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Gualtiero Nativi (1921-1999 - Angelo dell'abisso
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Gualtiero Nativi (1921-1999 - Angelo dell'abisso

La presente opera di Gualtiero Nativi è un acrilico su tela, applicata su tavola circolare del diametro di cm.45,5; è ottimamente incorniciata; è firmata in basso a destra; mentre, al retro risultano: l'anno, la firma, la località (Firenze) ed il n.9103; è stata registrata presso l'Archivio delle Opere di Gualtiero Nativi, come da foto e certificazione sul retro allegata; è pure accompagnata da certificato di garanzia ed autenticità di primaria Casa d'Aste italiana, sul cui Catalogo è stata anche pubblicata. Ulteriori provenienze: collezione privata italiana; altra collezione privata italiana. BIOGRAFIA: Gualtiero Nativi (Pistoia, 1921 - Greve in Chianti, 1999), I suoi primi dipinti aniconici con inflessioni ancora neocubiste sono del 1947. Il giovane Nativi si espresse con un’arte figurativa fino alla seconda guerra mondiale, avvicinandosi, al termine della stessa, dapprima a un gruppo di artisti che si era raccolto intorno al giornale “Torrente” (1945) e in seguito cofondando il gruppo artistico d’avanguardia denominato “Arte d’Oggi” (1947), di cui facevano parte, fra gli altri, Vinicio Berti, Bruno Brunetti, Alvaro Monnini e Mario Nuti, con i quali espose nel 1948 a Firenze, Milano e Parigi. Nel 1950 è firmatario, insieme a Monnini, Berti, Brunetti e Nuti del “Manifesto dell’Astrattismo Classico”, redatto dal filosofo Ermanno Migliorini, in cui viene proposto un purismo geometrico rigoroso, da contrapporre a certi esiti lirici dell’astrazione. A partire dal 1950 le sue opere sono caratterizzate da una frammentazione a raggiera che esprime tensioni e linee di forza multidirezionali. Nel 1951, con la mostra “Arte astratta e concreta in Italia” organizzata alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, entra a far parte dell’Art Club e nel 1953 diviene membro attivo del Groupe Espace di Parigi. Nel 1952 viene invitato ad esporre alcuni disegni alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Nel 1959, 1965, 1973 e 1986 è invitato alla Quadriennale di Roma e nel 1961 è tra i pittori fiorentini che espongono al Museo d’Arte Moderna di Rio De Janeiro. Nel 1977 gli è conferito il premio “Il Cino” della città di Pistoia ed altri riconoscimenti gli vengono conferiti dalle città della Spezia (Premio Golfo, 1950), Firenze (Premio del Fiorino, 1960, 1961, 1964, 1969), Capo d’Orlando (1963), Termoli (1964), Pontedera (1956), Lucca (1966), Fiesole (1965), Verona (1969). Nell’arco della sua attività artistica ha esposto personalmente a Firenze, Roma, Torino, Genova, Arezzo, Milano, Bergamo, Venezia, Foggia, Forte dei Marmi, Pisa, Brescia, Castelfiorentino, Montecatini Terme, Empoli, Livorno, Sarzana, Legnago, Sesto Fiorentino ed ha partecipato attivamente a numerose mostre collettive e di gruppo oltre a svariate rassegne di arte contemporanea in Italia e all’estero, fra le quali le ormai storiche mostre di arte astratta alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1951, 1953, 1955), Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (1952), Biennale di Verona (1967, 1969), Biennale Arte e Critica ’70 di Modena, Biennale della Grafica di Firenze a Palazzo Strozzi, Biennale Aurea di Firenze, Biennale La Permanente di Milano (1987), mostre di arte italiana nei musei d’arte moderna di Vienna, Belgrado e Zagabria, nonché la partecipazione alla Biennale Internazionale di San Paolo in Brasile (1972). Nel 1982 gli è stata dedicata dal Comune di Pistoia un’importante mostra antologica nella Fortezza di Santa Barbara; nel 1983 dal Comune di Fiesole nella Palazzina Mangani; nel 