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Antonino Leto (1844–1913) - Marina di Matermania, Capri
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Antonino Leto (1844–1913) - Marina di Matermania, Capri

ANTONINO LETO (Monreale, 1844 – Capri, 1913) Marina di Matermania, Capri Olio su tela, cm. 30,2 x 49,8 Firmato ‘LETO’ in basso a sinistra Dimensione cornice, cm. 45 x 66 x 4 ca. NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Opera firmata in basso a sinistra; Collezione Siciliana. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera con cornice in legno (difetti): Questo limpido paesaggio marino roccioso, proveniente da una collezione siciliana far parte – senza alcun dubbio – al valente pittore siciliano Antonino Leto (Monreale, 1844 – Capri, 1913), considerato uno fra i maggiori maestri siciliani dell’Ottocento italiano. Leto, con Francesco Lojacono e Michele Catti, forma la triade canonica del paesaggio siciliano dell'Ottocento. L’opera – in buono stato di leggibilità – raffigura un classico dell’iconografia della pittura dell’artista realizzato in quel periodo. Fin dai suoi primi studi a Palermo egli si lega alla pittura di paesaggio grazie agli insegnamenti di Luigi Lojacono, presso di cui conosce il figlio Francesco, reduce da Napoli e affascinato dalle novità apprese alla scuola dei fratelli Palizzi. Colpito dal naturalismo napoletano, anche Leto, a vent'anni, parte per la città partenopea e rimane attratto dalla libertà nel rendere il paesaggio reale, caratteristica della pittura di De Nittis, De Gregorio e Rossano della scuola di Resina. La sua vita lo porta anche a Roma, Firenze, Parigi, Londra, dove riesce a ottenere contratti importanti con personaggi del calibro di Adolphe Goupil, mentre a Palermo trova appoggio da Ignazio Florio, ma è a Capri che egli ritrova l'ispirazione più intima. Sull'isola lavora con passione al paesaggio marino con una tecnica sobria ed equilibrata arricchita dalle sue innate qualità di colorista. A quest’ultimo periodo si può datare l’opera in oggetto. Il dipinto di buona qualità, infatti, raffigura un paesaggio marino della famosa isola di Capri: “Marina di Matermania, Capri”. Tutta la scena viene inquadrata frontalmente, nel naturale prolungamento della penisola Sorrentina, dopo Punta Campanella alla quale un tempo era unita come una propaggine rocciosa (poi sommersa dalle onde) e la Grotta di Matermania (situata sul versante sudoccidentale dell’isola). Da un lato – sinistra – un promontorio di rocce, e la riva con scoglie, animato da un mare splendido e dalle mille sfumature, mente in profondità la vista del paesaggio marino con i maestosi faraglioni di Matermania, che si ergono come guardiani di roccia e le sue montagne rocciose con agli altopiani verdeggianti. Siamo, infatti, davanti quella tipologia di opere tipiche della scuola siciliana del primo Novecento, ove viene meno la necessità di un soggetto monumentale o di un topos paesaggistico. Siamo in presenza di un no-soggetto, le rocce e il mare, solitamente trattate come esercizi e studi virtuosistici a margine di una veduta, tipiche delle prime opere del maestro Lojacono dove aveva mostrato fin dall’inizio un’attenzione particolare alla loro resa naturalistica, seguito anche da Leto. La tela qui in oggetto, è realizzata – a nostro parere – da un maturo Leto (subito dopo il 1899 quanto si stabilisce definitivamente a Capri), con la corposità grumosa del colore in rilievo, pastoso nella sua stesura per “macchie”, capace di cogliere le bellezze abbaglianti e le infinite contraddizioni paesaggistiche della terra partenopea descritte in maniera lirica, con la visione delle rocce, delle colline e delle piantagioni del luogo, ove si assiste all’esaltazione incondizionata di una pittura tutta luce e colore, emblema mistificante di un territorio – come in tutto il meridione – unicamente del sole, della campagna e del mare. L’opera è caratterizzata da una perfetta padronanza sia della forma che della tecnica, con una buona dose d'idealismo ed impressionismo. Opera di buona qualità pittorica e cura dei dettagli. Stato di conservazione buono, la superficie pittorica mostra una vernice in patina, inoltre, si notano a luce solare radente le caratteristiche del colore steso e dell’andamento della pennellata, come: rilievo, direzione, curvatura. Le misure della tela sono cm. 30,2 x 49,8. Il dipinto risulta impreziosita da una bella cornice in legno (dimensione cm. 45 x 66 x 4 ca., difetti). "La cornice mostrata nelle foto riportate sopra è stata aggiunta all’opera d’arte dal venditore o da un soggetto terzo. La cornice ti viene fornita senza costi aggiuntivi in modo che sia pronta da esporre non appena arriva. La cornice viene inclusa a titolo di cortesia e non è considerata parte integrante dell’opera d’arte. Pertanto, qualsiasi potenziale danno alla cornice che non influisce sull’opera d’arte stessa non sarà accettato come motivo valido per aprire un reclamo o richiedere l’annullamento dell’ordine." Provenienza: Coll. privata Siciliana Pubblicazione:  I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2024. Nel caso di vendita al di fuori del territorio italiano, l'acquirente dovrà attendere i tempi di evasione delle pratiche di esportazione. #Rooms5

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ANTONINO LETO
(Monreale, 1844 – Capri, 1913)
Marina di Matermania, Capri
Olio su tela, cm. 30,2 x 49,8
Firmato ‘LETO’ in basso a sinistra
Dimensione cornice, cm. 45 x 66 x 4 ca.


NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Opera firmata in basso a sinistra; Collezione Siciliana. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera con cornice in legno (difetti):

Questo limpido paesaggio marino roccioso, proveniente da una collezione siciliana far parte – senza alcun dubbio – al valente pittore siciliano Antonino Leto (Monreale, 1844 – Capri, 1913), considerato uno fra i maggiori maestri siciliani dell’Ottocento italiano. Leto, con Francesco Lojacono e Michele Catti, forma la triade canonica del paesaggio siciliano dell'Ottocento. L’opera – in buono stato di leggibilità – raffigura un classico dell’iconografia della pittura dell’artista realizzato in quel periodo.
Fin dai suoi primi studi a Palermo egli si lega alla pittura di paesaggio grazie agli insegnamenti di Luigi Lojacono, presso di cui conosce il figlio Francesco, reduce da Napoli e affascinato dalle novità apprese alla scuola dei fratelli Palizzi. Colpito dal naturalismo napoletano, anche Leto, a vent'anni, parte per la città partenopea e rimane attratto dalla libertà nel rendere il paesaggio reale, caratteristica della pittura di De Nittis, De Gregorio e Rossano della scuola di Resina. La sua vita lo porta anche a Roma, Firenze, Parigi, Londra, dove riesce a ottenere contratti importanti con personaggi del calibro di Adolphe Goupil, mentre a Palermo trova appoggio da Ignazio Florio, ma è a Capri che egli ritrova l'ispirazione più intima. Sull'isola lavora con passione al paesaggio marino con una tecnica sobria ed equilibrata arricchita dalle sue innate qualità di colorista. A quest’ultimo periodo si può datare l’opera in oggetto. Il dipinto di buona qualità, infatti, raffigura un paesaggio marino della famosa isola di Capri: “Marina di Matermania, Capri”. Tutta la scena viene inquadrata frontalmente, nel naturale prolungamento della penisola Sorrentina, dopo Punta Campanella alla quale un tempo era unita come una propaggine rocciosa (poi sommersa dalle onde) e la Grotta di Matermania (situata sul versante sudoccidentale dell’isola). Da un lato – sinistra – un promontorio di rocce, e la riva con scoglie, animato da un mare splendido e dalle mille sfumature, mente in profondità la vista del paesaggio marino con i maestosi faraglioni di Matermania, che si ergono come guardiani di roccia e le sue montagne rocciose con agli altopiani verdeggianti. Siamo, infatti, davanti quella tipologia di opere tipiche della scuola siciliana del primo Novecento, ove viene meno la necessità di un soggetto monumentale o di un topos paesaggistico. Siamo in presenza di un no-soggetto, le rocce e il mare, solitamente trattate come esercizi e studi virtuosistici a margine di una veduta, tipiche delle prime opere del maestro Lojacono dove aveva mostrato fin dall’inizio un’attenzione particolare alla loro resa naturalistica, seguito anche da Leto.
La tela qui in oggetto, è realizzata – a nostro parere – da un maturo Leto (subito dopo il 1899 quanto si stabilisce definitivamente a Capri), con la corposità grumosa del colore in rilievo, pastoso nella sua stesura per “macchie”, capace di cogliere le bellezze abbaglianti e le infinite contraddizioni paesaggistiche della terra partenopea descritte in maniera lirica, con la visione delle rocce, delle colline e delle piantagioni del luogo, ove si assiste all’esaltazione incondizionata di una pittura tutta luce e colore, emblema mistificante di un territorio – come in tutto il meridione – unicamente del sole, della campagna e del mare.
L’opera è caratterizzata da una perfetta padronanza sia della forma che della tecnica, con una buona dose d'idealismo ed impressionismo.
Opera di buona qualità pittorica e cura dei dettagli. Stato di conservazione buono, la superficie pittorica mostra una vernice in patina, inoltre, si notano a luce solare radente le caratteristiche del colore steso e dell’andamento della pennellata, come: rilievo, direzione, curvatura. Le misure della tela sono cm. 30,2 x 49,8. Il dipinto risulta impreziosita da una bella cornice in legno (dimensione cm. 45 x 66 x 4 ca., difetti). "La cornice mostrata nelle foto riportate sopra è stata aggiunta all’opera d’arte dal venditore o da un soggetto terzo. La cornice ti viene fornita senza costi aggiuntivi in modo che sia pronta da esporre non appena arriva. La cornice viene inclusa a titolo di cortesia e non è considerata parte integrante dell’opera d’arte. Pertanto, qualsiasi potenziale danno alla cornice che non influisce sull’opera d’arte stessa non sarà accettato come motivo valido per aprire un reclamo o richiedere l’annullamento dell’ordine."

Provenienza: Coll. privata Siciliana

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