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Domenico Fiasella (1589-1669), attribuito - Autoritratto
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Domenico Fiasella (1589-1669), attribuito - Autoritratto

Dipinto antico, olio su tela, di epoca XVII secolo, raffigurante Autoritratto dell'artista Domenico Fiasella (Sarzana, 1589 - Genova, 1669). Si ringrazia il Prof. Camillo Manzitti per aver suggerito l'attribuzione dopo aver esaminato fotografie digitali ad alta risoluzione. Domenico Fiasella nacque a Sarzana nel 1589. La sua formazione cominciò presso Aurelio Lomi, avvicinandosi alla pittura toscana. Episodio cardine della sua formazione fu la permanenza a Roma tra il 1606 e il 1616, che gli permise di conoscere la cultura figurativa romana e le produzioni di numerosi artisti, tra cui Michelangelo Merisi da Caravaggio e Guido Reni. Questi due pittori saranno fonte d'ispirazione per tutta la produzione artitistica successiva. Nel marzo 1616 ritorna a Sarzana, dove crea le prime opere significative a tema religioso. Poco dopo il 1625 è chiamato da Giacomo Lomellini a relizzare le decorazioni ad affresco di Palazzo Lomellini-Patrone, oggi situato in Largo Zecca 2. Il ciclo Lomellini, in cui intervegono anche Giovanni e Giovanni Battista Carlone, è la più ampia opera su muro di Fiasella, oltre che la più estesa e complessa. Dal 1630 in poi Fiasella è uno dei pittori più richiesti e pagati della città e gli vengono assegnati numerosi incarichi pubblici, realizzando parte dell'immagine pubblica della città.  Dal 1640 in poi la sua bottega diventò un punto di riferimento per i giovani genovesi che intendevano dedicarsi alla pittura: tra i suoi allievi si possono citare Valerio Castello e Gregorio De Ferrari. Morì a Genova il 19 ottobre 1669. Come suggerito dal Prof. Manzitti, la nostra tela risulta essere un autoritratto dell'artista, i cui tratti fisionomici ben si raffrontano con un'antica riproduzione a stampa passata sul mercato delle aste e con il volto del pittore visibile nel dipinto "La vestizione di Santa Chiara", 1648, Sarzana, Museo Diocesano. In condizioni generali abbastanza buone considerando l'epoca del dipinto, si notano alcuni punti di restauro sparsi, oltre a qualche svelatura e screpolatura della superficie pittorica, come visibile dalle foto. La pellicola pittorica sembra abbia subito qualche antica pulitura con impoverimento della stessa. Inoltre il quadro potrebbe avere subito una decurtazione del formato come sembra suggerire anche la mano sinistra del personaggio interrotta sul lato destro. Si notano alcuni pentimenti, come il macroscopico spostamento della mano destra. Non si evidenziano problemi di tipo conservativo e la tela originale presenta un rintelo che non sembra necessitare d'interventi. E' visibile un fine craquelè rapportato all'epoca. Il telaio sembrerebbe essere stato sostituito all'epoca del rintelo.

 Misure del dipinto: 88 x 65 cm 

Opera corredata di certificato di autenticità fotografico, come da normativa di legge vigente. 

 Spedizione con corriere espresso assicurato ed imballaggio eseguito con la massima cura.

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Dipinto antico, olio su tela, di epoca XVII secolo, raffigurante Autoritratto dell'artista Domenico Fiasella (Sarzana, 1589 - Genova, 1669).

Si ringrazia il Prof. Camillo Manzitti per aver suggerito l'attribuzione dopo aver esaminato fotografie digitali ad alta risoluzione.

Domenico Fiasella nacque a Sarzana nel 1589. La sua formazione cominciò presso Aurelio Lomi, avvicinandosi alla pittura toscana. Episodio cardine della sua formazione fu la permanenza a Roma tra il 1606 e il 1616, che gli permise di conoscere la cultura figurativa romana e le produzioni di numerosi artisti, tra cui Michelangelo Merisi da Caravaggio e Guido Reni. Questi due pittori saranno fonte d'ispirazione per tutta la produzione artitistica successiva.
Nel marzo 1616 ritorna a Sarzana, dove crea le prime opere significative a tema religioso. Poco dopo il 1625 è chiamato da Giacomo Lomellini a relizzare le decorazioni ad affresco di Palazzo Lomellini-Patrone, oggi situato in Largo Zecca 2. Il ciclo Lomellini, in cui intervegono anche Giovanni e Giovanni Battista Carlone, è la più ampia opera su muro di Fiasella, oltre che la più estesa e complessa. Dal 1630 in poi Fiasella è uno dei pittori più richiesti e pagati della città e gli vengono assegnati numerosi incarichi pubblici, realizzando parte dell'immagine pubblica della città. 
Dal 1640 in poi la sua bottega diventò un punto di riferimento per i giovani genovesi che intendevano dedicarsi alla pittura: tra i suoi allievi si possono citare Valerio Castello e Gregorio De Ferrari.
Morì a Genova il 19 ottobre 1669.

Come suggerito dal Prof. Manzitti, la nostra tela risulta essere un autoritratto dell'artista, i cui tratti fisionomici ben si raffrontano con un'antica riproduzione a stampa passata sul mercato delle aste e con il volto del pittore visibile nel dipinto "La vestizione di Santa Chiara", 1648, Sarzana, Museo Diocesano.

In condizioni generali abbastanza buone considerando l'epoca del dipinto, si notano alcuni punti di restauro sparsi, oltre a qualche svelatura e screpolatura della superficie pittorica, come visibile dalle foto.
La pellicola pittorica sembra abbia subito qualche antica pulitura con impoverimento della stessa. Inoltre il quadro potrebbe avere subito una decurtazione del formato come sembra suggerire anche la mano sinistra del personaggio interrotta sul lato destro.
Si notano alcuni pentimenti, come il macroscopico spostamento della mano destra.
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Misure del dipinto: 88 x 65 cm



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