1984 dal Comune di Spezia al Centro Allende, nel 1985 dalla Galleria d’Arte Moderna di Gallarate e nel 1988 dal Museo di Sant’Apollonia a Venezia e dal Comune di Foggia nel Palazzetto dell’Arte. Ha esposto in varie città estere, in occasione di personali, collettive, premi e rassegne, fra le quali Goteborg e Stoccolma (Svezia), Helsinki (Finlandia), Oslo (Norvegia), Copenhagen (Danimarca), Detroit e Filadelfia (USA), Lugano (Svizzera), Zagabria (Croazia), Belgrado (Serbia), Lubiana (Slovenia), Barcellona e Bilbao (Spagna), Vienna (Austria) e ancora in Belgio, Portogallo e Germania. Negli ultimi anni ha esposto, tra le altre, nelle collettive “Dal Futurismo all’Astrattismo” al Museo del Corso a Roma nel 2002; “Astrattismo Italiano 1910-1970” al Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Chieti nel 2006; “Kandinsky e l’astrattismo in Italia 1930-1950” a Palazzo Reale a Milano nel 2007; “L’Italia s’è desta 1945-1953” al MAR (Museo d’Arte della città di Ravenna) a Ravenna nel 2011. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, nelle gallerie d’arte moderna di New York, Rio de Janeiro, Santiago del Cile, Roma, Firenze e Torino e in numerose collezioni comunali d’arte a Firenze, Arezzo, Gallarate (VA), Livorno, Forte dei Marmi (LU), La Spezia, Poggibonsi (SI), Pontedera (PI), Jesi (AN), Termoli (CB), Fiesole (FI), Pistoia, San Gimignano (SI), oltre che nella Galleria degli autoritratti e nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi di Firenze ed inoltre al Mart di Rovereto (TN); Museo Bochum, Germania; Museo Novecento, Firenze; Musei Comunali Romani; Museo d’arte contemporanea e del Novecento - Collezione civica Il Renatico, Monsummano Terme (PT); Palazzo Fabroni, Pistoia; Fondazione Cassa di Risparmio Pistoia e Pescia; Museo all’Aperto di Arte Contemporanea, Cantagallo (PO); Museo Casa Mallé, Dronero (CN); Galleria Civica d’Arte Moderna e della Resistenza, Empoli (FI); Museo Epicentro, Gala di Barcellona Pozzo di Gotto (ME); Museo Magi, Pieve di Cento (BO); Museo Maon, Rende (CS). Hanno scritto di lui e del suo lavoro i maggiori critici e intellettuali, tra i quali Giulio Carlo Argan, Guido Ballo, Rolando Bellini, Francesco Boni, Alberto Busignani, Corrado Cagli, Luciano Caramel, Emanuele Castellani, Manuela Crescentini, Enrico Crispolti, Francesco De Bartolomeis, Léon Degand, Mario De Micheli, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Giusta Nicco Fasola, Flaminio Gualdoni, Luigi Lambertini, Berto Lardera, Michelangelo Masciotta, Marco Meneguzzo, Luigi Meucci Carlevaro, Giovanni Michelucci, Nicola Micieli, Ermanno Migliorini, Marco Moretti, Elvio Natali, Nicola Nuti, Piero Pacini, Tommaso Paloscia, Guido Perrocco, Claudio Pizzorusso, Mauro Pratesi, Carlo L. Ragghianti, Piero Santi, Pier Carlo Santini, Michel Seuphor, Gino Severini, Gabriele Simongini, Franco Sossi, Italo Tomassoni, Marco Valsecchi, Lionello Venturi, Lara Vinca Masini, Cesare Vivaldi. Nel settembre 2013 è stato pubblicato il primo volume e nel 2018 il secondo del Catalogo Generale dell’opera del Maestro promosso dall’Archivio Gualtiero Nativi in collaborazione con la Galleria d’Arte Nozzoli di Empoli. #artribuneMAY24

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La presente opera di Gualtiero Nativi è un acrilico su tela, applicata su tavola circolare del diametro di cm.45,5; è ottimamente incorniciata; è firmata in basso a destra; mentre, al retro risultano: l'anno, la firma, la località (Firenze) ed il n.9103; è stata registrata presso l'Archivio delle Opere di Gualtiero Nativi, come da foto e certificazione sul retro allegata; è pure accompagnata da certificato di garanzia ed autenticità di primaria Casa d'Aste italiana, sul cui Catalogo è stata anche pubblicata.
