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Contarini - De Magistratibus - 1544
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Contarini - De Magistratibus - 1544

PRIMA EDIZIONE DELL'ELOGIO DELLA DEMOCRAZIA DI VENEZIA, DEL CONTARINI - ISPIRO' SHAKESPEARE Elogio della democrazia che ispirò Shakespeare. È molto probabile che Shakespeare abbia letto quest'opera e la sua influenza si fa sentire in due delle sue opere principali Il Mercante di Venezia e Otello. Importante trattato di Contarini sulla teoria politica, sul governo e sulla filosofia dell'arte di governare. Celebra la perfezione delle sue istituzioni repubblicane (il Doge, il Senato, i tribunali e le magistrature) nell'età delle monarchie assolute. La prima edizione in latino fu pubblicata nel 1543 seguita a breve da una traduzione in italiano. Una traduzione molto influente fu fatta in inglese nel 1599 ed ispirò Shakespeare. USTC 1073. Brunet. II, 242. Renouard. Imprimeurs et libaires parisiens du XVIe siècle. 651.L3370. IN VENDITA ONLINE A 2.700 EURO (Ed. francese successiva) CONTENTS Edizione basiliense di quest'opera che, affermando e diffondendo attraverso l'Europa del Cinque e Seicento il mito di Venezia, assicurò al suo autore, vescovo e cardinale veneziano, larghissima fama. Patrizio veneziano formatosi a Padova, Gasparo Contarini (1483-1542) fu ambasciatore presso Carlo V e successivamente nominato cardinale da papa Paolo III. Tra le numerose personalità che incontrò mentre accompagnava l'Imperatore in giro per l'Europa c'era Tommaso Moro. È Utopia, di More, pubblicata per la prima volta nel 1516, che potrebbe aver ispirato Della Repubblica et magistrati di Venetia, composta negli anni Venti-Trenta del Cinquecento. L'opera influente di Contarini è una descrizione approfondita del governo di Venezia che celebra la perfezione delle sue istituzioni repubblicane (il Doge, il Senato, i tribunali e le magistrature) nell'età delle monarchie assolute, ma suggerisce anche modifiche per migliorarle. I suoi lettori dovrebbero meravigliarsi della posizione, delle origini e del funzionamento di Venezia, il mercato comune del mondo, dove ideale politico e realtà si incontrano per creare uno Stato esemplare retto dal patriziato. Contarini è ricordato soprattutto per le sue riflessioni sul governo di Venezia che egli scrisse, e circolò tra i suoi amici, tra il 1522 e il 1525 e poi ancora tra il 1533 e il 1534. Queste riflessioni furono pubblicate postume. a Parigi nel 1543. . Nella stesura del De Magistratibus et Republica Venetorum, Contarini si basò sia sulla storia di Venezia che sulla propria esperienza per fornire una serie di dettagli normativi, storici e contemporanei che avrebbero educato sia i veneziani che gli stranieri sulla macchina del governo di Venezia. Il volume non si occupava del comportamento politico dei veneziani, ma delle istituzioni formali attraverso le quali si realizzavano gli scopi politici. Le riflessioni sono quindi tanto una descrizione delle istituzioni di governance quanto una prescrizione su come tali istituzioni dovrebbero funzionare per soddisfare le aspettative. In questo modo, il De magistratibus contribuì a creare nel XVI secolo una visione particolare che è diventata nota agli storici moderni come il mito di Venezia, celebrando il benessere e i risultati ottenuti dalla Repubblica e presentando le sue aspirazioni e l'immagine di sé come realtà. Filippo Sabetti. Gasparo Contarini Il Commonwealth e il Governo di Venezia hanno svolto un ruolo fondamentale nel trasmettere il mito della Venezia del XVI secolo al pubblico inglese. Scritto per la prima volta in latino dal cardinale Gasparo Contarini, fu tradotto in inglese nel 1599 da Lewis Lewkenor. BL. Gasparo Contarini (Venezia, 16 ottobre 1483 – Bologna, 24 agosto 1542) è stato un cardinale e vescovo cattolico italiano. Lavorò per la Serenissima fino a diventare ambasciatore presso la corte del potente imperatore Carlo V d'Asburgo e poi presso la Santa Sede. La sua storia personale si intreccia con quella del Concilio di Trento: ai tempi in cui soggiornava in Germania capì infatti, come pochi, che la ribellione di Lutero non poteva essere risolta con bolle papali o reprimende. Lucidamente avvertiva l'esigenza di una seria riforma della curia romana. Papa Paolo III Farnese lo creò cardinale nel concistoro del 21 maggio 1535 - senza averlo preventivamente avvertito di tale scelta - insieme ad un'altra importante figura come Giampietro Carafa, divenuto in seguito egli stesso pontefice (Paolo IV - 1555-1559). Eletto nel frattempo vescovo di Belluno, il Contarini rappresentava l'ala riformatrice più moderata del collegio cardinalizio (nel 1536 era stato messo a presiedere la commissione Consilium de emendanda Ecclesia) e, forse per questo, venne inviato a Ratisbona nel 1541 per trovare un accordo con i rappresentanti dei Luterani: Melantone e Bucero. L'incontro sembrava destinato a fallire ed infatti fallì, giacché tra protestanti e cattolici cominciava oramai ad aprirsi un baratro sempre più profondo, destinato a provocare uno scisma. Con il fallimento dell'incontro di Ratisbona e la vittoria dell'ortodossia cattolica al concilio tridentino si apriva la strada ad una politica papale di chiusura verso tutti i potenziali nemici. Protestanti ma anche eretici. Allora bastava mettere in dubbio la transustanziazione o il primato papale sui vescovi per essere tacciato di eresia. CONDITION REPORT Marca tipografica al frontespizio e in fine (alcuni aloni e bruniture). Pergamena floscia coeva (sguardie posteriori, difetti). Nota di possesso al frontespizio - marca tipografica manoscritta all'ultima carta ricalcata su quella stampata al verso. Pp. (2); 206; (4). FULL TITLES & AUTHORS Caspari Contareni Patricii Veneti, De magistratibus, & repub. Venetorum libri quinque Basileae: Hieronymus Froben, 1544. Contarini Gasparo

