No. 83637125

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Elena Recco (1654-1715), Attribuito - Natura morta con pesci - NO RESERVE
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Elena Recco (1654-1715), Attribuito - Natura morta con pesci - NO RESERVE

ELENA RECCO [Attribuito a] (Napoli, 1654 - Madrid, 1715) Natura morta con pesci Olio su tela, cm. 42 x 56 SPECIAL NOTICE: This lot is offered without RESERVE NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera senza cornice: Il dipinto, inedito, illustra una natura morta con del pescato posto in primo è sapientemente illuminato dalla luce. Il tenore cromatico e la costruzione scenica designano la qualità delle nature morte in esame, conducendo la ricerca attributiva all'ambito della prolifica e longeva bottega dei Recco. I caratteri di stile suggeriscono il nome di Elena (Napoli, 1654 - Madrid, 1715), figlia di Giuseppe e il cui ruolo nel panorama artistico partenopeo all'inizio del Settecento segna l'avvenuta propensione rocaille a discapito del rigore naturalistico barocco. Propensione che percepiamo altresì in Francesco Della Questa (?, 1639 ca. - Napoli, 1723), anch'esso artefice di non pochi trionfi ittici, in cui le diverse specie marine riverse su uno scoglio influenzarono certamente la visione fastosamente decorativa della pittrice. Pesci di diverse forme e colori, descritti con esperto realismo che si stagliano teatralmente su un fondale scuro in contrasto con la luce, a dimostrazione della qualità artistica di Elena che fu ricevuta dalla corte spagnola di Carlo II con tutti quelli onori (B. De Dominici, 1971, III, p. 297). Il dipinto qui analizzato, infatti, costituisce un’interessante testimonianza da affiancare alla più tipica produzione realizzata da Elena Recco, come sottolineato nel libro Nature morte del Seicento e del Settecento (A cura di Patrizia Consigli Valente, Parma, 1987, pp. 10-11). La disposizione in primo piano dei pesci, attraverso un’abbondante costruzione, si ritrova in alcuni dei suoi più felici saggi. Nella composizione in analisi si riscontrano appieno le caratteristiche distintive della produzione della Recco: il piano d’appoggio contiene il pescato esposto, immerso – da uno sfondo scuro – in una smorzata ma diffusa luce proveniente da sinistra verso destra. I pesci in primo piano, presentano i caratteri peculiari delle sue opere: le particolari tinte rosate, verdine e grigio azzurre delle squame, unite ad una sprizzante vitalità delle prede appena pescate, che brillano di riflessi argentei, denunciando la loro vitalità, espressa dalla lucentezza degli occhi, grandi ed aperti, e dalle contorsioni dei corpi. Pittrice napoletana attiva tra la fine del XVII secolo e l’inizio del successivo. Appartiene a una nota dinastia di pittori dei quali il più famoso è il padre, Giuseppe Recco, apprezzato pittore di genere. Pittrice ricercata e autrice di alta qualità, è invitata alla Corte Spagnola, dove dimora per lunghi periodi e dove sono conservate alcune sue tele a soggetto floreale. Ma il tema prediletto di Elena è l’iconografia marina. Con vivace realismo e un uso sapiente della luce raffigura crostacei, coralli, pesci di varie forme e colori; i riflessi argentei e grigio azzurri delle squame, la guizzante torsione dei corpi, la particolare tinta rosata delle squame, unita ad una sprizzante vitalità delle prede appena pescate che trasudano l’umido del mare, sono il suo tratto distintivo. Rare le opere firmate. Suoi quadri si trovano in Spagna, nel complesso della Zarzuela, nel museo di Varsavia, nel museo Puskin a Mosca, nella City Art Gallery di Leeds, in collezioni private. In merito al suo stato conservativo, la tela versa in discreto stato conservativo. La superficie pittorica si presenta in patina. Si notano – a luce di Wood – piccoli restauri sparsi. Non sono presente, inoltre grande svelatura e ossidazione della superficie pittorica. A luce solare è visibile una craquelé rapportato all'epoca. Il dipinto – di buona mano pittorica – è molto interessante sia per la sua impostazione iconografica, sia per la stesura dei colori, sinonimo di un’artista di grande qualità interpretativa. Le misure della tela sono cm. 42 x 56. Il dipinto viene ceduto senza cornice, nonostante risulta impreziosita da una pregevole cornice antica in legno dorato e lavorato di grande valore. Provenienza: Coll. Privata Siciliana Pubblicazione:  Inedito;  I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2024. Nel caso di vendita al di fuori del territorio italiano, l'acquirente dovrà attendere i tempi di evasione delle pratiche di esportazione.

