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Argoli - Ptolemaeus - 1680
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Argoli - Ptolemaeus - 1680

TRATTATO DI ASTROLOGIA - ILLUSTRATO CON DIAGRAMMI ASTROLOGICI Trattato astrologico di Argoli, pubblicato per la prima volta nello stesso anno a Padova. Argoli (1570-1657) studiò a Napoli e divenne professore di matematica alla Sapienza di Roma nel 1622. Fu sostituito da B. Castelli nel 1627, forse per la sua passione per l'astrologia. Nel 1632 arrivò a Padova come insegnante di matematica all'Università. Benché seguace della scuola tolemaica, Argoli non seppe resistere al fascino di Galileo, ispirandolo a scrivere un trattato sul sistema del mondo che però non pubblicò mai per timore di condanna. Graesse I, 194. Piantanida I, 1507: «è da considerarsi più un trattato di astrologia che di astronomia»; Riccardi I, 51. DSB 1, 244; Thorndike VII, 122; Lalande 233; Riccardi I/1, 51, 11/2; Houzeau-Lancaster 5204; Caillet 383 ("Rare ouvrage du célèbre mathématicien et astrologue italien"). CONTENTS Andrea Argoli nacque nel 1570 in Tagliacozzo, da Ottavio giureconsulto e da Caterina Mati. Ancora giovane si recò a Napoli per dedicarsi agli studi di medicina, matematica e astronomia. Argoli ebbe grande rinomanza fra i contemporanei per la sua erudizione e le qualità di carattere e d'umanità. Fu infaticabile compilatore di effemeridi, molto note e consultate ai suoi tempi, sebbene non esenti da errori. Scrisse un trattato di medicina e un altro di astronomia tolemaica con elementi di astrologia, ormai d'interesse solamente storico. La vera passione dell'autore fu l'astrologia giudiziaria. Nel 1639 ne pubblicò la prima opera, nella quale il contenuto era mascherato dal titolo, De diebus criticis et de Aegrorum decubitu libri duo (Patavii 1639): è un trattato di astrologia medica, nel quale si teorizza la soggezione delle interne ed esterne parti del corpo ai pianeti e ai segni zodiacali; sono dati anche gli oroscopi di personalità ragguardevoli tutte morte, papi e re, principi e cardinali. Opera analoga, ma non specificamente medica, è il citato Ptolemaeus parvus, ristampato più volte nel corso del secolo, preceduto da una prefazione in cui si esalta l'astrologia e si sostiene che essa non viola le leggi ecclesiastiche, né nega il libero arbitrio, perché il cielo "est sicut liber omnia futura in se scripta continens", che tuttavia Dio può distruggere o variare a suo piacimento. I due trattati sono documenti della diffusione dell'astrologia nel XVII secolo. CONDITION REPORT Legatura coeva in pergamena. Titolo inciso al dorso. Pagine interne con fioriture e bruniture, gora d’acqua che interessa le ultime pagine del libro. Nel complesso buono stato di mantenimento dell’opera. Pp. (2); 8nn. 274; (2). FULL TITLES & AUTHORS Ptolemaeus parvus In Genethliacis junctus Arabibus Auctore Andrea Argolo D. Marci Lugduni, sumptibus, Ludovici Bilein, 1680 Andrea Argoli

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TRATTATO DI ASTROLOGIA - ILLUSTRATO CON DIAGRAMMI ASTROLOGICI
Trattato astrologico di Argoli, pubblicato per la prima volta nello stesso anno a Padova. Argoli (1570-1657) studiò a Napoli e divenne professore di matematica alla Sapienza di Roma nel 1622. Fu sostituito da B. Castelli nel 1627, forse per la sua passione per l'astrologia. Nel 1632 arrivò a Padova come insegnante di matematica all'Università. Benché seguace della scuola tolemaica, Argoli non seppe resistere al fascino di Galileo, ispirandolo a scrivere un trattato sul sistema del mondo che però non pubblicò mai per timore di condanna.
Graesse I, 194. Piantanida I, 1507: «è da considerarsi più un trattato di astrologia che di astronomia»; Riccardi I, 51. DSB 1, 244; Thorndike VII, 122; Lalande 233; Riccardi I/1, 51, 11/2; Houzeau-Lancaster 5204; Caillet 383 ("Rare ouvrage du célèbre mathématicien et astrologue italien").

CONTENTS
Andrea Argoli nacque nel 1570 in Tagliacozzo, da Ottavio giureconsulto e da Caterina Mati. Ancora giovane si recò a Napoli per dedicarsi agli studi di medicina, matematica e astronomia. Argoli ebbe grande rinomanza fra i contemporanei per la sua erudizione e le qualità di carattere e d'umanità. Fu infaticabile compilatore di effemeridi, molto note e consultate ai suoi tempi, sebbene non esenti da errori. Scrisse un trattato di medicina e un altro di astronomia tolemaica con elementi di astrologia, ormai d'interesse solamente storico.

La vera passione dell'autore fu l'astrologia giudiziaria. Nel 1639 ne pubblicò la prima opera, nella quale il contenuto era mascherato dal titolo, De diebus criticis et de Aegrorum decubitu libri duo (Patavii 1639): è un trattato di astrologia medica, nel quale si teorizza la soggezione delle interne ed esterne parti del corpo ai pianeti e ai segni zodiacali; sono dati anche gli oroscopi di personalità ragguardevoli tutte morte, papi e re, principi e cardinali.

Opera analoga, ma non specificamente medica, è il citato Ptolemaeus parvus, ristampato più volte nel corso del secolo, preceduto da una prefazione in cui si esalta l'astrologia e si sostiene che essa non viola le leggi ecclesiastiche, né nega il libero arbitrio, perché il cielo "est sicut liber omnia futura in se scripta continens", che tuttavia Dio può distruggere o variare a suo piacimento. I due trattati sono documenti della diffusione dell'astrologia nel XVII secolo.

CONDITION REPORT
Legatura coeva in pergamena. Titolo inciso al dorso. Pagine interne con fioriture e bruniture, gora d’acqua che interessa le ultime pagine del libro. Nel complesso buono stato di mantenimento dell’opera. Pp. (2); 8nn. 274; (2).

FULL TITLES & AUTHORS
Ptolemaeus parvus In Genethliacis junctus Arabibus Auctore Andrea Argolo D. Marci
Lugduni, sumptibus, Ludovici Bilein, 1680
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