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Scuola veneta (XVII) - Il Figliol prodigo
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1 settimana fa

Scuola veneta (XVII) - Il Figliol prodigo

PITTORE VENETO (XVII) (Emiliano attivo nel Veneto fine ‘600 es inizio ‘700) Il Figliol prodigo Olio su tela, cm. 97,5 x 73 Dimensione cornice cm. 112 x 87 x 5 ca. NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Certificato di Lecita Provenienza. Opera con cornice dorata (difetti): In ottime condizioni di conservazione questo bel dipinto di tema sacro – Il Figliol Prodigo – destinato alla devozione privata va restituito, senza indugi, alla pittura emiliana nell’entroterra veneto nell’età barocca, tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento. Il dipinto, infatti, deriva dalla famosa opera – dallo stesso tema – eseguita da Annibali Carracci (Bologna, 1560 – Roma, 1609) e successivamente reinterpretata da Pietro Faccini (Bologna, 1562 - 1602). La parabola del figlio prodigo è una celebre parabola di Gesù, raccontata solamente nel Vangelo secondo Luca 15,11-32. La parabola viene anche chiamata parabola del figlio perso e ritrovato oppure parabola del padre misericordioso. Il termine figlio prodigo si riferisce ad un figlio che ritorna a casa dopo aver sperperato le sue ricchezze; l'espressione ha anche acquistato un senso più ampio in riferimento a chi non segue le aspettative di chi lo ha iniziato alla vita o ad una carriera. Il dipinto è immerso in uno scenario paesaggistico con architetture nel lato sinistro e dominato dalle figure del padre che accoglie il figliol prodigo inginocchiato, nell’atto del perdono, il quale illuminato da una straordinaria luce radiosa, entrambi avvolto dall’amore della fede. Ma subito prima di arrotondare l’attribuzione sulla base della lettura dello stile, soffermiamoci sul modo in cui il pittore – un maestro di primissimo livello – sia riuscito a contenere, stringendola in un metro scarso di pittura, una somma notevole di elementi formali e culturali. A prescindere dalle problematiche attributive, l’opera esprime una qualità pittorica notevole, avvalorata dalla buona conservazione e della stesura vivace, ricca di calda luminosità e colore. Per questa motivazione l’idea di un valente pittore centro-nord Italia trova una condivisibile ipotesi attributiva, suggerendo un’artista che abbia avuto un contatto con le opere dei autori sopracitati come Annibali Carracci e Pietro Faccini che osservò gli esempi del classicismo emiliano e il barocco veneto divulgato dai pittori a cavallo tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento come Sebastiano Ricci (Belluno, 1659 – Venezia, 1734), Antonio Balestra (Verona, 1666 – 1740) e Jacopo Amigoni (Venezia, 1682 – Madrid, 1752) e la loro cerchia. Il dipinto – di buona mano pittorica – è molto interessante sia per la sua impostazione iconografica, sia per la stesura dei colori, sinonimo di un’artista di grande qualità interpretativa, quindi interessante per ulteriori approfondimenti di studio attributivo. In merito al suo stato conservativo, la tela versa in discreto stato conservativo. La superficie pittorica si presenta in patina. Si notano – a luce di Wood – piccoli restauri sparsi. Non sono presente, inoltre grande svelatura e ossidazione della superficie pittorica. A luce solare è visibile una craquelé rapportato all'epoca. Il dipinto – di buona mano pittorica – è molto interessante sia per la sua impostazione iconografica, sia per la stesura dei colori, sinonimo di un’artista di grande qualità interpretativa. Le misure della tela sono cm. 97,5 x 73. Il dipinto risulta impreziosita da una cornice dorata (le misure della cornice sono cm. 112 x 87 x 5 ca.). "La cornice mostrata nelle foto riportate sopra è stata aggiunta all’opera d’arte dal venditore o da un soggetto terzo. La cornice ti viene fornita senza costi aggiuntivi in modo che sia pronta da esporre non appena arriva. La cornice viene inclusa a titolo di cortesia e non è considerata parte integrante dell’opera d’arte. Pertanto, qualsiasi potenziale danno alla cornice che non influisce sull’opera d’arte stessa non sarà accettato come motivo valido per aprire un reclamo o richiedere l’annullamento dell’ordine." Provenienza: Coll. Privata Siciliana Pubblicazione:  Inedito;  I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2024. Nel caso di vendita al di fuori del territorio italiano, l'acquirente dovrà attendere i tempi di evasione delle pratiche di esportazione.

