Questo libro si riferisce ad uno studio intitolato "Dressage del cavallo da guerra e da caccia" pubblicato nella Revue de la Cavalerie (1885-1886), pubblicato in forma anonima ma dovuto al capitano Siéyès che seguì gli insegnamenti del comandante Dutilh. Il generale de Benoist protestò contro il rinvio del lavoro di ginnastica del cavallo alla seconda fase del suo dressage, con il pretesto che non capiva ancora la lingua degli aiutanti. Al contrario, essa ritiene che il "... cavaliere ha tutti i mezzi necessari per costringerlo, senza previa istruzione, a fare ginnastica", e che l'esecuzione della stessa rende il cavallo obbediente agli aiuti. "Il grande esercizio ginnico è il lavoro su due binari, sulla spalla interna, o sul cerchio o sulla linea retta, al passo e al trotto, non essendo il difficile galoppo piegato essenziale per l'educazione fisica del Cheval d'Armes". Seguono quaranta pagine di molteplici applicazioni della grande lezione, tra cui salti mortali, figure a otto, serpentina, cambi e contro-cambiamenti delle mani, ecc. Che cosa ne avrebbe detto il buon signor Rousselet, rimproverando paternamente il sottotenente L'Hotte di non aver tenuto il suo giovane cavallo abbastanza a lungo sulla linea retta, che la natura non aveva fatto "girare e andare di traverso per sempre"? SI