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Roberto Crippa (1921-1972) - Sun
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Roberto Crippa (1921-1972) - Sun

Roberto Crippa (Milano, 1921-Bresso, 1972), Sun, 1971, Tecnica mista (collage di materie plastiche e sughero su tavola), circa 65x54 cm (cm 66,5x57x6,5 compresa teca di plexiglass), al retro firma e vecchio timbro della Galleria d'Arte Pier della Francesca di Arezzo (prima gestione, Giovan Battista Vaiani Lisi). Esposizioni: Arte Materica, mostra tematica, 2012, Galleria d'Arte Piero Della Francesca, Arezzo. Pubblicazioni: Catalogo della mostra Arte Materica, Edizioni d'Arte Galleria Piero Della Francesca. Documentazione: 1) Certificato di autenticità della Galleria d'Arte Piero Della Francesca, Arezzo. 2) Copia cartacea originale del catalogo della mostra in cui è pubblicata l'opera. Condition Report: Condizioni buone, l'opera presenta una patina omogenea e alcuni segni del tempo, nessun danno, nessun restauro. La tavola è leggermente asimmetrica pertanto la disposizione nella teca di plexiglass presenta una lieve irregolarità nei punti in cui ci sono le viti di fissaggio del lato inferiore, non visibili quando l'opera è appesa, come si evince dalle foto. Opera di grande qualità, con triplo Sun e colori multipli. La nostra galleria, fondata nel 1969, ha iniziato a trattare il lavoro di Roberto Crippa già alla fine degli anni '60, organizzando, nel 1990, una mostra antologica ed un'altra nell'anno 2000. *Spedizione con corriere, imballaggio professionale* #artribuneAPR Biografia di Roberto Crippa: Roberto Crippa nasce a Milano nel 1921 e cresce nella città natale. Dopo aver cominciato a dipingere nel 1945, in stile figurativo con influenze cubiste vicine allo stile di Picasso, aderì al movimento spazialista con Lucio Fontana, Gian Carozzi, Giorgio Kaisserlian, Beniamino Joppolo, Milena Milani, Sergio Dangelo, Carlo Cardazzo, Cesare Peverelli. Nel 1947 consegue il diploma ed è l’anno in cui, con l’amico Gianni Dova, conosciuto nelle aule di Brera, sperimenta una pittura incentrata sul rapporto tra forma e spazio, uno studio che lo impegna quando inizia a dipingere le primissime Spirali. Il bisogno di sperimentare e trovare ogni volta nuove e personali forme espressive, sarà la caratteristica costante di Roberto Crippa nel corso di tutta la carriera, eclettico, vitale e mai stanco di provare nuove emozioni ed esperienze, in arte così come nel volo. In quegli anni Crippa sviluppa da un lato un'arte spazialista – con le famose Spirali – e dall'altra una più vicina all’astrattismo, con composizioni razionali e geometriche. Roberto Crippa conquista nuovi spazi sia in arte che in cielo, e sicuramente le Spirali sono in qualche modo la rappresentazione dei volteggi che compie in volo e il volo è trasposto sulla tela grazie a quei vortici spiraliformi, quei sviluppi che creano una nuova spazialità sul piano bidimensionale. In quegli anni Roberto Crippa aderisce alla corrente spazialista, firmando tre manifesti: -2 APRILE 1950 “Proposta di un regolamento del Movimento Spaziale”. Manifesto distribuito solo agli artisti aderenti al movimento e firmato oltre che da Crippa da Lucio Fontana, Milena Milani, Giampiero Giani, Beniamino Joppolo e Carlo Cardazzo. -26 NOVEMBRE 1951 “Manifesto dell’Arte Spaziale”. Altri firmatari sono: Fontana, Milani, Joppolo, Carozzi, Deluigi, Dova, Peverelli, Vianello, Morucchio, Ambrosini e Guidi. -17 MAGGIO 1952 “Manifesto del Movimento Spaziale per la televisione” Aderisce insieme a Ambrosini, Burri, Deluigi, De Toffoli, Gianni Dova, Donati, Fontana, Carozzi, Guidi, Joppolo, La Regina, Milani, Morucchio, Peverelli, Tancredi e Vianello. Verso la metà degli anni 50 le Spirali cambiarono, divenendo più pesanti, incisive ed involute, interlacciate tra di loro. Quasi contemporaneamente, tra il 1954 e il 1956, crea delle nuove opere raffiguranti figure molto materiche che vengono chiamate Totem. Crippa – mai esausto di ricercare nuove forme espressive – agli inizi degli anni 60 crea le Amiantiti, gli ultimi lavori che sono “personali trascrizioni del paesaggio dell’uomo dell’era spaziale” visioni cosmiche ove si possono scorgere soli, lune, oggetti che ricordano gli amati aerei, paesaggi primordiali dapprima dai colori sobri e quasi monocrome, successivamente connotate da una straodinaria vivacità cromatica e purezza formale. Le opere furono esposte in una mostra itinerante che si svolse in Giappone, Stati Uniti e Australia. Nel 1962 rimase vittima di un incidente di volo, l'incidente lo costrinse sulla sedia a rotelle per quasi un anno: ciò nonostante, partecipò con i suoi quadri a diverse esposizioni in Europa e Stati Uniti. In questa fase Crippa iniziò a dipingere i suoi Landscape, con la tecnica polimaterica e con il consueto stile astratto. Sempre di questo periodo sono le amiantiti, non-dipinti realizzati con sottili fogli di amiantite applicati su una tavola incisa. Nel 1967 la Rhodesia dedica a Crippa un francobollo; l'anno seguente, pienamente ripresosi, partecipò alle Biennali di Venezia e di Mentone. Il 19 marzo 1972 mentre la mostra è ancora in corso, sta facendo una lezione di volo acrobatico con un allievo che sbaglia irrimediabilmente manovra, Crippa prova invano a correggere la traiettoria del veivolo, ma per entrambi non c'è scampo. Crippa muore presso il campovolo di Bresso. Non avendo ancora compiuto 51 anni. Principali esposizioni di Roberto Crippa: Nonostante la morte prematura, Roberto Crippa partecipa a numerose mostre personali e collettive in tutto il mondo, vincendo molti premi di pittura e scultura. La prima mostra personale si tenne nel 1947, espose alla Galleria Bergamini di Milano. Fu presente in diverse edizioni Biennali nel mondo, tra le quali: la Biennale di Venezia nelle edizioni del 1948 - 1950 - 1954 - 1956 - 1958 - 1968; Documenta Kassel I nel 1953; Triennale di Milano: 1948 - 1951 - 1954 - 1960 (edizione vinta dall'artista); Quadriennale di Roma: 1973; Nel 1971 una grande mostra personale, con oltre ottanta opere esposte, è ospitata nella Sala delle Cariatidi del Palazzo Reale di Milano. A curare la retrospettiva è Guido Ballo.