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PITTORE VENETO (XVII)
(Emiliano attivo nel Veneto fine ‘600 es inizio ‘700)
Il Figliol prodigo
Olio su tela, cm. 97,5 x 73
Dimensione cornice cm. 112 x 87 x 5 ca.


NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Certificato di Lecita Provenienza. Opera con cornice dorata (difetti):

In ottime condizioni di conservazione questo bel dipinto di tema sacro – Il Figliol Prodigo – destinato alla devozione privata va restituito, senza indugi, alla pittura emiliana nell’entroterra veneto nell’età barocca, tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento.
Il dipinto, infatti, deriva dalla famosa opera – dallo stesso tema – eseguita da Annibali Carracci (Bologna, 1560 – Roma, 1609) e successivamente reinterpretata da Pietro Faccini (Bologna, 1562 - 1602).
La parabola del figlio prodigo è una celebre parabola di Gesù, raccontata solamente nel Vangelo secondo Luca 15,11-32. La parabola viene anche chiamata parabola del figlio perso e ritrovato oppure parabola del padre misericordioso. Il termine figlio prodigo si riferisce ad un figlio che ritorna a casa dopo aver sperperato le sue ricchezze; l'espressione ha anche acquistato un senso più ampio in riferimento a chi non segue le aspettative di chi lo ha iniziato alla vita o ad una carriera.
Il dipinto è immerso in uno scenario paesaggistico con architetture nel lato sinistro e dominato dalle figure del padre che accoglie il figliol prodigo inginocchiato, nell’atto del perdono, il quale illuminato da una straordinaria luce radiosa, entrambi avvolto dall’amore della fede.
Ma subito prima di arrotondare l’attribuzione sulla base della lettura dello stile, soffermiamoci sul modo in cui il pittore – un maestro di primissimo livello – sia riuscito a contenere, stringendola in un metro scarso di pittura, una somma notevole di elementi formali e culturali.
A prescindere dalle problematiche attributive, l’opera esprime una qualità pittorica notevole, avvalorata dalla buona conservazione e della stesura vivace, ricca di calda luminosità e colore. Per questa motivazione l’idea di un valente pittore centro-nord Italia trova una condivisibile ipotesi attributiva, suggerendo un’artista che abbia avuto un contatto con le opere dei autori sopracitati come Annibali Carracci e Pietro Faccini che osservò gli esempi del classicismo emiliano e il barocco veneto divulgato dai pittori a cavallo tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento come Sebastiano Ricci (Belluno, 1659 – Venezia, 1734), Antonio Balestra (Verona, 1666 – 1740) e Jacopo Amigoni (Venezia, 1682 – Madrid, 1752) e la loro cerchia.
Il dipinto – di buona mano pittorica – è molto interessante sia per la sua impostazione iconografica, sia per la stesura dei colori, sinonimo di un’artista di grande qualità interpretativa, quindi interessante per ulteriori approfondimenti di studio attributivo.
In merito al suo stato conservativo, la tela versa in discreto stato conservativo. La superficie pittorica si presenta in patina. Si notano – a luce di Wood – piccoli restauri sparsi. Non sono presente, inoltre grande svelatura e ossidazione della superficie pittorica. A luce solare è visibile una craquelé rapportato all'epoca. Il dipinto – di buona mano pittorica – è molto interessante sia per la sua impostazione iconografica, sia per la stesura dei colori, sinonimo di un’artista di grande qualità interpretativa. Le misure della tela sono cm. 97,5 x 73. Il dipinto risulta impreziosita da una cornice dorata (le misure della cornice sono cm. 112 x 87 x 5 ca.). "La cornice mostrata nelle foto riportate sopra è stata aggiunta all’opera d’arte dal venditore o da un soggetto terzo. La cornice ti viene fornita senza costi aggiuntivi in modo che sia pronta da esporre non appena arriva. La cornice viene inclusa a titolo di cortesia e non è considerata parte integrante dell’opera d’arte. Pertanto, qualsiasi potenziale danno alla cornice che non influisce sull’opera d’arte stessa non sarà accettato come motivo valido per aprire un reclamo o richiedere l’annullamento dell’ordine."

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 I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2024.

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