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Raffaele Pontremoli (1832–1906) - Quattro soldati in uniforme
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Raffaele Pontremoli (1832–1906) - Quattro soldati in uniforme

Raffaele Pontremoli (Chieri, 17 settembre 1832 – Milano, 17 maggio 1906) Disegno raffigurante due coppie di soldati in uniforme; nella coppia a sinistra, un soldato è appoggiato a un secondo soldato che ha in mano un binocolo; nella coppia a destra, un soldato è appoggiato a un secondo soldato appena accennato Disegno a carboncino su carta Terzo quarto dell'800 (1850-1875) Firmato in basso al centro: 177 R. Pontremoli Con cornice, passepartout e vetro Dimensioni foglio: 36,5x33,5 cm Dimensioni con cornice: 48,4x45,6 cm Il disegno è in ottime condizioni: sono presenti alcune lievi stropicciature del foglio e delle bruniture; sono presenti al bordo inferiore due taglietti di 5 millimetri e di 1,8 cm senza mancanza di carta; è presente un leggerissimo incavo della carta lungo 9 millimetri in corrispondenza della nuca del soldato con il binocolo; il fondo del disegno più scuro rispetto al colore del foglio non è una macchia accidentale, bensì, è un effetto realizzato dall'artista per mettere in risalto la parte disegnata; la cornice presenta alcune mancanze alla stecca orizzontale inferiore (si vedano le foto) Raffaele Pontremoli (Chieri, 17 settembre 1832 – Milano, 17 maggio 1906) è stato un pittore, docente, incisore, militare e patriota italiano, fu ritrattista ufficiale del Re Vittorio Emanuele II di Savoia. Insieme a Gerolamo Induno e Giovanni Fattori è uno dei principali esponenti dei "pittori soldati", nonché uno dei massimi esponenti della pittura risorgimentale italiana. Dal 1882 al 1906 è stato ispettore generale della Pinacoteca di Brera. Raffaele Pontremoli nacque a Chieri da Eliseo Graziado Pontremoli, Gran Rabbino di Nizza e da Bella Olivetti esponente di una famiglia importante di banchieri, nipote di Laudadio Formiggini. È fratello del noto rabbino Esdra Pontremoli e cugino di Camillo Olivetti, fondatore dell'illustre azienda italiana Olivetti. Pontremoli studiò presso l'Accademia delle arti di Nizza, città nella quale il padre era il capo della comunità locale a partire dal 1833. Si trasferì in seguito a Torino per studiare all'Accademia Albertina con Carlo Arienti. Nel 1852, all'Albertina, una delle opere di Pontremoli vinse il premio istituito dalla Academia. Viaggiò successivamente a Parigi, dove studiò con Horace Vernet, e nel 1859 con la seconda Guerra dell'Indipendenza, tornò in Italia e lavorò come corrispondente per la rivista Illustration of Paris, seguendo dunque le truppe piemontesi nelle Marche e nel Napoletano. Da questa esperienza trasse lo spunto per la descrizione puntuale di episodi militari come: La battaglia di San Martino, La battaglia di Custoza, Asti, Pinacoteca Civica; La giornata del Garigliano, esposto alla Promotrice torinese del 1862, Torino, Museo del Risorgimento. Assistette inoltre alla battaglia di Palestro e di San Martino realizzando alcuni disegni. Uno di questi venne acquistato dall'imperatore Napoleone III e presentato al re Vittorio Emanuele II. Tra altre sue opere vi sono: una grande tela raffigurante La presa di Mola di Gaeta (conservata presso l'Official's Club of 5th Artillery); Il passaggio del Gorigliano; e una grande tela del principe Carignano alle batterie dei Cappuccini, durante l'assedio di Gaeta (1860). Nel 1866 seguì di nuovo gli eserciti e illustrò due eventi: il principe Umberto a Villafranca in mezzo al quadrato della 49ª fanteria e il principe Amedeo ferito all'attacco di Cavalchina vicino a Custoza, ora costudito a Palazzo Pitti di Firenze. Nel 1869 fu nominato vice-ispettore della Pinacoteca reale di Torino e nel 1876 ispettore, per poi esserne nominato Presidente. Successivamente si sposta a Milano dove diventa professore e ispettore generale della Pinacoteca di Brera, mantenne questo incarico sino alla sua morte nel 1906. Tra i ritratti eseguiti durante la sua carriera vi è quello del conte Luigi Cibrario, Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, di cui Pontremoli fu anche ufficiale. Per la sua tela Umberto e il Quadrato del 1866, esposto a Torino nel 1880, fu insignito del titolo di Cavaliere, ufficiale e Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia. Nel 1891 dipinse affreschi per la Torre di San Martino, che funge da monumento dedicato a coloro che combatterono nella battaglia di Solferino. Opere Le opere del Pontremoli sono centinaia tra acquerelli, olii su tela, incisioni ed affreschi tra cui: Macbeth, 1840, British Museum, Londra; Battaglia di Palestro, 1859, Museo Correr, Venezia; Il Principe Umberto a Villafranca in mezzo al quadrato della 49º fanteria, 1867, Galleria d'arte moderna Palazzo Pitti, Firenze; Il Principe Amedeo ferito all'attacco della Cavalchina presso Custoza, 1866, Galleria d'arte moderna Palazzo Pitti, Firenze; Battaglia di Palestro, 1859, Museo del Risorgimento, Palazzo Moriggia, Milano; Vittorio Emanuele II al Garigliano, 1850/1875, Castello Reale di Racconigi Battaglia di San Martino, 1897, Museo del Risorgimento, Asti; Passaggio del Ticino, 1897, Museo del Risorgimento, Asti; La battaglia di Custoza, XIX secolo, Museo del Risorgimento, Asti; Manfredo Fanti a Mola di Gaeta, XIX secolo, Museo del Risorgimento, Modena; Il quadrato di Villafranca-La battaglia di Custoza, XIX secolo, Torre monumentale di San Martino della Battaglia, Desenzano del Garda.