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Roberto Crippa (Milano, 1921-Bresso, 1972), Sun, 1971,
Tecnica mista (collage di materie plastiche e sughero su tavola), circa 65x54 cm (cm 66,5x57x6,5 compresa teca di plexiglass),
al retro firma e vecchio timbro della Galleria d'Arte Pier della Francesca di Arezzo (prima gestione, Giovan Battista Vaiani Lisi).

Esposizioni: Arte Materica, mostra tematica, 2012, Galleria d'Arte Piero Della Francesca, Arezzo.
Pubblicazioni: Catalogo della mostra Arte Materica, Edizioni d'Arte Galleria Piero Della Francesca.
Documentazione:
1) Certificato di autenticità della Galleria d'Arte Piero Della Francesca, Arezzo.
2) Copia cartacea originale del catalogo della mostra in cui è pubblicata l'opera.
Condition Report: Condizioni buone, l'opera presenta una patina omogenea e alcuni segni del tempo, nessun danno, nessun restauro.
La tavola è leggermente asimmetrica pertanto la disposizione nella teca di plexiglass presenta una lieve irregolarità nei punti in cui ci sono le viti di fissaggio del lato inferiore, non visibili quando l'opera è appesa, come si evince dalle foto. Opera di grande qualità, con triplo Sun e colori multipli. La nostra galleria, fondata nel 1969, ha iniziato a trattare il lavoro di Roberto Crippa già alla fine degli anni '60, organizzando, nel 1990, una mostra antologica ed un'altra nell'anno 2000.

