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Lionello Balestrieri (1872–1958) - Promontorio di Monte Tiberio a Capri
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Lionello Balestrieri (1872–1958) - Promontorio di Monte Tiberio a Capri

Balestrieri Lionello (Cetona (SI) 12/09/1872 – 25/10/1958) “Promontorio di Monte Tiberio a Capri” (1930-1940) Olio su cartone cm 24 x 32 (senza cornice), cm 38 x 46,5 (con cornice), firmato L. Balestrieri in basso a destra e firmato sul retro. PROVENIENZA Pandolfini Casa d’Aste, asta del 14 dicembre 2004, lotto n. 111. Il dipinto è fornito con cornice coeva. La cornice è fornita in omaggio, di conseguenza non può essere motivo di reso o reclamo. Bibliografia Questa opera è collocabile nel periodo in cui l’artista lavorava a Napoli, negli anni ’30. Dopo la morte della moglie nel 1940, Balestrieri decise di tornare da Napoli a Cetona a vivere e a morire. Nato a Cetona (SI) nel 1872 si trasferisce prima a Roma e poi a Napoli, dove le capacità di Lionello gli consentono l'ammissione alle rispettive Accademie di Belle Arti, dove è allievo dei noti pittori veristi Domenico Morelli, Filippo Palizzi e di Gioacchino Toma. Nel 1892 si trasferisce a Parigi, principale attrazione per molti artisti europei, dove lavora come assistente dell'illustratore fiorentino Osvaldo Tofani, contribuendo con le sue incisioni all'edizione della Divina Commedia pubblicata nel 1900 da Vittorio Alinari. Nel 1896 esordisce all'esposizione al Salon des artistes français con En attendant la gloire, mentre nel 1900 raggiunge una rilevante notorietà di critica e pubblico con l'opera Beethoven (Kreutzer Sonata), premiata con la medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi e alla Biennale di Venezia dell'anno successivo. Identificato dal pubblico come Il pittore della musica, in questo periodo viene a contatto con compositori di spicco come Giacomo Puccini, Umberto Giordano e Francesco Cilea e viene nominato presidente della Società Artisti Italiani a Parigi. Nel 1902 si reca a Napoli in occasione del decesso del mentore Morelli, che riproduce in Gli ultimi giorni di Domenico Morelli esposto nel 1902 a Monaco di Baviera e l'anno successivo a Venezia (1903); in questa fase di dedica allo studio di incisione e acquaforte, con le quali riproduce le sue opere traendone una fonte di reddito. Nel 1914, a causa del conflitto bellico, lascia Parigi e si stabilisce a Napoli, dove dirige il Museo d'Arte Industriale e l'Istituto di Arte Industriale. Nel dopoguerra si avvicina agli ambienti futuristi e partecipa ai numerosi tentativi di istituzionalizzazione del ruolo degli artisti con la creazione di sindacati, associazioni e corporazioni. A seguito della Seconda guerra mondiale e della morte della moglie Giuditta, ritorna nella natia Cetona dove prosegue la sua attività artistica. Muore nel 1958. #gallerycorner

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Balestrieri Lionello
(Cetona (SI) 12/09/1872 – 25/10/1958)

“Promontorio di Monte Tiberio a Capri” (1930-1940)

Olio su cartone cm 24 x 32 (senza cornice), cm 38 x 46,5 (con cornice), firmato L. Balestrieri in basso a destra e firmato sul retro.

PROVENIENZA

Pandolfini Casa d’Aste, asta del 14 dicembre 2004, lotto n. 111.
Il dipinto è fornito con cornice coeva. La cornice è fornita in omaggio, di conseguenza non può essere motivo di reso o reclamo.

Bibliografia

Questa opera è collocabile nel periodo in cui l’artista lavorava a Napoli, negli anni ’30. Dopo la morte della moglie nel 1940, Balestrieri decise di tornare da Napoli a Cetona a vivere e a morire.
Nato a Cetona (SI) nel 1872 si trasferisce prima a Roma e poi a Napoli, dove le capacità di Lionello gli consentono l'ammissione alle rispettive Accademie di Belle Arti, dove è allievo dei noti pittori veristi Domenico Morelli, Filippo Palizzi e di Gioacchino Toma.
Nel 1892 si trasferisce a Parigi, principale attrazione per molti artisti europei, dove lavora come assistente dell'illustratore fiorentino Osvaldo Tofani, contribuendo con le sue incisioni all'edizione della Divina Commedia pubblicata nel 1900 da Vittorio Alinari.
Nel 1896 esordisce all'esposizione al Salon des artistes français con En attendant la gloire, mentre nel 1900 raggiunge una rilevante notorietà di critica e pubblico con l'opera Beethoven (Kreutzer Sonata), premiata con la medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi e alla Biennale di Venezia dell'anno successivo.
Identificato dal pubblico come Il pittore della musica, in questo periodo viene a contatto con compositori di spicco come Giacomo Puccini, Umberto Giordano e Francesco Cilea e viene nominato presidente della Società Artisti Italiani a Parigi.
Nel 1902 si reca a Napoli in occasione del decesso del mentore Morelli, che riproduce in Gli ultimi giorni di Domenico Morelli esposto nel 1902 a Monaco di Baviera e l'anno successivo a Venezia (1903); in questa fase di dedica allo studio di incisione e acquaforte, con le quali riproduce le sue opere traendone una fonte di reddito.
Nel 1914, a causa del conflitto bellico, lascia Parigi e si stabilisce a Napoli, dove dirige il Museo d'Arte Industriale e l'Istituto di Arte Industriale. Nel dopoguerra si avvicina agli ambienti futuristi e partecipa ai numerosi tentativi di istituzionalizzazione del ruolo degli artisti con la creazione di sindacati, associazioni e corporazioni.
A seguito della Seconda guerra mondiale e della morte della moglie Giuditta, ritorna nella natia Cetona dove prosegue la sua attività artistica. Muore nel 1958.


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