No. 83519631

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Mazzocchi - Epigrammata - 1521
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Mazzocchi - Epigrammata - 1521

Mazzocchi Giacomo Epigrammata antiquae urbis Romae - 1521 - In aedib. Iacobi Mazochii Romanae acad. bibliopolae (10), CLXXX, (8) c. ill. Signature: pi10 A4 BZ6 ET6 [sic] [con]6 [rum]6 AA-CC6 DD-EE4 aa8 In folio - 29,6 X 21,6 cm. - Corsivo, greco, romano. OPERA FONDAMENTALE E DI RILEVANTE IMPORTANZA SULL’ EPIGRAFIA ROMANA, L’ “EPIGRAMMATA” DI MAZZOCCHI, NELLA PRESENTE EDITIO PRINCEPS, E’ LA PRIMA RACCOLTA SOSTANZIALE DI ISCRIZIONI ROMANE ANTICHE AD APPARIRE IN STAMPA. Curata da Mazzocchi, fu realizzata con la collaborazione di diversi autori, tra i quali, citati nel testo, Mario Maffei (vescovo di Aquino), Francesco Albertini, Mariangelo Accursio ed Andrea Fulvio. SANDER vol. I 2554 CICOGNARA vol. II n. 3789 OLSCHKI CHOIX 16878 MORTIMER 297 ROSSETTI 6901 Un esemplare della medesima edizione, come la qui presente opera, e’ stato aggiudicato nella scorsa asta “Exclusive” di CATAWIKI ad € 4200. L’ opera conserva numerose grandi illustrazioni, oltre a centinaia di iscrizioni, molte delle quali oramai perdute, di chiese, templi, palazzi, spazi pubblici e, cosa piu’ interessante, di collezioni private della Roma rinascimentale. Contiene moltissime xilografie di importanti monumenti romani con relative iscrizioni (gli archi di Settimio Severo e di Costantino, l’ acquedotto Claudio, l’ Aqua Virgo, il Pantheon, la tomba piramidale di Gaio Cestio, la tomba di Adriano, l’ obelisco vaticano, la colonna di Traiano) e centinaia di iscrizioni tipografiche, molte delle quali incorniciate da elaborati bordi xilografici a imitazione di edicole romane, tombe e targhe funerarie. Tra le più famose ricordiamo i Fasci romani della facciata della casa di Pietro Santacroce e il rilievo delle Tre Grazie (CIL VI, 548(1)) nella casa di “Paulus de Plancis”, poi nella raccolta di Cardinale Ludovico Podocatari. Oggi perduta, la scultura costituiva un ex voto di una donna romana, Batinia Priscilla, alle Ninfe, probabilmente come protettrici dei bambini. Numerose fonti includono iscrizioni nelle case dei grandi studiosi Angelo Colocci, Pomponio Laeto, Ludovico Bello e Giuliano Dati. La collezione di Laeto (descritta dai fogli XLII a XLVI) era ospitata nella sua casa sul Quirinale, dove si riunivano i membri dell’ Accademia Romana, di cui Laeto fu il fondatore. La collezione del ricco segretario pontificio e umanista Colocci, che comprendeva sculture romane, iscrizioni funerarie e monumentali, monete e molti altri esemplari di interesse epigrafico, era esposta nel suo giardino vicino alla Fontana di Trevi. Mazzocchi, insieme ai collaboratori, visito’ anche le collezioni dei grandi e dei potenti. Sono presenti iscrizioni provenienti dalla celebre collezione di sculture dei de’ Rossi, dispersa nel 1517, e nel foglio CLVIII troviamo il famoso epigramma della “Ninfa dormiente” che e’ ricordato come ritrovato nel “Viridario reverendissimi Cardi. S. Clementi” (forse il giardino del cardinale Domenico della Rovere), dove l’ iscrizione accompagnava la scultura di una ninfa dormiente. Molte di queste collezioni private furono distrutte o disperse durante il Sacco di Roma del 1527 (della distruzione della collezione di Colocci abbiamo un resoconto del suo amico Antonio Tebaldeo). Pertanto la presente pubblicazione di Mazzocchi assume un’ importantissima testimonianza primaria per ricostruire adeguatamente, solo in modo frammentario, quelle prime collezioni di antichità. Bellissima ed elegante legatura moderna in stile, con dorso a 5 nervi in pelle, oltre a decori incisi a secco entro doppia filettatura, autore e titolo dorati. Piatti rigidi marmorizzati. Interni ben conservati e compatti, con numerosissime riproduzioni di epigrafi in cornice, grandi illustrazioni, ritratti intervallati al testo e cornici silografiche (Sander, 2554). Lieve fisiologico ingiallimento delle carte. Si segnala gora marginale all’ angolo inferiore esterno, che interessa la totalità delle pagine, comunque NON fastidiosa, e che non disturba la godibilita’ e la regolare consultazione di testo ed inciso. Alcuni errori di numerazione (romana) alle carte, ma le pagine sono TUTTE presenti. Tagli spruzzati marmorizzati. Sguardie rinnovate. Pregevole e rarissimo esemplare. Buona conservazione generale dell’ opera. COLLAZIONATO. COMPLETO

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Epigrammata antiquae urbis

Romae - 1521 -
In aedib. Iacobi Mazochii Romanae acad. bibliopolae

(10), CLXXX, (8) c. ill.
Signature: pi10 A4 BZ6 ET6 [sic] [con]6 [rum]6 AA-CC6 DD-EE4 aa8

In folio - 29,6 X 21,6 cm. -

Corsivo, greco, romano.