Ulteriori provenienze: collezione privata italiana;
altra collezione privata italiana.
BIOGRAFIA:
Gualtiero Nativi (Pistoia, 1921 - Greve in Chianti, 1999),
I suoi primi dipinti aniconici con inflessioni ancora neocubiste sono del 1947.
Il giovane Nativi si espresse con un’arte figurativa fino alla seconda guerra mondiale, avvicinandosi, al termine della stessa, dapprima a un gruppo di artisti che si era raccolto intorno al
giornale “Torrente” (1945) e in seguito cofondando il gruppo artistico d’avanguardia denominato “Arte d’Oggi” (1947), di cui facevano parte, fra gli altri, Vinicio Berti, Bruno Brunetti, Alvaro Monnini e Mario
Nuti, con i quali espose nel 1948 a Firenze, Milano e Parigi.
Nel 1950 è firmatario, insieme a Monnini, Berti, Brunetti e Nuti del “Manifesto dell’Astrattismo
Classico”, redatto dal filosofo Ermanno Migliorini, in cui viene proposto un purismo geometrico
rigoroso, da contrapporre a certi esiti lirici dell’astrazione. A partire dal 1950 le sue opere sono caratterizzate da una frammentazione a raggiera che esprime tensioni e linee di forza
multidirezionali.
Nel 1951, con la mostra “Arte astratta e concreta in Italia” organizzata alla
Galleria d’Arte Moderna di Roma, entra a far parte dell’Art Club e nel 1953 diviene membro attivo del Groupe Espace di Parigi.
Nel 1952 viene invitato ad esporre alcuni disegni alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.
Nel 1959, 1965, 1973 e 1986 è invitato alla Quadriennale di Roma e nel 1961 è tra i pittori fiorentini che espongono al Museo d’Arte Moderna di Rio De Janeiro.
Nel 1977 gli è conferito il premio “Il Cino” della città di Pistoia ed altri riconoscimenti gli vengono conferiti dalle città della Spezia (Premio Golfo, 1950), Firenze (Premio del Fiorino, 1960, 1961, 1964, 1969), Capo
d’Orlando (1963), Termoli (1964), Pontedera (1956), Lucca (1966), Fiesole (1965), Verona (1969).
Nell’arco della sua attività artistica ha esposto personalmente a Firenze, Roma, Torino, Genova, Arezzo, Milano, Bergamo, Venezia, Foggia, Forte dei Marmi, Pisa, Brescia, Castelfiorentino,
Montecatini Terme, Empoli, Livorno, Sarzana, Legnago, Sesto Fiorentino ed ha partecipato attivamente a numerose mostre collettive e di gruppo oltre a svariate rassegne di arte contemporanea
in Italia e all’estero, fra le quali le ormai storiche mostre di arte astratta alla Galleria
Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1951, 1953, 1955), Biennale Internazionale d’Arte di Venezia
(1952), Biennale di Verona (1967, 1969), Biennale Arte e Critica ’70 di Modena, Biennale della
Grafica di Firenze a Palazzo Strozzi, Biennale Aurea di Firenze, Biennale La Permanente di Milano
(1987), mostre di arte italiana nei musei d’arte moderna di Vienna, Belgrado e Zagabria, nonché
la partecipazione alla Biennale Internazionale di San Paolo in Brasile (1972).
