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Scuola Tosco-romano tardorinascimentale (XVI-XVII) - La fustigazione (Passione di Cristo)
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Scuola Tosco-romano tardorinascimentale (XVI-XVII) - La fustigazione (Passione di Cristo)

SCUOLA TOSCO-ROMANO TARDORINASCIMENTALE (XVI/XVII) Follower of PIERO DI GIOVANNI BONACCORSI, detto PERIN DEL VAGA (Firenze, 1501 – Roma, 1547) La fustigazione (Passione di Cristo) Olio su tavola di legno (parquet), cm. 70,5 x 59,5 NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Opera non firmata. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera senza cornice: Il dipinto descritto rappresenta l'episodio della Flagellazione di Cristo, tratto dai Vangeli Canonici (Matteo 27,26; Marco 15,15; Luca 23,16; Giovanni 19,1), in cui Gesù, durante la sua Passione, viene fustigato su ordine di Ponzio Pilato. Questa scena è conosciuta iconograficamente come Cristo alla colonna e divenne popolare a partire dal Rinascimento, spesso riprodotta in opere destinate alla devozione privata. L'evento è parte del racconto della Pasqua ebraica, quando la folla, incitata dai sacerdoti, scelse di liberare Barabba invece di Gesù, condannando quest'ultimo alla crocifissione. Pilato, pur non trovando colpa in Gesù, ne ordinò la fustigazione pubblica: Gesù, spogliato della tunica e coperto solo da un perizoma, fu legato a una colonna e battuto con verghe, subendo secondo la tradizione ebraica quaranta colpi. Gli sgherri che infliggono la pena sono spesso rappresentati come figure di estrema crudeltà, mentre Cristo viene raffigurato in pose che ne esaltano la bellezza statuaria, contrastando con la brutalità dei suoi aguzzini. Questo contrasto sottolinea la narrazione cattolica della Passione, in cui i "cattivi giudei" sono stigmatizzati, mentre la figura di Cristo emerge come simbolo di purezza e sofferenza. Il dipinto in questione, un piccolo gioiello eseguito a olio su tavola di legno (parquet), è attribuito alla cultura pittorica dell'Italia centrale tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Stilisticamente, mostra influenze tosco-romane e si ritiene legato a Piero di Giovanni Bonaccorsi, detto Perino o Perin del Vaga (1501-1547), un allievo di Ridolfo del Ghirlandaio e collaboratore di Raffaello a Roma. Il dipinto sembra essere una copia successiva di un'opera originale di Perin del Vaga, la Fustigazione (Passione di Cristo, olio su tavola), dimostrando una conoscenza e un'affinità con la cultura raffaellesca divulgata da Bonaccorsi negli anni successivi al sacco di Roma. Nel nostro caso, il rapporto con le creazioni del maestro trova diversi spunti di confronto, soprattutto nel progetto iconografico. La composizione e i tratti stilistici del dipinto denotano una formazione in ambito tosco-romano e mostrano diverse affinità con le creazioni di Vaga e Raffaello. Il quadro rivela una perizia tecnica e una sensibilità artistica tipiche di un abile pittore che si ispira alle opere del maestro Perin, mantenendo tuttavia una propria originalità stilistica. In merito al suo stato conservativo, la tavola (parchettata a tergo) si presenta in condizioni generali discreti considerando l'epoca del dipinto. La superficie pittorica si presenta in patina, e non mostra difficoltà di lettura. Si notano – a luce di Wood – alcuni piccoli restauri sparsi, nulla comunque di veramente rilevante. Non si evidenziano problemi di tipo conservativo e il pannello è stato levigato su tutta la superficie in preparazione del parquet visibile sul retro per motivi di conservazione. Non è raro con i vecchi pannelli che questo tipo di tecnica venga usata per rimuovere i buchi di tarlo e per evitare che il legno lavori e si crepi col tempo. Il condition report da noi fornito è da intendersi accurato e scrupoloso ma in ogni caso assolutamente parziale e non totalmente esaustivo poiché non eseguito in laboratori specializzati e con supporti tecnici specifici. A luce solare è visibile un fine craquelé rapportato all'epoca. Le misure della tavola sono cm. 70,5 x 59,5. La tavola risulta senza cornice. L’opera verrà spedito – per la fragilità del supporto – con cassa di legno e polistirolo. Provenienza: Coll. privata siciliana Pubblicazione:  Inedito;  I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2024. Nel caso di vendita al di fuori del territorio italiano, l'acquirente dovrà attendere i tempi di evasione delle pratiche di esportazione.

