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Scuola cremonese (XV) - Formella con profilo di dama
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Scuola cremonese (XV) - Formella con profilo di dama

XV secolo, Scuola cremonese Formella con profilo di dama Tempera su tavoletta, cm 21 x 25 La presente formella, elegantemente policroma, dispone un busto femminile figurato di profilo. L’acconciatura elaborata della donna, costituita da una doppia fila di simil trecce fissate in una crocchia, si raccorda nella doppiezza alla bicromia del tondo entro cui trova posizione il soggetto. La pittura su tavoletta lignea, effettuata da botteghe specializzate, avveniva principalmente con tinte a tempera temperate, ovvero mescolate con sostanze collanti quali uovo, stese poi sul supporto ligneo attraverso una lieve preparazione. La diffusione delle formelle diversamente impiegate su supporti verticali o su soffitti, nata in seno ai laboratori bresciani e cremonesi, divenne ben presto un fenomeno sociale tra la prima metà del XV e il primo quarto del XVI secolo, come testimoniato dai soffitti di Palazzo Bona (Averoldi) bresciano e di Casa Zitti di Cemmo (Capo di Ponte, BS), dove i profili di alcune placchette iniziarono ad assumere una forma più allungata. Suggestive cornici decorate racchiudono nella quasi totalità dei pannelli, in una sorta di trompe l’oeil, le figurazioni principali delle placchette; sfondando illusionisticamente la terza dimensione offrono spesso motivi dentellati o floreali stilizzati, restituendo quella che parrebbe essere la chiusura superiore, e tridimensionale, di un retablo. A volte le stesse cornici dipinte sono un pretesto per celare chiodi e parti non pertinenti alla storia figurata, come accade per gli esemplari tardo quattrocenteschi del Museo Archeologico di Gavardo, ma meno spesso le cornici polilobate assumono un concreto rilievo sull’esempio della sala-studio di palazzo Calini a Fiumi. La lettura araldica delle figure che compaiono sulle formelle incontrò maggior fortuna in casa Bruni Conter a Limone di Gavardo (XV-XVI) e nelle stanze della Begia di Gussago (fine XV secolo); accanto a questa modalità interpretativa, vi è la risoluzione storica di imperatori, filosofi, poeti classici e medievali, adottata ad esempio per Palazzo Colleoni e per il salone parrocchiale della chiesa di San Lorenzo in Brescia. La presente è raffrontabile puntualmente con molteplici immagini quadrangolari abbondanti in Palazzo Bona Averoldi, Casa Zitti a Cemmo, Palazzo della Mercanzia (ora Università degli Studi di Brescia, Scuola di Specializzazione per Professioni Legali, tavoletta lignea del soffitto nel salone al piano terra, quinto-sesto decennio del XV secolo), ancora Palazzo Colleoni dei Padri della Pace di Brescia (galleria al primo piano, sesto-settimo decennio del XV secolo), Parrocchia di San Lorenzo, Casa Canonica (Palazzo della Prepositura) di Brescia. Ancora si riscontrano tavolette con profili di dama simili a Salò entro la Civica Raccolta del Disegno (Palazzo dei Provveditori, ottavo decennio del XV secolo, bottega del “Maestro delle tavolette di Salò”) e a Limone di Gavardo, Casa Bruni Conter (già Andreis). La cornice è fornita in omaggio, di conseguenza non può essere motivo di reso o reclamo. Per i dipinti acquistati all'estero: dopo il pagamento verrà avviata la procedura per ottenere la licenza di esportazione (ALC). Tutti i pezzi d'antiquariato inviati all'estero dall'Italia hanno bisogno di questo documento, rilasciato dal Ministro dei Beni Culturali. La procedura potrebbe richiedere da 3 a 5 settimane dalla richiesta, quindi, non appena avremo il documento verrà spedito il dipinto.

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XV secolo, Scuola cremonese
Formella con profilo di dama
Tempera su tavoletta, cm 21 x 25

La presente formella, elegantemente policroma, dispone un busto femminile figurato di profilo. L’acconciatura elaborata della donna, costituita da una doppia fila di simil trecce fissate in una crocchia, si raccorda nella doppiezza alla bicromia del tondo entro cui trova posizione il soggetto.
La pittura su tavoletta lignea, effettuata da botteghe specializzate, avveniva principalmente con tinte a tempera temperate, ovvero mescolate con sostanze collanti quali uovo, stese poi sul supporto ligneo attraverso una lieve preparazione.
La diffusione delle formelle diversamente impiegate su supporti verticali o su soffitti, nata in seno ai laboratori bresciani e cremonesi, divenne ben presto un fenomeno sociale tra la prima metà del XV e il primo quarto del XVI secolo, come testimoniato dai soffitti di Palazzo Bona (Averoldi) bresciano e di Casa Zitti di Cemmo (Capo di Ponte, BS), dove i profili di alcune placchette iniziarono ad assumere una forma più allungata. Suggestive cornici decorate racchiudono nella quasi totalità dei pannelli, in una sorta di trompe l’oeil, le figurazioni principali delle placchette; sfondando illusionisticamente la terza dimensione offrono spesso motivi dentellati o floreali stilizzati, restituendo quella che parrebbe essere la chiusura superiore, e tridimensionale, di un retablo. A volte le stesse cornici dipinte sono un pretesto per celare chiodi e parti non pertinenti alla storia figurata, come accade per gli esemplari tardo quattrocenteschi del Museo Archeologico di Gavardo, ma meno spesso le cornici polilobate assumono un concreto rilievo sull’esempio della sala-studio di palazzo Calini a Fiumi.
La lettura araldica delle figure che compaiono sulle formelle incontrò maggior fortuna in casa Bruni Conter a Limone di Gavardo (XV-XVI) e nelle stanze della Begia di Gussago (fine XV secolo); accanto a questa modalità interpretativa, vi è la risoluzione storica di imperatori, filosofi, poeti classici e medievali, adottata ad esempio per Palazzo Colleoni e per il salone parrocchiale della chiesa di San Lorenzo in Brescia.
La presente è raffrontabile puntualmente con molteplici immagini quadrangolari abbondanti in Palazzo Bona Averoldi, Casa Zitti a Cemmo, Palazzo della Mercanzia (ora Università degli Studi di Brescia, Scuola di Specializzazione per Professioni Legali, tavoletta lignea del soffitto nel salone al piano terra, quinto-sesto decennio del XV secolo), ancora Palazzo Colleoni dei Padri della Pace di Brescia (galleria al primo piano, sesto-settimo decennio del XV secolo), Parrocchia di San Lorenzo, Casa Canonica (Palazzo della Prepositura) di Brescia. Ancora si riscontrano tavolette con profili di dama simili a Salò entro la Civica Raccolta del Disegno (Palazzo dei Provveditori, ottavo decennio del XV secolo, bottega del “Maestro delle tavolette di Salò”) e a Limone di Gavardo, Casa Bruni Conter (già Andreis).

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