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PRIMA EDIZIONE DELL'ELOGIO DELLA DEMOCRAZIA DI VENEZIA, DEL CONTARINI - ISPIRO' SHAKESPEARE
Elogio della democrazia che ispirò Shakespeare. È molto probabile che Shakespeare abbia letto quest'opera e la sua influenza si fa sentire in due delle sue opere principali Il Mercante di Venezia e Otello.
Importante trattato di Contarini sulla teoria politica, sul governo e sulla filosofia dell'arte di governare. Celebra la perfezione delle sue istituzioni repubblicane (il Doge, il Senato, i tribunali e le magistrature) nell'età delle monarchie assolute.
La prima edizione in latino fu pubblicata nel 1543 seguita a breve da una traduzione in italiano. Una traduzione molto influente fu fatta in inglese nel 1599 ed ispirò Shakespeare.
USTC 1073. Brunet. II, 242. Renouard. Imprimeurs et libaires parisiens du XVIe siècle. 651.L3370.
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CONTENTS
Edizione basiliense di quest'opera che, affermando e diffondendo attraverso l'Europa del Cinque e Seicento il mito di Venezia, assicurò al suo autore, vescovo e cardinale veneziano, larghissima fama.
Patrizio veneziano formatosi a Padova, Gasparo Contarini (1483-1542) fu ambasciatore presso Carlo V e successivamente nominato cardinale da papa Paolo III.
Tra le numerose personalità che incontrò mentre accompagnava l'Imperatore in giro per l'Europa c'era Tommaso Moro.

