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Cassina - Charlotte Perriand, Le Corbusier, Pierre Jeanneret - Poltrona - LC1 - Acciaio, Pelle
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20 settimane fa

Cassina - Charlotte Perriand, Le Corbusier, Pierre Jeanneret - Poltrona - LC1 - Acciaio, Pelle

Inizia nel 1922, in rue de Sèvres a Parigi, l’attività dell’atelier che Le Corbusier con il cugino Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, una giovane architetto che subentra nel 1927, darà forma ad una vasta collezione di arredi. Da questa collaborazione inizia la progettazione di pezzi di arredamento, che continuò fino al 1937 e che portò alla creazione di mobili con cui i tre progettisti affrontano il problema de “l’équipement d’intérieur de l’habitation”. In questo contesto nasce la LC1, disegnata nel 1928 nota anche come Fauteuil à dossier basculant. Il lotto all'asta è costituito da una LC1 Cassina con rivestimento in cavallino tricolore risalente alle produzioni Cassina anni'70. Lo si evince dal numero seriale: esemplare n° 2253! La poltroncina si presenta in condizioni d'uso ottime. La struttura in acciaio cromato si trova ancora perfettamente integra con solo lievi segni d'uso. Il rivestimento in pelle di cavallino tricolore è in perfette condizioni senza evidenti segni d'uso. I braccioli in cuoio si presentano anch'essi perfettamente integri e ancora tesi senza cedimenti. E' presente naturalmente il marchio punzonato Le Corbusier LC1 con numero di serie. Un pezzo eccellente dunque sotto il profilo dell'integrità pronto per essere collocato in allestimenti prestigiosi per durare altri cinquant'anni. Dimensioni poltroncina in cm: Altezza 60 larghezza 65 Profondità 60 "Design Radicale" offre gratuitamente l'assicurazione sul trasporto per le consegne in Europa. Oggi si direbbe ergonomico, ma nel 1927 non esisteva una definizione per un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: i mobili devono adattarsi al corpo umano, non viceversa. Questo il concetto che sottende le sedute della Collezione LC, studiate da Le Corbusier per adattarsi alle diverse posizioni. L’intuizione del maestro si concretizza grazie alla collaborazione con i suoi soci: Pierre Jeanneret e soprattutto Charlotte Perriand. Fu infatti la designer francese a prendere in carico, a realizzare gli arredi e ad assemblare i primi prototipi. E fu sempre lei ad insistere e a credere nella bontà del progetto, nonostante i primi rifiuti. Nascono così, nel 1928, la poltrona Fauteuil grand confort, grand et petit modèle (oggi conosciute come LC2), l’iconica Chaise longue basculante (LC4), la poltroncina Fauteuil dossier basculant (LC1), alle quali si aggiungeranno la poltroncina girevole Fauteuil pivotant e gli sgabelli Tabouret pivotant e Tabouret de salle de bains, creati precedentemente dalla sola Perriand. 1930-65: IL MERCATO NON APPREZZA La gamma di arredi viene prodotta dall’azienda Thonet a partire dal 1930 con la denominazione “Le Corbusier, P. Jeanneret, Ch. Perriand“. Ma il successo non arriva. I mobili sono considerati troppo avveniristici, difficili da produrre in serie. La verità è che il pubblico non è ancora pronto. Manca il mercato. Nel 1959 il gallerista Heidi Weber lancia una riedizione dei modelli ma la diffusione resta molto limitata. Tutto cambia nel 1964, quando Weber decide di affidare la produzione all’italiana Cassina. L’azienda di Meda intuisce il valore rivoluzionario delle sedute e le avvia alla produzione industriale. E’ successo planetario: l’estensione dei diritti esclusivi per la fabbricazione e vendita si estende prima all’Europa, poi alle Americhe (1967) e infine al mondo intero (1971).

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Inizia nel 1922, in rue de Sèvres a Parigi, l’attività dell’atelier che Le Corbusier con il cugino Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, una giovane architetto che subentra nel 1927, darà forma ad una vasta collezione di arredi.
Da questa collaborazione inizia la progettazione di pezzi di arredamento, che continuò fino al 1937 e che portò alla creazione di mobili con cui i tre progettisti affrontano il problema de “l’équipement d’intérieur de l’habitation”.
In questo contesto nasce la LC1, disegnata nel 1928 nota anche come Fauteuil à dossier basculant.

Il lotto all'asta è costituito da una LC1 Cassina con rivestimento in cavallino tricolore risalente alle produzioni Cassina anni'70. Lo si evince dal numero seriale: esemplare n° 2253!
La poltroncina si presenta in condizioni d'uso ottime.
La struttura in acciaio cromato si trova ancora perfettamente integra con solo lievi segni d'uso.
Il rivestimento in pelle di cavallino tricolore è in perfette condizioni senza evidenti segni d'uso.
I braccioli in cuoio si presentano anch'essi perfettamente integri e ancora tesi senza cedimenti.
E' presente naturalmente il marchio punzonato Le Corbusier LC1 con numero di serie.
Un pezzo eccellente dunque sotto il profilo dell'integrità pronto per essere collocato in allestimenti prestigiosi per durare altri cinquant'anni.

Dimensioni poltroncina in cm:
Altezza 60
larghezza 65
Profondità 60

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Oggi si direbbe ergonomico, ma nel 1927 non esisteva una definizione per un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: i mobili devono adattarsi al corpo umano, non viceversa. Questo il concetto che sottende le sedute della Collezione LC, studiate da Le Corbusier per adattarsi alle diverse posizioni.
L’intuizione del maestro si concretizza grazie alla collaborazione con i suoi soci: Pierre Jeanneret e soprattutto Charlotte Perriand. Fu infatti la designer francese a prendere in carico, a realizzare gli arredi e ad assemblare i primi prototipi. E fu sempre lei ad insistere e a credere nella bontà del progetto, nonostante i primi rifiuti.
Nascono così, nel 1928, la poltrona Fauteuil grand confort, grand et petit modèle (oggi conosciute come LC2), l’iconica Chaise longue basculante (LC4), la poltroncina Fauteuil dossier basculant (LC1), alle quali si aggiungeranno la poltroncina girevole Fauteuil pivotant e gli sgabelli Tabouret pivotant e Tabouret de salle de bains, creati precedentemente dalla sola Perriand.
1930-65: IL MERCATO NON APPREZZA
La gamma di arredi viene prodotta dall’azienda Thonet a partire dal 1930 con la denominazione “Le Corbusier, P. Jeanneret, Ch. Perriand“. Ma il successo non arriva. I mobili sono considerati troppo avveniristici, difficili da produrre in serie. La verità è che il pubblico non è ancora pronto. Manca il mercato.
Nel 1959 il gallerista Heidi Weber lancia una riedizione dei modelli ma la diffusione resta molto limitata.
Tutto cambia nel 1964, quando Weber decide di affidare la produzione all’italiana Cassina. L’azienda di Meda intuisce il valore rivoluzionario delle sedute e le avvia alla produzione industriale.
E’ successo planetario: l’estensione dei diritti esclusivi per la fabbricazione e vendita si estende prima all’Europa, poi alle Americhe (1967) e infine al mondo intero (1971).



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