象牙 - 日本 - Edo Period (1600-1868)
编号 84331777
罕见的象牙挂坠,描绘清姬缠在道成寺钟上的样子 - 象牙 - 日本 - 明治时期(19世纪末)
编号 84331777
罕见的象牙挂坠,描绘清姬缠在道成寺钟上的样子 - 象牙 - 日本 - 明治时期(19世纪末)
Raro netsuke in avorio raffigurante Kiyohime, personaggio della mitologia giapponese, sulla campana del tempio del Dōjō-ji con il martello.
Kiyohime è scolpita in una posa dinamica, inginocchiata sulla campana del tempio, resa con dettagli accurati, mostrando le superfici curve e lisce, con incisioni che rappresentano le decorazioni tradizionali.
Le prime tracce della trasformazione in demone Hannya possono essere visibili nei dettagli sottili, come i lineamenti del viso che iniziano a deformarsi.
Il volto di Kiyohime è un capolavoro di espressioni: i tratti del viso sono contorti dalla rabbia e dalla tristezza, prefigurando la sua trasformazione in demone. Gli occhi sono intensi, le sopracciglia sono aggrottate e la bocca è leggermente aperta in un grido muto o in un'espressione di dolore.
Il corpo di Kiyohime è avvolto in un kimono che fluisce intorno a lei, con pieghe realistiche e intricate incisioni, saldamente piantata sulla campana avvolta con la coda del serpente.
Leggenda:
La leggenda narra di un prete di nome Anchin che si innamorò della bella Kiyohime. Anchin e Kiyohime si incontrarono ai margini del fiume Hidaka, dove il prete chiese a un barcaiere di aiutarlo ad attraversare il fiume.
Quando Kiyohime vide che Anchin le stava scappando, saltò nel fiume e iniziò a nuotare dietro di lui. Mentre nuotava nel torrente si trasformò in un grande serpente a causa della sua rabbia. Quando Anchin la vide nella sua mostruosa nuova forma, corse al tempio Dōjō-ji.
Chiese aiuto ai sacerdoti e si nascose sotto la campana del tempio. Tuttavia, il serpente lo annusò e cominciò ad avvolgersi intorno alla campana. Il demone colpì la campana diverse volte con la coda e con il martello, per poi scioglierla con un forte soffio di fuoco.
---Il netsuke è in ottime condizioni. Si prega di fare riferimento alle immagini per ulteriori dettagli.
La parola "Okimono" deriva dal giapponese e significa letteralmente “Oggetto da collocare” composta dai kanji "oki" (置き), che significa collocare e "mono" (物), che significa oggetto.
Queste sculture decorative sono state particolarmente apprezzate nel periodo Meiji verso la fine del XIX secolo, grazie alla forte richiesta proveniente dai paesi occidentali.
Gli scultori e gli artigiani giapponesi avevano già dimostrato la loro abilità nella lavorazione di materiali come le lacche, i bronzi e i netsuke, grazie alla loro eccellente capacità nell'intaglio e nell'intarsio. Successivamente, alcuni di loro si sono dedicati a scolpire l’avorio, corno e blocchi di legno, bosso in particolare.
Tra le scuole di scultura più importanti ricordiamo la Tokyo School fondata da Ishikawa Komei, nonché importanti scultori come Shimamura Shunmei e Yoshida Homei.
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