È Utopia, di More, pubblicata per la prima volta nel 1516, che potrebbe aver ispirato Della Repubblica et magistrati di Venetia, composta negli anni Venti-Trenta del Cinquecento. L'opera influente di Contarini è una descrizione approfondita del governo di Venezia che celebra la perfezione delle sue istituzioni repubblicane (il Doge, il Senato, i tribunali e le magistrature) nell'età delle monarchie assolute, ma suggerisce anche modifiche per migliorarle. I suoi lettori dovrebbero meravigliarsi della posizione, delle origini e del funzionamento di Venezia, il mercato comune del mondo, dove ideale politico e realtà si incontrano per creare uno Stato esemplare retto dal patriziato. Contarini è ricordato soprattutto per le sue riflessioni sul governo di Venezia che egli scrisse, e circolò tra i suoi amici, tra il 1522 e il 1525 e poi ancora tra il 1533 e il 1534. Queste riflessioni furono pubblicate postume. a Parigi nel 1543. . Nella stesura del De Magistratibus et Republica Venetorum, Contarini si basò sia sulla storia di Venezia che sulla propria esperienza per fornire una serie di dettagli normativi, storici e contemporanei che avrebbero educato sia i veneziani che gli stranieri sulla macchina del governo di Venezia. Il volume non si occupava del comportamento politico dei veneziani, ma delle istituzioni formali attraverso le quali si realizzavano gli scopi politici. Le riflessioni sono quindi tanto una descrizione delle istituzioni di governance quanto una prescrizione su come tali istituzioni dovrebbero funzionare per soddisfare le aspettative. In questo modo, il De magistratibus contribuì a creare nel XVI secolo una visione particolare che è diventata nota agli storici moderni come il mito di Venezia, celebrando il benessere e i risultati ottenuti dalla Repubblica e presentando le sue aspirazioni e l'immagine di sé come realtà. Filippo Sabetti. Gasparo Contarini Il Commonwealth e il Governo di Venezia hanno svolto un ruolo fondamentale nel trasmettere il mito della Venezia del XVI secolo al pubblico inglese. Scritto per la prima volta in latino dal cardinale Gasparo Contarini, fu tradotto in inglese nel 1599 da Lewis Lewkenor. BL.

Gasparo Contarini (Venezia, 16 ottobre 1483 – Bologna, 24 agosto 1542) è stato un cardinale e vescovo cattolico italiano. Lavorò per la Serenissima fino a diventare ambasciatore presso la corte del potente imperatore Carlo V d'Asburgo e poi presso la Santa Sede. La sua storia personale si intreccia con quella del Concilio di Trento: ai tempi in cui soggiornava in Germania capì infatti, come pochi, che la ribellione di Lutero non poteva essere risolta con bolle papali o reprimende. Lucidamente avvertiva l'esigenza di una seria riforma della curia romana.

Papa Paolo III Farnese lo creò cardinale nel concistoro del 21 maggio 1535 - senza averlo preventivamente avvertito di tale scelta - insieme ad un'altra importante figura come Giampietro Carafa, divenuto in seguito egli stesso pontefice (Paolo IV - 1555-1559). Eletto nel frattempo vescovo di Belluno, il Contarini rappresentava l'ala riformatrice più moderata del collegio cardinalizio (nel 1536 era stato messo a presiedere la commissione Consilium de emendanda Ecclesia) e, forse per questo, venne inviato a Ratisbona nel 1541 per trovare un accordo con i rappresentanti dei Luterani: Melantone e Bucero. L'incontro sembrava destinato a fallire ed infatti fallì, giacché tra protestanti e cattolici cominciava oramai ad aprirsi un baratro sempre più profondo, destinato a provocare uno scisma. Con il fallimento dell'incontro di Ratisbona e la vittoria dell'ortodossia cattolica al concilio tridentino si apriva la strada ad una politica papale di chiusura verso tutti i potenziali nemici. Protestanti ma anche eretici. Allora bastava mettere in dubbio la transustanziazione o il primato papale sui vescovi per essere tacciato di eresia.

CONDITION REPORT
Marca tipografica al frontespizio e in fine (alcuni aloni e bruniture). Pergamena floscia coeva (sguardie posteriori, difetti). Nota di possesso al frontespizio - marca tipografica manoscritta all'ultima carta ricalcata su quella stampata al verso. Pp. (2); 206; (4).

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