N. 18630923

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Ugo Nespolo - I numeri si amano
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€ 410
309 settimane fa

Ugo Nespolo - I numeri si amano

Serigrafia polimaterica di alta qualità artistica, tiratura limitata a soli 50 esemplari. Timbro a secco dello stampatore e dell'editore (TriArt) e certificato di garanzia della Galleria d'arte La Riva. BIOGRAFIA DELL'ARTISTA: Ugo Nespolo nasce nel 1941, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Torino. I suoi esordi si collocano nel vivace clima culturale degli anni sessanta a Torino e Milano ed in particolare nell’ambito della Galleria Schwarz, dove tiene una prima personale nel 1968. Il clima pop che domina la cultura di quegli anni informa i suoi esordi, ma Nespolo rivolge presto le sue attenzioni ad una sorta di protoconcettualismo. Nella sua costante ricerca di tecniche e mezzi espressivi, Nespolo si rivolge al cinema sperimentale che in quegli anni assume un’importanza culturale decisiva grazie all’opera del New American Cinema. Dal 1967, con Grazie Mamma Kodak, il suo percorso cinematografico si snoda in una vetrina di opere, tra cui Le porte girevoli del 1982. I suoi attori sono artisti come Lucio Fontana, Enrico Baj, Michelangelo Pistoletto. Manifestazioni monografiche gli vengono dedicate dai maggiori Musei del mondo come il Philadelphia Museum of Modern Art, La Filmoteka Polska di Varsavia, il Wallraf Richartz Museum di Colonia, il Centre George Pompidou di Parigi, che nel 1984 ha organizzato la retrospettiva Nespolo, Le cinema Diagonal. La sua grande opera il Museo nel 1975/6, esposta per la prima volta al Museo Progressivo d’Arte Contemporanea di Livorno, è considerata un lavoro chiave per leggere la vena ironica e complessa che inforna tutta l’opera eclettica di Nespolo ed anche per bene intendere la sua complessa tecnica esecutiva. Questo grande quadro è stato successivamente ospitato da molti Musei e Gallerie d’Arte e figurava ancora come il fulcro della grande mostra che il Comune di Milano gli ha dedicato nell’aprile del 1990 a Palazzo Reale. Fedele al dettato delle avanguardie storiche di ‘’portare l’arte nella vita’’, Nespolo è convinto che l’opera dell’artista contemporaneo debba varcare i confini dello specifico assegnato dai luoghi comuni tardo romantici. Per questo, da molti anni, si dedica con grande successo ad alcune forme di ‘’arte applicata’’ come la scenografia teatrale e la ceramica. Ugo Nespolo è un’artista a cui è riconosciuta un operazione difficilissima: fermare l’incantesimo dei fuochi d’artificio, scoprirne il segreto coniugandolo con la tavolozza delle emozioni. I colori che Nespolo materializza nei suoi quadri hanno la stessa forza e lo stesso nitore dei giocattoli di latta, dei fumetti, di certe pubblicità squillanti degli anni cinquanta. Ma questo è solo un gioco di assonanze, di evocazioni che risvegliano memorie sopite. Nespolo, nella sua ricerca cromatica, oltre l’essenza dei colori sembra inseguire il mistero, quel mistero che ha radici negli abissi del nostro inconscio, laddove probabilmente vivono come energia pura. Ecco la grande abilità di Nespolo: risvegliare quell’energia cromatica e farla imprimere sulla tela o nei suoi fantasiosi mosaici come in una danza, e l’incrociarsi delle figure in tutto questo è solo un godibile per allargare gli orizzonti del gioco. Ugo Nespolo ha sempre portato avanti una sua personale ricerca che adottava la tecnica della citazione e dei procedimenti combinatori, orientando in più direzioni i percorsi della sua sperimentazione, con risultati di sorprendente spregiudicatezza. Si pensi alla splendida serie di quadri ispirati ad alcuni celebri film, in cui l’immagine si fonde con il movimento dell’azione, concentrando e insieme distendendo le pulsioni intrinseche del racconto. Ma accanto al cinema si avvertono i suggerimenti culturali e letterari più disparati, fino agli spunti tratti dalla pubblicità ai fumetti in una continua ricerca dell’inedito nell’edito. Nespolo costruisce il quadro come un puzzle, in cui le campiture cromatiche delle tessere vengono a connettersi fra di loro, componendo in un sottile equilibrio molteplicità e unicità, movimento e sospensione, , varietà nel disegno e nettezza nel segno. Nell’articolarsi e nel contemperarsi di queste componenti, variamente scandite e paurose, gli effetti scorrono su un’ampia tastiera: Dal vivo e acceso cromatismo, con momenti di una suggestione che si direbbe funambolica, a un progressivo attenuarsi delle tinte e dei contrasti, che sa creare atmosfere attonite e sospese, di malinconico rimpianto e di ripiegamento esistenziale, come riflessione sulla fragilità e sul vuoto di una vita che, in altri quadri, sembra celebrare i suoi trionfi più luminosi: secondo una dialettica che non è destinata a comporsi in sintesi pacificatrici. Nella misura in cui l’arte è uno specchio della condizione fisica e metafisica dell’uomo, essa non può che riproporre una continua vicenda di aperture e chiusure: di qui la serialità, la ripresa, la variazione, il gioco dei procedimenti combinatori. Ugo Nespolo elabora i suoi quadri al computer, compone e ricompone le immagini, ma l’esecuzione del quadro resta poi affidata alla manualità di sempre, che ritaglia le tessere di legno, ne smussa i contorni, le colora e le incastra nell’insieme dell’opera.

