse fra diversi proprietari e in parte perdute. Nel 1631, all'apice della sua carriera politica, riuscì a ottenere dal re anche l'autorizzazione a costruire un castello e un borgo con il suo nome (tuttora chiamato Richelieu),considerato ancor oggi come un capolavoro dell'urbanistica europea del XVII secolo. Nel 1635 fu nominato abate commendatario dell'abbazia di Cluny e dell'abbazia di Cîteaux, cariche che tenne fino alla morte avvenuta nel 1642 per tubercolosi polmonare. Non molto amato dal suo popolo, riuscì anche a raccomandare al re la scelta del cardinale Giulio Mazzarino come suo successore.
Il Cardinale fu ritratto numerose volte dal pittore Philippe de Champagne (1602-1674), allievo dei pittori Jean Bouillon e Michel de Bordeaux (dal 1621), e si formò assieme a Jacques Fouquières ed a Nicolas Poussin, ai quali rimase sempre legato da profonda amicizia.
Già nei primi anni di carriera abbandonò sia le prime tendenze barocche, frutto della prima educazione artistica, sia le influenze del Rubens, per orientarsi verso uno stile, un colore e un impianto figurativo più misurato. Nel 1628 entrò a servizio della regina madre Maria de' Medici, che gli affidò la decorazione pittorica del Palazzo del Lussemburgo: a corte ebbe modo di far apprezzare la sua opera al cardinale Richelieu, di cui divenne l'artista preferito e che gli affidò decorazioni nella sua residenza privata e nella sede della Sorbona, e a Luigi XIII, per il quale eseguì diversi dipinti; realizzò anche sei tele per i carmelitani di Faubourg Saint-Jacques a Parigi.
In queste opere, Champagne sviluppò la sua proverbiale semplificazione rigorosa, caratterizzata da un ordinato naturalismo, da una fissità ieratica dei personaggi e da una prospettiva quasi frontale dei visi. L’opera in esame riprende una delle tipologie di ritratto che Philippe de Champagne studiò per il Cardinale.

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