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Pietro Vaccari (1928 – 1997) - Parco con personaggi - NO RESERVE
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Pietro Vaccari (1928 – 1997) - Parco con personaggi - NO RESERVE

PIERO VACCARI (Livorno, 1928 – 1997) Parco con personaggi Olio su tavoletta, cm. 44 x 40 Firmato ‘P. VACCARI’ in basso a destra Dimensione cornice, cm. 72 x 68 x 6 ca. NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Opera firmata in basso a destra; Sul verso: diverse etichette: biografia con foto bn; Esposizione in “Saletta Michon di E. Scarfi – Livorno – Mostra Collettiva dei Pittori Carlo Domenici, Corrado Michelozzi e Pietro Vaccari, del Gruppo Labronico, 23 nov. Al 4 dic. 1963”; Autentica autografa dell’artista. Collezione Siciliana. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera con cornice coeva (?) in legno e dorata, con didascalia in metallo al fronte “P. Vaccari” (difetti):: Questo limpido parco alberato con figure, proveniente da una collezione siciliana, fa parte – senza alcun dubbio – al valente pittore livornese del Gruppo Labronico Pietro Vaccari (Livorno, 1928 – 1997), ove raffigura un classico dell’iconografia della pittura dell’artista realizzato in quel periodo. Piero Vaccari, conosciuto come “il pittore della pineta dell’Ardenza”, ha ritratto in molte delle sue opere, gli “alberi secolari” della Rotonda in tutte le sue angolazioni e luci. È stato un artista della pittura dal vero, ispirato dagli stessi motivi che amarono Fattori, Micheli e Romiti. Ha percorso e prediletto gli stessi luoghi, tanto cari ai Macchiaoli, come il mare, la costa e la campagna livornese. L’uliveta delle campagne livornese, le marine e la sua costa, la città di Livorno, la Rotonda, la Banditella, il Viale d’Antignano, le nature morte sono stati i soggetti predominanti e tanto cari all’artista. Osservando le sue opere, possiamo notare come in alcune di esse vi sia una rappresentazione quasi metafisica del soggetto. “L’albero” come “il mare” sono stati i suoi motivi preferiti e osservando la sua produzione non ne troveremmo mai uno uguale ad un altro. Il pittore Gino Romiti diceva di lui: “Non perdete d’occhio quel ragazzo, è un originale, un incostante, ma dipinge gli alberi con lo stesso amore e la stessa sensibilità di Guglielmo Micheli, il mio maestro”. Confusionario e nemico di qualsiasi regola e regolamento, per la sua originalità e per il suo carattere turbolento ed estroverso, sarebbe piaciuto ai “Fauves” ed ai Futuristi come scrissero di lui parecchi anni fa. Mario Borgiotti lo definì “Piero il ribelle”, per quel suo carattere vivace, polemico, classico temperamento di un artista. Dotato d’importanti basi culturali, ha apprezzato la pittura moderna richiamandola nella sua visione “del vero” di tradizione macchiaiola. Piero Vaccari è stato anche un grande scultore, raro esempio di artista poliedrico. Noti i suoi busti legati agli artisti del passato come Foscolo, Carducci, Pascoli, Fattori, Natali, Byron, Mascagni, Martelli (Castello Pasquini, Castigliocello), e a personaggi livornesi come Armando Picchi, il cui busto è conservato nello stadio Comunale. (Mauro Barbieri, da Pittura Livornese, 9 dicembre 1998). La tavola qui in oggetto, è realizzata con la corposità del colore pastoso nella sua stesura per “macchie”, capace di cogliere le bellezze abbaglianti e le infinite contraddizioni paesaggistiche della terra livornese descritte in maniera lirica, con la visione delle piantagioni del luogo, ove si assiste all’esaltazione incondizionata di una pittura tutta luce e colore, emblema mistificante di un territorio come Livorno e dei pittori macchiaioli del passato. Il dipinto è firmato in basso a destra “P. VACCARI” e sul verso reca diverse etichette: biografia con foto in bianco e nero dell’opera esposta; Esposizione in “Saletta Michon di E. Scarfi – Livorno – Mostra Collettiva dei Pittori Carlo Domenici, Corrado Michelozzi e Pietro Vaccari, del Gruppo Labronico, 23 nov. Al 4 dic. 1963”; e l’autentica autografa dell’artista. L’opera è caratterizzata da una perfetta padronanza sia della forma che della tecnica, con una buona dose d'idealismo ed impressionismo. Opera di buona qualità pittorica e cura dei dettagli. Stato di conservazione buono, la superficie pittorica mostra una vernice in patina, inoltre, si notano a luce solare radente le caratteristiche del colore steso e dell’andamento della pennellata, come: rilievo, direzione, curvatura. Le misure della tavoletta sono cm. 44 x 40. Il dipinto risulta impreziosita da una cornice coeva (?) in legno e dorata, e con didascalia in metallo al fronte “P. Vaccari” (dimensione cm. 72 x 68 x 6 ca., presenza difetti). "La cornice mostrata nelle foto riportate sopra è stata aggiunta all’opera d’arte dal venditore o da un soggetto terzo. La cornice ti viene fornita senza costi aggiuntivi in modo che sia pronta da esporre non appena arriva. La cornice viene inclusa a titolo di cortesia e non è considerata parte integrante dell’opera d’arte. Pertanto, qualsiasi potenziale danno alla cornice che non influisce sull’opera d’arte stessa non sarà accettato come motivo valido per aprire un reclamo o richiedere l’annullamento dell’ordine." Provenienza: Coll. privata Siciliana Pubblicazione:  I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2024. Nel caso di vendita al di fuori del territorio italiano, l'acquirente dovrà attendere i tempi di evasione delle pratiche di esportazione.