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BIOGRAFIA DELL'ARTISTA:
Ugo Nespolo nasce nel 1941, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Torino. I suoi esordi si collocano nel vivace clima culturale degli anni sessanta a Torino e Milano ed in particolare nell’ambito della Galleria Schwarz, dove tiene una prima personale nel 1968. Il clima pop che domina la cultura di quegli anni informa i suoi esordi, ma Nespolo rivolge presto le sue attenzioni ad una sorta di protoconcettualismo. Nella sua costante ricerca di tecniche e mezzi espressivi, Nespolo si rivolge al cinema sperimentale che in quegli anni assume un’importanza culturale decisiva grazie all’opera del New American Cinema. Dal 1967, con Grazie Mamma Kodak, il suo percorso cinematografico si snoda in una vetrina di opere, tra cui Le porte girevoli del 1982. I suoi attori sono artisti come Lucio Fontana, Enrico Baj, Michelangelo Pistoletto. Manifestazioni monografiche gli vengono dedicate dai maggiori Musei del mondo come il Philadelphia Museum of Modern Art, La Filmoteka Polska di Varsavia, il Wallraf Richartz Museum di Colonia, il Centre George Pompidou di Parigi, che nel 1984 ha organizzato la retrospettiva Nespolo, Le cinema Diagonal. La sua grande opera il Museo nel 1975/6, esposta per la prima volta al Museo Progressivo d’Arte Contemporanea di Livorno, è considerata un lavoro chiave per leggere la vena ironica e complessa che inforna tutta l’opera eclettica di Nespolo ed anche per bene intendere la sua complessa tecnica esecutiva. Questo grande quadro è stato successivamente ospitato da molti Musei e Gallerie d’Arte e figurava ancora come il fulcro della grande mostra che il Comune di Milano gli ha dedicato nell’aprile del 1990 a Palazzo Reale. Fedele al dettato delle avanguardie storiche di ‘’portare l’arte nella vita’’, Nespolo è convinto che l’opera dell’artista contemporaneo debba varcare i confini dello specifico assegnato dai luoghi comuni tardo romantici. Per questo, da molti anni, si dedica con grande successo ad alcune forme di ‘’arte applicata’’ come la scenografia teatrale e la ceramica. Ugo Nespolo è un’artista a cui è riconosciuta un operazione difficilissima: fermare l’incantesimo dei fuochi d’artificio, scoprirne il segreto coniugandolo con la tavolozza delle emozioni. I colori che Nespolo materializza nei suoi quadri hanno la stessa forza e lo stesso nitore dei giocattoli di latta, dei fumetti, di certe pubblicità squillanti degli anni cinquanta. Ma questo è solo un gioco di assonanze, di evocazioni che risvegliano memorie sopite. Nespolo, nella sua ricerca cromatica, oltre l’essenza dei colori sembra inseguire il mistero, quel mistero che ha radici negli abissi del nostro inconscio, laddove probabilmente vivono come energia pura. Ecco la grande abilità di Nespolo: risvegliare quell’energia cromatica e farla imprimere sulla tela o nei suoi fantasiosi mosaici come in una danza, e l’incrociarsi delle figure in tutto questo è solo un godibile per allargare gli orizzonti del gioco. Ugo Nespolo ha sempre portato avanti una sua personale ricerca che adottava la tecnica della citazione e dei procedimenti combinatori, orientando in più direzioni i percorsi della sua sperimentazione, con risultati di sorprendente spregiudicatezza. Si pensi alla splendida serie di quadri ispirati ad alcuni celebri film, in cui l’immagine si fonde con il movimento dell’azione, concentrando e insieme distendendo le pulsioni intrinseche del racconto. Ma accanto al cinema si avvertono i suggerimenti culturali e letterari più disparati, fino agli spunti tratti dalla pubblicità ai fumetti in una continua ricerca dell’inedito nell’edito. Nespolo costruisce il quadro come un puzzle, in cui le campiture cromatiche delle tessere vengono a connettersi fra di loro, componendo in un sottile equilibrio molteplicità e unicità, movimento e sospensione, , varietà nel disegno e nettezza nel segno. Nell’articolarsi e nel contemperarsi di queste componenti, variamente scandite e paurose, gli effetti scorrono su un’ampia tastiera: Dal vivo e acceso cromatismo, con momenti di una suggestione che si direbbe funambolica, a un progressivo attenuarsi delle tinte e dei contrasti, che sa creare atmosfere attonite e sospese, di malinconico rimpianto e di ripiegamento esistenziale, come riflessione sulla fragilità e sul vuoto di una vita che, in altri quadri, sembra celebrare i suoi trionfi più luminosi: secondo una dialettica che non è destinata a comporsi in sintesi pacificatrici. Nella misura in cui l’arte è uno specchio della condizione fisica e metafisica dell’uomo, essa non può che riproporre una continua vicenda di aperture e chiusure: di qui la serialità, la ripresa, la variazione, il gioco dei procedimenti combinatori. Ugo Nespolo elabora i suoi quadri al computer, compone e ricompone le immagini, ma l’esecuzione del quadro resta poi affidata alla manualità di sempre, che ritaglia le tessere di legno, ne smussa i contorni, le colora e le incastra nell’insieme dell’opera.

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