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Raffaele Pontremoli (Chieri, 17 settembre 1832 – Milano, 17 maggio 1906)

Disegno raffigurante due coppie di soldati in uniforme; nella coppia a sinistra, un soldato è appoggiato a un secondo soldato che ha in mano un binocolo; nella coppia a destra, un soldato è appoggiato a un secondo soldato appena accennato

Disegno a carboncino su carta

Terzo quarto dell'800 (1850-1875)

Firmato in basso al centro:
177 R. Pontremoli

Con cornice, passepartout e vetro

Dimensioni foglio: 36,5x33,5 cm

Dimensioni con cornice: 48,4x45,6 cm

Il disegno è in ottime condizioni: sono presenti alcune lievi stropicciature del foglio e delle bruniture; sono presenti al bordo inferiore due taglietti di 5 millimetri e di 1,8 cm senza mancanza di carta; è presente un leggerissimo incavo della carta lungo 9 millimetri in corrispondenza della nuca del soldato con il binocolo; il fondo del disegno più scuro rispetto al colore del foglio non è una macchia accidentale, bensì, è un effetto realizzato dall'artista per mettere in risalto la parte disegnata; la cornice presenta alcune mancanze alla stecca orizzontale inferiore (si vedano le foto)


Raffaele Pontremoli (Chieri, 17 settembre 1832 – Milano, 17 maggio 1906) è stato un pittore, docente, incisore, militare e patriota italiano, fu ritrattista ufficiale del Re Vittorio Emanuele II di Savoia.

Insieme a Gerolamo Induno e Giovanni Fattori è uno dei principali esponenti dei "pittori soldati", nonché uno dei massimi esponenti della pittura risorgimentale italiana. Dal 1882 al 1906 è stato ispettore generale della Pinacoteca di Brera.