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SCUOLA TOSCO-ROMANO TARDORINASCIMENTALE (XVI/XVII)
Follower of PIERO DI GIOVANNI BONACCORSI, detto PERIN DEL VAGA
(Firenze, 1501 – Roma, 1547)
La fustigazione (Passione di Cristo)
Olio su tavola di legno (parquet), cm. 70,5 x 59,5


NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Opera non firmata. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera senza cornice:

Il dipinto descritto rappresenta l'episodio della Flagellazione di Cristo, tratto dai Vangeli Canonici (Matteo 27,26; Marco 15,15; Luca 23,16; Giovanni 19,1), in cui Gesù, durante la sua Passione, viene fustigato su ordine di Ponzio Pilato. Questa scena è conosciuta iconograficamente come Cristo alla colonna e divenne popolare a partire dal Rinascimento, spesso riprodotta in opere destinate alla devozione privata. L'evento è parte del racconto della Pasqua ebraica, quando la folla, incitata dai sacerdoti, scelse di liberare Barabba invece di Gesù, condannando quest'ultimo alla crocifissione. Pilato, pur non trovando colpa in Gesù, ne ordinò la fustigazione pubblica: Gesù, spogliato della tunica e coperto solo da un perizoma, fu legato a una colonna e battuto con verghe, subendo secondo la tradizione ebraica quaranta colpi. Gli sgherri che infliggono la pena sono spesso rappresentati come figure di estrema crudeltà, mentre Cristo viene raffigurato in pose che ne esaltano la bellezza statuaria, contrastando con la brutalità dei suoi aguzzini. Questo contrasto sottolinea la narrazione cattolica della Passione, in cui i "cattivi giudei" sono stigmatizzati, mentre la figura di Cristo emerge come simbolo di purezza e sofferenza.
Il dipinto in questione, un piccolo gioiello eseguito a olio su tavola di legno (parquet), è attribuito alla cultura pittorica dell'Italia centrale tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Stilisticamente, mostra influenze tosco-romane e si ritiene legato a Piero di Giovanni Bonaccorsi, detto Perino o Perin del Vaga (1501-1547), un allievo di Ridolfo del Ghirlandaio e collaboratore di Raffaello a Roma. Il dipinto sembra essere una copia successiva di un'opera originale di Perin del Vaga, la Fustigazione (Passione di Cristo, olio su tavola), dimostrando una conoscenza e un'affinità con la cultura raffaellesca divulgata da Bonaccorsi negli anni successivi al sacco di Roma. Nel nostro caso, il rapporto con le creazioni del maestro trova diversi spunti di confronto, soprattutto nel progetto iconografico.
La composizione e i tratti stilistici del dipinto denotano una formazione in ambito tosco-romano e mostrano diverse affinità con le creazioni di Vaga e Raffaello. Il quadro rivela una perizia tecnica e una sensibilità artistica tipiche di un abile pittore che si ispira alle opere del maestro Perin, mantenendo tuttavia una propria originalità stilistica.
In merito al suo stato conservativo, la tavola (parchettata a tergo) si presenta in condizioni generali discreti considerando l'epoca del dipinto. La superficie pittorica si presenta in patina, e non mostra difficoltà di lettura. Si notano – a luce di Wood – alcuni piccoli restauri sparsi, nulla comunque di veramente rilevante. Non si evidenziano problemi di tipo conservativo e il pannello è stato levigato su tutta la superficie in preparazione del parquet visibile sul retro per motivi di conservazione. Non è raro con i vecchi pannelli che questo tipo di tecnica venga usata per rimuovere i buchi di tarlo e per evitare che il legno lavori e si crepi col tempo. Il condition report da noi fornito è da intendersi accurato e scrupoloso ma in ogni caso assolutamente parziale e non totalmente esaustivo poiché non eseguito in laboratori specializzati e con supporti tecnici specifici. A luce solare è visibile un fine craquelé rapportato all'epoca. Le misure della tavola sono cm. 70,5 x 59,5. La tavola risulta senza cornice. L’opera verrà spedito – per la fragilità del supporto – con cassa di legno e polistirolo.

Provenienza: Coll. privata siciliana

Pubblicazione:
 Inedito;
 I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2024.

Nel caso di vendita al di fuori del territorio italiano, l'acquirente dovrà attendere i tempi di evasione delle pratiche di esportazione.

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