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PIERO VACCARI
(Livorno, 1928 – 1997)
Parco con personaggi
Olio su tavoletta, cm. 44 x 40
Firmato ‘P. VACCARI’ in basso a destra
Dimensione cornice, cm. 72 x 68 x 6 ca.


NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Opera firmata in basso a destra; Sul verso: diverse etichette: biografia con foto bn; Esposizione in “Saletta Michon di E. Scarfi – Livorno – Mostra Collettiva dei Pittori Carlo Domenici, Corrado Michelozzi e Pietro Vaccari, del Gruppo Labronico, 23 nov. Al 4 dic. 1963”; Autentica autografa dell’artista. Collezione Siciliana. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera con cornice coeva (?) in legno e dorata, con didascalia in metallo al fronte “P. Vaccari” (difetti)::

Questo limpido parco alberato con figure, proveniente da una collezione siciliana, fa parte – senza alcun dubbio – al valente pittore livornese del Gruppo Labronico Pietro Vaccari (Livorno, 1928 – 1997), ove raffigura un classico dell’iconografia della pittura dell’artista realizzato in quel periodo.
Piero Vaccari, conosciuto come “il pittore della pineta dell’Ardenza”, ha ritratto in molte delle sue opere, gli “alberi secolari” della Rotonda in tutte le sue angolazioni e luci. È stato un artista della pittura dal vero, ispirato dagli stessi motivi che amarono Fattori, Micheli e Romiti. Ha percorso e prediletto gli stessi luoghi, tanto cari ai Macchiaoli, come il mare, la costa e la campagna livornese. L’uliveta delle campagne livornese, le marine e la sua costa, la città di Livorno, la Rotonda, la Banditella, il Viale d’Antignano, le nature morte sono stati i soggetti predominanti e tanto cari all’artista. Osservando le sue opere, possiamo notare come in alcune di esse vi sia una rappresentazione quasi metafisica del soggetto. “L’albero” come “il mare” sono stati i suoi motivi preferiti e osservando la sua produzione non ne troveremmo mai uno uguale ad un altro.
Il pittore Gino Romiti diceva di lui: “Non perdete d’occhio quel ragazzo, è un originale, un incostante, ma dipinge gli alberi con lo stesso amore e la stessa sensibilità di Guglielmo Micheli, il mio maestro”. Confusionario e nemico di qualsiasi regola e regolamento, per la sua originalità e per il suo carattere turbolento ed estroverso, sarebbe piaciuto ai “Fauves” ed ai Futuristi come scrissero di lui parecchi anni fa. Mario Borgiotti lo definì “Piero il ribelle”, per quel suo carattere vivace, polemico, classico temperamento di un artista. Dotato d’importanti basi culturali, ha apprezzato la pittura moderna richiamandola nella sua visione “del vero” di tradizione macchiaiola.
Piero Vaccari è stato anche un grande scultore, raro esempio di artista poliedrico. Noti i suoi busti legati agli artisti del passato come Foscolo, Carducci, Pascoli, Fattori, Natali, Byron, Mascagni, Martelli (Castello Pasquini, Castigliocello), e a personaggi livornesi come Armando Picchi, il cui busto è conservato nello stadio Comunale. (Mauro Barbieri, da Pittura Livornese, 9 dicembre 1998).
La tavola qui in oggetto, è realizzata con la corposità del colore pastoso nella sua stesura per “macchie”, capace di cogliere le bellezze abbaglianti e le infinite contraddizioni paesaggistiche della terra livornese descritte in maniera lirica, con la visione delle piantagioni del luogo, ove si assiste all’esaltazione incondizionata di una pittura tutta luce e colore, emblema mistificante di un territorio come Livorno e dei pittori macchiaioli del passato.
Il dipinto è firmato in basso a destra “P. VACCARI” e sul verso reca diverse etichette: biografia con foto in bianco e nero dell’opera esposta; Esposizione in “Saletta Michon di E. Scarfi – Livorno – Mostra Collettiva dei Pittori Carlo Domenici, Corrado Michelozzi e Pietro Vaccari, del Gruppo Labronico, 23 nov. Al 4 dic. 1963”; e l’autentica autografa dell’artista.
L’opera è caratterizzata da una perfetta padronanza sia della forma che della tecnica, con una buona dose d'idealismo ed impressionismo.
Opera di buona qualità pittorica e cura dei dettagli. Stato di conservazione buono, la superficie pittorica mostra una vernice in patina, inoltre, si notano a luce solare radente le caratteristiche del colore steso e dell’andamento della pennellata, come: rilievo, direzione, curvatura. Le misure della tavoletta sono cm. 44 x 40. Il dipinto risulta impreziosita da una cornice coeva (?) in legno e dorata, e con didascalia in metallo al fronte “P. Vaccari” (dimensione cm. 72 x 68 x 6 ca., presenza difetti). "La cornice mostrata nelle foto riportate sopra è stata aggiunta all’opera d’arte dal venditore o da un soggetto terzo. La cornice ti viene fornita senza costi aggiuntivi in modo che sia pronta da esporre non appena arriva. La cornice viene inclusa a titolo di cortesia e non è considerata parte integrante dell’opera d’arte. Pertanto, qualsiasi potenziale danno alla cornice che non influisce sull’opera d’arte stessa non sarà accettato come motivo valido per aprire un reclamo o richiedere l’annullamento dell’ordine."

Provenienza: Coll. privata Siciliana

Pubblicazione:
 I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2024.

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