Francesco Albani (1578–1660), Seguace di - Visione di Sant'Agostino
Αρ. 83485839
Francesco Zucco (circa 1575-1627) - Ritratto di gentiluomo
Αρ. 83485839
Francesco Zucco (circa 1575-1627) - Ritratto di gentiluomo
Francesco Zucco (circa 1575-1627)
Ritratto di gentiluomo
Olio su tela, cm 140 x 120
Il dipinto qui analizzato appartiene alla produzione pittorica di Francesco Zucco, artista bergamasco formatosi a Cremona presso la scuola dei Campi. Rientrato nella città natale, conobbe la pittura dei conterranei Moroni, Cavagna e Salmeggia. Zucco, come tradizione locale, ebbe nella ritrattistica la parte qualitativamente più significativa della sua produzione, individuando negli effigiati sia le caratteristiche individuali sia il loro stato sociale. Quest’opera evidenzia proprio tale doppia valenza: lo sguardo intenso, fisso trasmette l’animo di questo signorotto dell’epoca mentre, tutto il resto, ne caratterizza la posizione. Si tratta di un ritratto ufficiale, per tramandare ai posteri la sembianza dell’effigiato. Il cappello con la medaglia e la piuma, l’anello al dito, l’elsa della spada, il costume lo denotano come un nobil uomo, perfettamente a conoscenza della moda dell’epoca. Ecco così caratterizzarsi un’approfondita analisi dell’abito: la gorgiera con i pizzi traforati, i polsini, i ricami dorati, i giochi geometrici delle decorazioni della sopraveste. Per descrivere tale abilità realizzativa si possono qui riprendere le parole del Tassi scritte nel 1793 a riguardo dello Zucco ritrattista, lodandolo come uno dei più eccellenti pittori della città: “Era suo costume farli di una maniera molto diligente e finita, con veli sottili, con collari a lattuche, con abiti trinciati, di merlature o di ricami adorni, con pennacchi, collane, manigli, il tutto condotto con diligenza grandissima a perfezione condotto”. Lo stesso drappeggio rosso, profilato con un orlo dorato, e le colonne sulla sinistra, sottolineano la personalità dell’effigiato. L’apertura sul paesaggio, risolto con veloci pennellate, ricorda le innovazioni più audaci della pittura veneta cinquecentesca.
La cornice è fornita in omaggio, di conseguenza non può essere motivo di reso o reclamo.
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