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Cassina - Afra Scarpa, Tobia Scarpa - 椅子 - 920 型 - 皮革, 胡桃木
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Cassina - Afra Scarpa, Tobia Scarpa - 椅子 - 920 型 - 皮革, 胡桃木

La serie di sedute modello 920 costituiscono il primo progetto che Afra e Tobia Scarpa realizzarono per Cassina negli anni '60. Semplice elegante e funzionale questa serie rappresenta in pieno l'opera che contraddistinguerà il lavoro dei designers Veneti nei successivi 40 anni. Struttura in nobile legno di noce, imbottiture in piuma, pellame di prima qualità. La poltrona presentata in questa si presenta completa d'origine in condizioni d'uso molto buone pressoché ottime. Struttura molleggio e imbottiture solide e confortevoli. Rivestimento in pelle perfettamente integro con solo lievi segni di utilizzo. La poltrona è stata pulita a fondo e igienizzata. Le parti in legno rilucidate, la pelle tratta con prodotti rigeneranti. Presente il marchio Cassina sulla struttura Dimensioni poltroncina in cm: Altezza 70 Lunghezza 89 Profondità 77 Afra e Tobia Scarpa Figlio dell'altrettanto noto Carlo Scarpa, Tobia si colloca tra i più importanti designer Italiani degli ultimi 50 anni Si è laureato presso la Facoltà di architettura di Venezia nel 1969 ma la carriera inizia dai primi anni '60. Da allora ha lavorato sia nel campo del design che in quello dell'architettura e del restauro realizzando, in collaborazione con Afra Bianchin, numerose opere significative. Collaborano con Dino Gavina come designers e nascono il divano "Bastiano" ed il letto "Vanessa". 1963 - Inizia nel 1964 la collaborazione con la Cassina primo progetto sedia 121. - Collaborano con la ditta Stildomus il cui proprietario è Aldo Bartolomeo. Incontrano Luciano Benetton per il quale progetteranno la prima fabbrica (il maglificio), la casa, e la catena di negozi, protagonista di un nuovo atteggiamento per la gestione della produzione, distribuzione e vendita, curando quindi l'immagine della società. 1966 - Progettano per la Eclisse e la Vico Magistretti 1981 - Progettano per la Goppion. 1986 - Collaborano con la Casas. 1987 - Collaborano con la Meritalia 1989 - Progettano per la IB Office. - Dal 2000 insegna alla facoltà di disegno industriale ClaDIS di Venezia. Tra i numerosi premi ed i riconoscimenti ricevuti: Il Compasso d'oro ADI del 1970; Compasso d'Oro, Segnalazione d'Onore ADI del 1979; il Resource Council Inc. 1981; Neocom merit Award, Chicago, 1982; Primer, Premio Nacional De Diseño Otorgado 1987; Auszeichnung für hohe Design Qualität 1992 e l'IF Industrie Forum Design Hannover del 1992. Inoltre, alcune delle sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo e nell'ottobre 2004 l'Istituto Italiano di Cultura di Chicago ha organizzato una esposizione itinerante (Chicago, Los Angeles, Toronto, San Francisco) dedicata al suo lavoro. La “Amedeo Cassina” dei fratelli Cesare e Umberto Cassina nasce nel 1927 a Meda, Brianza. L’attività principale è la lavorazione del legno, interna all’azienda, per la produzione di tavolini. Con gli anni la società si espande, soprattutto nel dopoguerra, anche grazie alle collaborazioni con architetti esterni che portano la loro expertise e la loro ricerca. Negli anni cinquanta Cassina passa dalla produzione artigianale a quella seriale, adottando le logiche dell’industrial design. Un cambiamento indotto anche dalla commissione degli arredi per gli interni di grandi navi da crociera. In questo periodo, inoltre, prendono forma alcuni dei prodotti più noti dell’azienda: la sedia 646 e la sedia 699, detta la “Superleggera”, entrambe progettate da Gio Ponti. Nel 1963 al team aziendale di designer si unisce Vico