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ELENA RECCO [Attribuito a]
(Napoli, 1654 - Madrid, 1715)
Natura morta con pesci
Olio su tela, cm. 42 x 56


SPECIAL NOTICE: This lot is offered without RESERVE

NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera senza cornice:

Il dipinto, inedito, illustra una natura morta con del pescato posto in primo è sapientemente illuminato dalla luce. Il tenore cromatico e la costruzione scenica designano la qualità delle nature morte in esame, conducendo la ricerca attributiva all'ambito della prolifica e longeva bottega dei Recco. I caratteri di stile suggeriscono il nome di Elena (Napoli, 1654 - Madrid, 1715), figlia di Giuseppe e il cui ruolo nel panorama artistico partenopeo all'inizio del Settecento segna l'avvenuta propensione rocaille a discapito del rigore naturalistico barocco. Propensione che percepiamo altresì in Francesco Della Questa (?, 1639 ca. - Napoli, 1723), anch'esso artefice di non pochi trionfi ittici, in cui le diverse specie marine riverse su uno scoglio influenzarono certamente la visione fastosamente decorativa della pittrice. Pesci di diverse forme e colori, descritti con esperto realismo che si stagliano teatralmente su un fondale scuro in contrasto con la luce, a dimostrazione della qualità artistica di Elena che fu ricevuta dalla corte spagnola di Carlo II con tutti quelli onori (B. De Dominici, 1971, III, p. 297).
Il dipinto qui analizzato, infatti, costituisce un’interessante testimonianza da affiancare alla più tipica produzione realizzata da Elena Recco, come sottolineato nel libro Nature morte del Seicento e del Settecento (A cura di Patrizia Consigli Valente, Parma, 1987, pp. 10-11). La disposizione in primo piano dei pesci, attraverso un’abbondante costruzione, si ritrova in alcuni dei suoi più felici saggi. Nella composizione in analisi si riscontrano appieno le caratteristiche distintive della produzione della Recco: il piano d’appoggio contiene il pescato esposto, immerso – da uno sfondo scuro – in una smorzata ma diffusa luce proveniente da sinistra verso destra. I pesci in primo piano, presentano i caratteri peculiari delle sue opere: le particolari tinte rosate, verdine e grigio azzurre delle squame, unite ad una sprizzante vitalità delle prede appena pescate, che brillano di riflessi argentei, denunciando la loro vitalità, espressa dalla lucentezza degli occhi, grandi ed aperti, e dalle contorsioni dei corpi.
Pittrice napoletana attiva tra la fine del XVII secolo e l’inizio del successivo. Appartiene a una nota dinastia di pittori dei quali il più famoso è il padre, Giuseppe Recco, apprezzato pittore di genere. Pittrice ricercata e autrice di alta qualità, è invitata alla Corte Spagnola, dove dimora per lunghi periodi e dove sono conservate alcune sue tele a soggetto floreale. Ma il tema prediletto di Elena è l’iconografia marina. Con vivace realismo e un uso sapiente della luce raffigura crostacei, coralli, pesci di varie forme e colori; i riflessi argentei e grigio azzurri delle squame, la guizzante torsione dei corpi, la particolare tinta rosata delle squame, unita ad una sprizzante vitalità delle prede appena pescate che trasudano l’umido del mare, sono il suo tratto distintivo. Rare le opere firmate. Suoi quadri si trovano in Spagna, nel complesso della Zarzuela, nel museo di Varsavia, nel museo Puskin a Mosca, nella City Art Gallery di Leeds, in collezioni private.
In merito al suo stato conservativo, la tela versa in discreto stato conservativo. La superficie pittorica si presenta in patina. Si notano – a luce di Wood – piccoli restauri sparsi. Non sono presente, inoltre grande svelatura e ossidazione della superficie pittorica. A luce solare è visibile una craquelé rapportato all'epoca. Il dipinto – di buona mano pittorica – è molto interessante sia per la sua impostazione iconografica, sia per la stesura dei colori, sinonimo di un’artista di grande qualità interpretativa. Le misure della tela sono cm. 42 x 56. Il dipinto viene ceduto senza cornice, nonostante risulta impreziosita da una pregevole cornice antica in legno dorato e lavorato di grande valore.

Provenienza: Coll. Privata Siciliana

Pubblicazione:
 Inedito;
 I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2024.

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