OPERA FONDAMENTALE E DI RILEVANTE IMPORTANZA SULL’ EPIGRAFIA ROMANA,
L’ “EPIGRAMMATA” DI MAZZOCCHI, NELLA PRESENTE EDITIO PRINCEPS, E’ LA PRIMA RACCOLTA SOSTANZIALE DI ISCRIZIONI ROMANE ANTICHE AD APPARIRE IN STAMPA.


Curata da Mazzocchi, fu realizzata con la collaborazione di diversi autori, tra i quali, citati nel testo, Mario Maffei (vescovo di Aquino), Francesco Albertini, Mariangelo Accursio ed Andrea Fulvio.
SANDER vol. I 2554
CICOGNARA vol. II n. 3789
OLSCHKI CHOIX 16878
MORTIMER 297
ROSSETTI 6901

Un esemplare della medesima edizione, come la qui presente opera, e’ stato aggiudicato nella scorsa asta “Exclusive” di CATAWIKI ad € 4200.

L’ opera conserva numerose grandi illustrazioni,
oltre a centinaia di iscrizioni, molte delle quali oramai perdute, di chiese, templi, palazzi, spazi pubblici e, cosa piu’ interessante, di collezioni private della Roma rinascimentale.

Contiene moltissime xilografie di importanti monumenti romani con relative iscrizioni (gli archi di Settimio Severo e di Costantino,
l’ acquedotto Claudio, l’ Aqua Virgo, il Pantheon,
la tomba piramidale di Gaio Cestio, la tomba di Adriano, l’ obelisco vaticano, la colonna di Traiano) e centinaia di iscrizioni tipografiche, molte delle quali incorniciate da elaborati bordi xilografici a imitazione di edicole romane, tombe e targhe funerarie. Tra le più famose ricordiamo i Fasci romani della facciata della casa di Pietro Santacroce e il rilievo delle Tre Grazie (CIL VI, 548(1)) nella casa di “Paulus de Plancis”, poi nella raccolta di Cardinale Ludovico Podocatari.
Oggi perduta, la scultura costituiva un ex voto di una donna romana, Batinia Priscilla, alle Ninfe,
probabilmente come protettrici dei bambini.

Numerose fonti includono iscrizioni nelle case dei grandi studiosi Angelo Colocci, Pomponio Laeto, Ludovico Bello e Giuliano Dati.
La collezione di Laeto (descritta dai fogli XLII a XLVI) era ospitata nella sua casa sul Quirinale, dove si riunivano i membri dell’ Accademia Romana, di cui Laeto fu il fondatore.
La collezione del ricco segretario pontificio e umanista Colocci, che comprendeva sculture romane, iscrizioni funerarie e monumentali, monete e molti altri esemplari di interesse epigrafico, era esposta nel suo giardino vicino alla Fontana di Trevi.

Mazzocchi, insieme ai collaboratori, visito’ anche le collezioni dei grandi e dei potenti.
Sono presenti iscrizioni provenienti dalla celebre collezione di sculture dei de’ Rossi, dispersa nel 1517, e nel foglio CLVIII troviamo il famoso epigramma della “Ninfa dormiente” che e’ ricordato come ritrovato nel “Viridario reverendissimi Cardi. S. Clementi” (forse il giardino del cardinale Domenico della Rovere), dove l’ iscrizione accompagnava la scultura di una ninfa dormiente.

Molte di queste collezioni private furono distrutte o disperse durante il Sacco di Roma del 1527 (della distruzione della collezione di Colocci abbiamo un resoconto del suo amico Antonio Tebaldeo).
Pertanto la presente pubblicazione di Mazzocchi assume un’ importantissima testimonianza primaria per ricostruire adeguatamente, solo in modo frammentario, quelle prime collezioni di antichità.

Bellissima ed elegante legatura moderna in stile,
con dorso a 5 nervi in pelle, oltre a decori incisi a secco entro doppia filettatura, autore e titolo dorati. Piatti rigidi marmorizzati.

Interni ben conservati e compatti, con numerosissime riproduzioni di epigrafi in cornice, grandi illustrazioni, ritratti intervallati al testo e cornici silografiche (Sander, 2554).
Lieve fisiologico ingiallimento delle carte.
Si segnala gora marginale all’ angolo inferiore esterno, che interessa la totalità delle pagine, comunque NON fastidiosa, e che non disturba la godibilita’ e la regolare consultazione di testo ed inciso.
Alcuni errori di numerazione (romana) alle carte, ma le pagine sono TUTTE presenti.
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