Raffaele Pontremoli nacque a Chieri da Eliseo Graziado Pontremoli, Gran Rabbino di Nizza e da Bella Olivetti esponente di una famiglia importante di banchieri, nipote di Laudadio Formiggini. È fratello del noto rabbino Esdra Pontremoli e cugino di Camillo Olivetti, fondatore dell'illustre azienda italiana Olivetti.

Pontremoli studiò presso l'Accademia delle arti di Nizza, città nella quale il padre era il capo della comunità locale a partire dal 1833. Si trasferì in seguito a Torino per studiare all'Accademia Albertina con Carlo Arienti. Nel 1852, all'Albertina, una delle opere di Pontremoli vinse il premio istituito dalla Academia. Viaggiò successivamente a Parigi, dove studiò con Horace Vernet, e nel 1859 con la seconda Guerra dell'Indipendenza, tornò in Italia e lavorò come corrispondente per la rivista Illustration of Paris, seguendo dunque le truppe piemontesi nelle Marche e nel Napoletano. Da questa esperienza trasse lo spunto per la descrizione puntuale di episodi militari come: La battaglia di San Martino, La battaglia di Custoza, Asti, Pinacoteca Civica; La giornata del Garigliano, esposto alla Promotrice torinese del 1862, Torino, Museo del Risorgimento.

Assistette inoltre alla battaglia di Palestro e di San Martino realizzando alcuni disegni. Uno di questi venne acquistato dall'imperatore Napoleone III e presentato al re Vittorio Emanuele II. Tra altre sue opere vi sono: una grande tela raffigurante La presa di Mola di Gaeta (conservata presso l'Official's Club of 5th Artillery); Il passaggio del Gorigliano; e una grande tela del principe Carignano alle batterie dei Cappuccini, durante l'assedio di Gaeta (1860). Nel 1866 seguì di nuovo gli eserciti e illustrò due eventi: il principe Umberto a Villafranca in mezzo al quadrato della 49ª fanteria e il principe Amedeo ferito all'attacco di Cavalchina vicino a Custoza, ora costudito a Palazzo Pitti di Firenze. Nel 1869 fu nominato vice-ispettore della Pinacoteca reale di Torino e nel 1876 ispettore, per poi esserne nominato Presidente. Successivamente si sposta a Milano dove diventa professore e ispettore generale della Pinacoteca di Brera, mantenne questo incarico sino alla sua morte nel 1906.

Tra i ritratti eseguiti durante la sua carriera vi è quello del conte Luigi Cibrario, Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, di cui Pontremoli fu anche ufficiale. Per la sua tela Umberto e il Quadrato del 1866, esposto a Torino nel 1880, fu insignito del titolo di Cavaliere, ufficiale e Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia. Nel 1891 dipinse affreschi per la Torre di San Martino, che funge da monumento dedicato a coloro che combatterono nella battaglia di Solferino.

Opere
Le opere del Pontremoli sono centinaia tra acquerelli, olii su tela, incisioni ed affreschi tra cui:
Macbeth, 1840, British Museum, Londra;
Battaglia di Palestro, 1859, Museo Correr, Venezia;
Il Principe Umberto a Villafranca in mezzo al quadrato della 49º fanteria, 1867, Galleria d'arte moderna Palazzo Pitti, Firenze;
Il Principe Amedeo ferito all'attacco della Cavalchina presso Custoza, 1866, Galleria d'arte moderna Palazzo Pitti, Firenze;
Battaglia di Palestro, 1859, Museo del Risorgimento, Palazzo Moriggia, Milano;
Vittorio Emanuele II al Garigliano, 1850/1875, Castello Reale di Racconigi
Battaglia di San Martino, 1897, Museo del Risorgimento, Asti;
Passaggio del Ticino, 1897, Museo del Risorgimento, Asti;
La battaglia di Custoza, XIX secolo, Museo del Risorgimento, Asti;
Manfredo Fanti a Mola di Gaeta, XIX secolo, Museo del Risorgimento, Modena;
Il quadrato di Villafranca-La battaglia di Custoza, XIX secolo, Torre monumentale di San Martino della Battaglia, Desenzano del Garda.

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