Magistretti, che realizza la poltroncina Carimate. Nell’anno successivo vengono acquisiti i diritti di riedizione di 4 modelli disegnati nel 1928 da Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, per esplicitare la volontà dell’azienda di costruire una collezione secondo i principi di modernità. Nel '65 il primo progetto con Afra e Tobia Scarpa: La sedia 121 Nel ’66, viene costituita la società C&B, Cassina & Busnelli, per individuare nuovi processi di lavorazione del poliuretano espanso a iniezione e più in generale per favorire la ricerca sperimentale e innovativa dei prodotti. Nel 1968 Cassina lancia la poltrona Ciprea di Afra e Tobia Scarpa, il primo esempio di un unico volume in poliuretano espanso, e apre lo Showroom in via Durini a Milano, un progetto di Mario Bellini a cui seguiranno quelli di Vico Magistretti, Clino Trini Castelli, Achille Castiglioni, Giancarlo Tintori, Piero Lissoni e Patricia Urquiola. Negli anni settanta il progetto Soriana di Afra e Tobia Scarpa vince il Compasso d’Oro. Nel 1972, Cassina partecipa alla mostra “Italy: the new domestic landscape” al MoMA di New York con il prototipo di automobile Kar-a-sutra disegnato da Mario Bellini. Nello stesso anno nasce il laboratorio di sperimentazione Bracciodiferro con Gaetano Pesce e Alessandro Mendini. Nel 1973 Cassina presenta il divano Maralunga di Vico Magistretti, anch'esso vincitore di un Compasso d'Oro, e struttura la Collezione Cassina I Maestri. Quattro anni dopo l’azienda lancia, con Mario Bellini, il tavolo La Rotonda e la sedia Cab, che entra a far parte della collezione permanente del MoMA di New York grazie alla sua struttura in cuoio autoportante. Negli anni ottanta Cassina introduce la poltrona Wink di Toshiyuki Kita (1980) e la poltrona Feltri di Gaetano Pesce (1987), con la quale è stata elaborata una nuova tecnica di produzione di arredi in feltro, per la quale è depositato un brevetto internazionale. Nel 1991 Cassina vince il Compasso d’Oro per il suo contributo alla cultura del progetto e nello stesso anno inaugura la collaborazione con Piero Lissoni che dà vita al divano Met. Nel 1998 dalla collaborazione con Philippe Starck nasce L.W.S. Lazy Working Sofa. Il nuovo millennio coincide con la produzione degli arredi di Charlotte Perriand per la Collezione Cassina I Maestri. Nel 2008 inizia la produzione degli arredi di Franco Albini, primo Maestro italiano inserito nella collezione. Nel 2005 l'azienda ritorna italiana: è acquisita dal gruppo guidato da Poltrona Frau, controllato dal fondo di private equity Charme Investments. Nel 2011 viene messa per la prima volta in produzione, grazie a un lavoro di ricerca e sviluppo insieme a un team di esperti, la libreria Veliero di Franco Albini progettata e realizzata solamente in un unico esemplare nel 1940. Due anni dopo l’azienda acquisisce il marchio Simon ed entrano quindi nel catalogo arredi di architetti e designer come Carlo Scarpa e Kazuhide Takahama. Nello stesso anno i mondi del design e della moda si uniscono, con una collaborazione fotografica insieme a Karl Lagerfeld. Nel febbraio 2014 il gruppo guidato da Poltrona Frau è acquisito dalla società americana Haworth. Sempre nel 2014, Piero Lissoni e Cassina presentano il divano Otto. Nel 2016, Cassina nomina Patricia Urquiola come Art Director del brand. Nell’anno successivo l’azienda festeggia il 90º anniversario con una mostra presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli a Milano e con il libro “This Will Be The Place”. Nel 2019 Cassina sostiene la mostra "Le monde nouveau de Charlotte Perriand" alla Fondation Louis Vuitton a Parigi dove, per la prima volta, viene ricostruito “l’Equipement intérieur d'une habitation”.