*Spedizione con corriere, imballaggio professionale*
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Biografia di Roberto Crippa:
Roberto Crippa nasce a Milano nel 1921 e cresce nella città natale.
Dopo aver cominciato a dipingere nel 1945, in stile figurativo con influenze cubiste vicine allo stile di Picasso, aderì al movimento spazialista con Lucio Fontana, Gian Carozzi, Giorgio Kaisserlian, Beniamino Joppolo, Milena Milani, Sergio Dangelo, Carlo Cardazzo, Cesare Peverelli.
Nel 1947 consegue il diploma ed è l’anno in cui, con l’amico Gianni Dova, conosciuto nelle aule di Brera, sperimenta una pittura incentrata sul rapporto tra forma e spazio, uno studio che lo impegna quando inizia a dipingere le primissime Spirali. Il bisogno di sperimentare e trovare ogni volta nuove e personali forme espressive, sarà la caratteristica costante di Roberto Crippa nel corso di tutta la carriera, eclettico, vitale e mai stanco di provare nuove emozioni ed esperienze, in arte così come nel volo.
In quegli anni Crippa sviluppa da un lato un'arte spazialista – con le famose Spirali – e dall'altra una più vicina all’astrattismo, con composizioni razionali e geometriche. Roberto Crippa conquista nuovi spazi sia in arte che in cielo, e sicuramente le Spirali sono in qualche modo la rappresentazione dei volteggi che compie in volo e il volo è trasposto sulla tela grazie a quei vortici spiraliformi, quei sviluppi che creano una nuova spazialità sul piano bidimensionale.
In quegli anni Roberto Crippa aderisce alla corrente spazialista, firmando tre manifesti:
-2 APRILE 1950 “Proposta di un regolamento del Movimento Spaziale”.
Manifesto distribuito solo agli artisti aderenti al movimento e firmato oltre che da Crippa da Lucio Fontana, Milena Milani, Giampiero Giani, Beniamino Joppolo e Carlo Cardazzo.
-26 NOVEMBRE 1951 “Manifesto dell’Arte Spaziale”.
Altri firmatari sono: Fontana, Milani, Joppolo, Carozzi, Deluigi, Dova, Peverelli, Vianello, Morucchio, Ambrosini e Guidi.
-17 MAGGIO 1952 “Manifesto del Movimento Spaziale per la televisione”
Aderisce insieme a Ambrosini, Burri, Deluigi, De Toffoli, Gianni Dova, Donati, Fontana, Carozzi, Guidi, Joppolo, La Regina, Milani, Morucchio, Peverelli, Tancredi e Vianello.
Verso la metà degli anni 50 le Spirali cambiarono, divenendo più pesanti, incisive ed involute, interlacciate tra di loro. Quasi contemporaneamente, tra il 1954 e il 1956, crea delle nuove opere raffiguranti figure molto materiche che vengono chiamate Totem.
Crippa – mai esausto di ricercare nuove forme espressive – agli inizi degli anni 60 crea le Amiantiti, gli ultimi lavori che sono “personali trascrizioni del paesaggio dell’uomo dell’era spaziale” visioni cosmiche ove si possono scorgere soli, lune, oggetti che ricordano gli amati aerei, paesaggi primordiali dapprima dai colori sobri e quasi monocrome, successivamente connotate da una straodinaria vivacità cromatica e purezza formale. Le opere furono esposte in una mostra itinerante che si svolse in Giappone, Stati Uniti e Australia.
Nel 1962 rimase vittima di un incidente di volo, l'incidente lo costrinse sulla sedia a rotelle per quasi un anno: ciò nonostante, partecipò con i suoi quadri a diverse esposizioni in Europa e Stati Uniti.
In questa fase Crippa iniziò a dipingere i suoi Landscape, con la tecnica polimaterica e con il consueto stile astratto. Sempre di questo periodo sono le amiantiti, non-dipinti realizzati con sottili fogli di amiantite applicati su una tavola incisa.
Nel 1967 la Rhodesia dedica a Crippa un francobollo; l'anno seguente, pienamente ripresosi, partecipò alle Biennali di Venezia e di Mentone.
Il 19 marzo 1972 mentre la mostra è ancora in corso, sta facendo una lezione di volo acrobatico con un allievo che sbaglia irrimediabilmente manovra, Crippa prova invano a correggere la traiettoria del veivolo, ma per entrambi non c'è scampo. Crippa muore presso il campovolo di Bresso. Non avendo ancora compiuto 51 anni.
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Nonostante la morte prematura, Roberto Crippa partecipa a numerose mostre personali e collettive in tutto il mondo, vincendo molti premi di pittura e scultura.
La prima mostra personale si tenne nel 1947, espose alla Galleria Bergamini di Milano. Fu presente in diverse edizioni Biennali nel mondo, tra le quali: la Biennale di Venezia nelle edizioni del 1948 - 1950 - 1954 - 1956 - 1958 - 1968; Documenta Kassel I nel 1953; Triennale di Milano: 1948 - 1951 - 1954 - 1960 (edizione vinta dall'artista); Quadriennale di Roma: 1973;
Nel 1971 una grande mostra personale, con oltre ottanta opere esposte, è ospitata nella Sala delle Cariatidi del Palazzo Reale di Milano. A curare la retrospettiva è Guido Ballo.

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