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Annibale Carracci (1560-1609) da, Pietro Aquila (1630-1692) - Ulisse e il Canto delle Sirene
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Annibale Carracci (1560-1609) da, Pietro Aquila (1630-1692) - Ulisse e il Canto delle Sirene

DESCRIZIONE "Ulisse e il Canto delle Sirene", acquaforte, 35x57cm il foglio, 27,552cm alla battuta, databile fra 1670 e 1690. Acquaforte fatta a lunetta dall'incisore Pietro Aquila nel, tratta dall'affresco eseguito da Annibale Carracci per il Camerino Farnese a Palazzo Farnese in Roma, offre uno sguardo coinvolgente dell'episodio mitologico di Ulisse attratto dalle sirene, come descritto nell'Odissea. Al centro della scena, Ulisse legato all'albero della sua nave per resistere al richiamo delle Sirene. È importante notare che Ulisse, avendo precedentemente ricevuto consigli da Circe che lo mettevano in guardia dal pericolo, è legato in modo tale da poter ascoltare il canto delle sirene senza esserne sopraffatto. I marinai, remano ferocemente, spinti dall'ordine di Ulisse di tapparsi le orecchie con cera per proteggersi dall'ammaliante canto delle sirene. La tensione della scena è palpabile, con la nave che si avvicina pericolosamente all'isola, visibile sullo sfondo a sinistra, disseminata di ossa delle vittime. La nave è magnificamente decorata con rilievi scolpiti di natura mitologica. L'isola delle Sirene, situata sullo sfondo, evoca un senso di mistero e pericolo, rappresentando il luogo fatidico in cui le sirene attirano i marinai verso la loro rovina. Le Sirene, creature affascinanti della mitologia classica, sono rappresentate con la parte superiore del corpo di donna con ali, e quella inferiore di uccello, La stampa fa parte della Serie: "Immagina Farnesiani Cubiculi Cum ipsarum monocromatibus et ornamentis", pubblicata a Roma da Giovanni Giacomo De Rossi. Nella parte inferiore dell'immagine, vi è un'iscrizione con sei righe di versi latini. Sotto in piccolo: 'Annibal Carraccius pinxit in Aedibus Farnesianis / Io. Iacobus de Rubeis formis Romae ad Templ. S. Mariae de Pace cu. priu. S. Pont. / Petrus Aquila delineavit et sculp.'; targa numerata "5" nell'angolo inferiore destro. Bibliografia: British museum, n° catalogo 1865,1111.213 e nota del curatore: Una tavola della serie, tratta dall'affresco eseguito dai Carracci per il Camerino Farnese; Vedi Evelina Borea e altri, 'Annibale Carracci ei suoi incisori', École française de Rome, 1986, p.74 e segg. Le Blanc 1854-1890. , SI53.65-77.I Lessico artistico Meyer 1872-1885, S. Bd. II, S. AUTORE Annibale Carracci (1560-1609) pittore italiano. Nato a Bologna, fin dagli albori in antitesi con gli esiti ormai sterili del Tardomanierismo, propose il recupero della grande tradizione della pittura italiana del Cinquecento, riuscendo in un'originale sintesi delle molteplici scuole del Rinascimento maturo: Raffaello, Michelangelo, Correggio, Tiziano e il Veronese sono tutti autori che ebbero notevole influsso sull'opera del Carracci. La riproposizione e, al tempo stesso, la modernizzazione di questa grande tradizione, unitamente al ritorno dell'imitazione del vero, sono i fondamenti della sua arte. Con Caravaggio e Rubens, pose le basi per la nascita della pittura barocca, di cui fu uno dei padri nobili. Di fondamentale importanza nello sviluppo della sua carriera furono i rapporti con il cugino Ludovico e il fratello Agostino – entrambi dotatissimi pittori – con i quali, agli esordi, tenne bottega comune e con cui collaborò, a più riprese, anche in seguito. Pietro Aquila (1630-1692) pittore e incisore italiano. Nacque a Marsala o, secondo altre fonti, a Palermo. Allievo del palermitano Pietro del Pò, apprese l'arte della pittura e soprattutto dell'incisione nella bottega del maestro. Trasferitosi a Napoli e successivamente a Roma con del Pò, Aquila lasciò diverse opere a Palermo, tra cui dipinti e affreschi in varie chiese. A Roma, la sua famacrebbe grazie all'incontro con le opere dei grandi pittori del Rinascimento e del Barocco, tra cui Raffaello e Annibale Carracci, dei quali incise gli affreschi della Galleria Farnese. Realizzò anche incisioni di opere di Pietro da Cortona, Lazzaro Baldi, Ciro Ferri e altri artisti contemporanei. Tra i suoi lavori più significativi, vi è "La Bibbia di Raffaello", dedicata a Cristina di Svezia, ispirata agli affreschi di Raffaello nelle Logge Vaticane, realizzata in collaborazione con l'incisore fiorentino Cesare Fantetti nel 1674. Del 1681 sono una serie d'incisioni con i ritratti degli Imperatori romani. Rientrato in Sicilia, Pietro Aquila morì ad Alcamo nel 1692. CONDITION REPORT Eccellente la condizione generale dell'opera, buoni margini, molto fresca la lastra con inchiostratura ben marcata e dettaglio del tratteggio altamente definito. Lievi foxing ai margini laterali, ma nel complesso di nessun disturbo (vedi foto). Spedizione tracciata ed assicurata con adeguato imballo.