Nel 1982 gli è stata dedicata dal Comune di Pistoia un’importante mostra antologica nella Fortezza di Santa Barbara; nel 1983 dal Comune di Fiesole nella Palazzina Mangani; nel 1984 dal Comune di Spezia al Centro Allende, nel 1985 dalla Galleria d’Arte Moderna di Gallarate e nel 1988 dal Museo di Sant’Apollonia a Venezia e dal Comune di Foggia nel Palazzetto dell’Arte.
Ha esposto in varie città estere, in occasione di personali, collettive, premi e rassegne, fra
le quali Goteborg e Stoccolma (Svezia), Helsinki (Finlandia), Oslo (Norvegia), Copenhagen (Danimarca), Detroit e Filadelfia (USA), Lugano (Svizzera), Zagabria (Croazia), Belgrado (Serbia),
Lubiana (Slovenia), Barcellona e Bilbao (Spagna), Vienna (Austria) e ancora in Belgio, Portogallo e Germania.
Negli ultimi anni ha esposto, tra le altre, nelle collettive “Dal Futurismo all’Astrattismo” al
Museo del Corso a Roma nel 2002; “Astrattismo Italiano 1910-1970” al Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Chieti nel 2006; “Kandinsky e l’astrattismo in Italia 1930-1950” a Palazzo Reale
a Milano nel 2007; “L’Italia s’è desta 1945-1953” al MAR (Museo d’Arte della città di Ravenna) a
Ravenna nel 2011.
Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, nelle gallerie d’arte moderna di New
York, Rio de Janeiro, Santiago del Cile, Roma, Firenze e Torino e in numerose collezioni comunali d’arte a Firenze, Arezzo, Gallarate (VA), Livorno, Forte dei Marmi (LU), La Spezia, Poggibonsi (SI), Pontedera (PI), Jesi (AN), Termoli (CB), Fiesole (FI), Pistoia, San Gimignano (SI), oltre che nella Galleria degli autoritratti e nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi di Firenze ed inoltre al Mart di Rovereto (TN); Museo Bochum, Germania; Museo Novecento, Firenze; Musei Comunali Romani; Museo d’arte contemporanea e del Novecento - Collezione civica Il Renatico, Monsummano Terme (PT); Palazzo Fabroni, Pistoia; Fondazione Cassa di Risparmio Pistoia e Pescia; Museo all’Aperto di Arte Contemporanea, Cantagallo (PO); Museo Casa Mallé, Dronero (CN); Galleria Civica d’Arte Moderna e della Resistenza, Empoli (FI); Museo Epicentro, Gala di Barcellona Pozzo di Gotto (ME); Museo Magi, Pieve di Cento (BO); Museo Maon, Rende (CS).
Hanno scritto di lui e del suo lavoro i maggiori critici e intellettuali, tra i quali Giulio Carlo Argan, Guido Ballo, Rolando Bellini, Francesco Boni, Alberto Busignani, Corrado Cagli, Luciano Caramel, Emanuele Castellani, Manuela Crescentini, Enrico Crispolti, Francesco De Bartolomeis, Léon Degand, Mario De Micheli, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Giusta Nicco Fasola, Flaminio Gualdoni, Luigi Lambertini, Berto Lardera, Michelangelo Masciotta, Marco Meneguzzo, Luigi Meucci Carlevaro, Giovanni Michelucci, Nicola Micieli, Ermanno Migliorini, Marco Moretti, Elvio Natali, Nicola Nuti, Piero Pacini, Tommaso Paloscia, Guido Perrocco, Claudio Pizzorusso, Mauro Pratesi, Carlo L. Ragghianti, Piero Santi, Pier Carlo Santini, Michel Seuphor, Gino Severini,
Gabriele Simongini, Franco Sossi, Italo Tomassoni, Marco Valsecchi, Lionello Venturi, Lara Vinca Masini, Cesare Vivaldi.
Nel settembre 2013 è stato pubblicato il primo volume e nel 2018 il secondo del Catalogo Generale dell’opera del Maestro promosso dall’Archivio Gualtiero Nativi in collaborazione con la Galleria d’Arte Nozzoli di Empoli.

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