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La serie di sedute modello 920 costituiscono il primo progetto che Afra e Tobia Scarpa realizzarono per Cassina negli anni '60.
Semplice elegante e funzionale questa serie rappresenta in pieno l'opera che contraddistinguerà il lavoro dei designers Veneti nei successivi 40 anni.
Struttura in nobile legno di noce, imbottiture in piuma, pellame di prima qualità.

La poltrona presentata in questa si presenta completa d'origine in condizioni d'uso molto buone pressoché ottime.
Struttura molleggio e imbottiture solide e confortevoli.
Rivestimento in pelle perfettamente integro con solo lievi segni di utilizzo.
La poltrona è stata pulita a fondo e igienizzata.
Le parti in legno rilucidate, la pelle tratta con prodotti rigeneranti.
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Dimensioni poltroncina in cm: Altezza 70 Lunghezza 89 Profondità 77


Afra e Tobia Scarpa
Figlio dell'altrettanto noto Carlo Scarpa, Tobia si colloca tra i più importanti designer Italiani degli ultimi 50 anni
Si è laureato presso la Facoltà di architettura di Venezia nel 1969 ma la carriera inizia dai primi anni '60. Da allora ha lavorato sia nel campo del design che in quello dell'architettura e del restauro realizzando, in collaborazione con Afra Bianchin, numerose opere significative. Collaborano con Dino Gavina come designers e nascono il divano "Bastiano" ed il letto "Vanessa". 1963 - Inizia nel 1964 la collaborazione con la Cassina primo progetto sedia 121. - Collaborano con la ditta Stildomus il cui proprietario è Aldo Bartolomeo. Incontrano Luciano Benetton per il quale progetteranno la prima fabbrica (il maglificio), la casa, e la catena di negozi, protagonista di un nuovo atteggiamento per la gestione della produzione, distribuzione e vendita, curando quindi l'immagine della società. 1966 - Progettano per la Eclisse e la Vico Magistretti 1981 - Progettano per la Goppion. 1986 - Collaborano con la Casas. 1987 - Collaborano con la Meritalia 1989 - Progettano per la IB Office. - Dal 2000 insegna alla facoltà di disegno industriale ClaDIS di Venezia.
Tra i numerosi premi ed i riconoscimenti ricevuti: Il Compasso d'oro ADI del 1970; Compasso d'Oro, Segnalazione d'Onore ADI del 1979; il Resource Council Inc. 1981; Neocom merit Award, Chicago, 1982; Primer, Premio Nacional De Diseño Otorgado 1987; Auszeichnung für hohe Design Qualität 1992 e l'IF Industrie Forum Design Hannover del 1992.
Inoltre, alcune delle sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo e nell'ottobre 2004 l'Istituto Italiano di Cultura di Chicago ha organizzato una esposizione itinerante (Chicago, Los Angeles, Toronto, San Francisco) dedicata al suo lavoro.

La “Amedeo Cassina” dei fratelli Cesare e Umberto Cassina nasce nel 1927 a Meda, Brianza. L’attività principale è la lavorazione del legno, interna all’azienda, per la produzione di tavolini. Con gli anni la società si espande, soprattutto nel dopoguerra, anche grazie alle collaborazioni con architetti esterni che portano la loro expertise e la loro ricerca.
Negli anni cinquanta Cassina passa dalla produzione artigianale a quella seriale, adottando le logiche dell’industrial design. Un cambiamento indotto anche dalla commissione degli arredi per gli interni di grandi navi da crociera. In questo periodo, inoltre, prendono forma alcuni dei prodotti più noti dell’azienda: la sedia 646 e la sedia 699, detta la “Superleggera”, entrambe progettate da Gio Ponti.
Nel 1963 al team aziendale di designer si unisce Vico Magistretti, che realizza la poltroncina Carimate. Nell’anno successivo vengono acquisiti i diritti di riedizione di 4 modelli disegnati nel 1928 da Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, per esplicitare la volontà dell’azienda di costruire una collezione secondo i principi di modernità. Nel '65 il primo progetto con Afra e Tobia Scarpa: La sedia 121
Nel ’66, viene costituita la società C&B, Cassina & Busnelli, per individuare nuovi processi di lavorazione del poliuretano espanso a iniezione e più in generale per favorire la ricerca sperimentale e innovativa dei prodotti.
Nel 1968 Cassina lancia la poltrona Ciprea di Afra e Tobia Scarpa, il primo esempio di un unico volume in poliuretano espanso, e apre lo Showroom in via Durini a Milano, un progetto di Mario Bellini a cui seguiranno quelli di Vico Magistretti, Clino Trini Castelli, Achille Castiglioni, Giancarlo Tintori, Piero Lissoni e Patricia Urquiola.
Negli anni settanta il progetto Soriana di Afra e Tobia Scarpa vince il Compasso d’Oro.
Nel 1972, Cassina partecipa alla mostra “Italy: the new domestic landscape” al MoMA di New York con il prototipo di automobile Kar-a-sutra disegnato da Mario Bellini. Nello stesso anno nasce il laboratorio di sperimentazione Bracciodiferro con Gaetano Pesce e Alessandro Mendini.
Nel 1973 Cassina presenta il divano Maralunga di Vico Magistretti, anch'esso vincitore di un Compasso d'Oro, e struttura la Collezione Cassina I Maestri.
Quattro anni dopo l’azienda lancia, con Mario Bellini, il tavolo La Rotonda e la sedia Cab, che entra a far parte della collezione permanente del MoMA di New York grazie alla sua struttura in cuoio autoportante.
Negli anni ottanta Cassina introduce la poltrona Wink di Toshiyuki Kita (1980) e la poltrona Feltri di Gaetano Pesce (1987), con la quale è stata elaborata una nuova tecnica di produzione di arredi in feltro, per la quale è depositato un brevetto internazionale.
Nel 1991 Cassina vince il Compasso d’Oro per il suo contributo alla cultura del progetto e nello stesso anno inaugura la collaborazione con Piero Lissoni che dà vita al divano Met.
Nel 1998 dalla collaborazione con Philippe Starck nasce L.W.S. Lazy Working Sofa.
Il nuovo millennio coincide con la produzione degli arredi di Charlotte Perriand per la Collezione Cassina I Maestri. Nel 2008 inizia la produzione degli arredi di Franco Albini, primo Maestro italiano inserito nella collezione.
Nel 2005 l'azienda ritorna italiana: è acquisita dal gruppo guidato da Poltrona Frau, controllato dal fondo di private equity Charme Investments.
Nel 2011 viene messa per la prima volta in produzione, grazie a un lavoro di ricerca e sviluppo insieme a un team di esperti, la libreria Veliero di Franco Albini progettata e realizzata solamente in un unico esemplare nel 1940.
Due anni dopo l’azienda acquisisce il marchio Simon ed entrano quindi nel catalogo arredi di architetti e designer come Carlo Scarpa e Kazuhide Takahama. Nello stesso anno i mondi del design e della moda si uniscono, con una collaborazione fotografica insieme a Karl Lagerfeld.
Nel febbraio 2014 il gruppo guidato da Poltrona Frau è acquisito dalla società americana Haworth. Sempre nel 2014, Piero Lissoni e Cassina presentano il divano Otto.
Nel 2016, Cassina nomina Patricia Urquiola come Art Director del brand. Nell’anno successivo l’azienda festeggia il 90º anniversario con una mostra presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli a Milano e con il libro “This Will Be The Place”.
Nel 2019 Cassina sostiene la mostra "Le monde nouveau de Charlotte Perriand" alla Fondation Louis Vuitton a Parigi dove, per la prima volta, viene ricostruito “l’Equipement intérieur d'une habitation”.




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