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Annibale Carracci (1560-1609) da, Pietro Aquila (1630-1692) - Ulisse e il Canto delle Sirene

Annibale Carracci (1560-1609) da, Pietro Aquila (1630-1692) - Ulisse e il Canto delle Sirene

DESCRIZIONE

"Ulisse e il Canto delle Sirene", acquaforte, 35x57cm il foglio, 27,552cm alla battuta, databile fra 1670 e 1690.

Acquaforte fatta a lunetta dall'incisore Pietro Aquila nel, tratta dall'affresco eseguito da Annibale Carracci per il Camerino Farnese a Palazzo Farnese in Roma, offre uno sguardo coinvolgente dell'episodio mitologico di Ulisse attratto dalle sirene, come descritto nell'Odissea. Al centro della scena, Ulisse legato all'albero della sua nave per resistere al richiamo delle Sirene. È importante notare che Ulisse, avendo precedentemente ricevuto consigli da Circe che lo mettevano in guardia dal pericolo, è legato in modo tale da poter ascoltare il canto delle sirene senza esserne sopraffatto.

I marinai, remano ferocemente, spinti dall'ordine di Ulisse di tapparsi le orecchie con cera per proteggersi dall'ammaliante canto delle sirene. La tensione della scena è palpabile, con la nave che si avvicina pericolosamente all'isola, visibile sullo sfondo a sinistra, disseminata di ossa delle vittime.
La nave è magnificamente decorata con rilievi scolpiti di natura mitologica. L'isola delle Sirene, situata sullo sfondo, evoca un senso di mistero e pericolo, rappresentando il luogo fatidico in cui le sirene attirano i marinai verso la loro rovina. Le Sirene, creature affascinanti della mitologia classica, sono rappresentate con la parte superiore del corpo di donna con ali, e quella inferiore di uccello,

La stampa fa parte della Serie: "Immagina Farnesiani Cubiculi Cum ipsarum monocromatibus et ornamentis", pubblicata a Roma da Giovanni Giacomo De Rossi. Nella parte inferiore dell'immagine, vi è un'iscrizione con sei righe di versi latini. Sotto in piccolo: 'Annibal Carraccius pinxit in Aedibus Farnesianis / Io. Iacobus de Rubeis formis Romae ad Templ. S. Mariae de Pace cu. priu. S. Pont. / Petrus Aquila delineavit et sculp.'; targa numerata "5" nell'angolo inferiore destro.

Bibliografia: British museum, n° catalogo 1865,1111.213 e nota del curatore: Una tavola della serie, tratta dall'affresco eseguito dai Carracci per il Camerino Farnese; Vedi Evelina Borea e altri, 'Annibale Carracci ei suoi incisori', École française de Rome, 1986, p.74 e segg. Le Blanc 1854-1890. , SI53.65-77.I Lessico artistico Meyer 1872-1885, S. Bd. II, S.

AUTORE

Annibale Carracci (1560-1609) pittore italiano. Nato a Bologna, fin dagli albori in antitesi con gli esiti ormai sterili del Tardomanierismo, propose il recupero della grande tradizione della pittura italiana del Cinquecento, riuscendo in un'originale sintesi delle molteplici scuole del Rinascimento maturo: Raffaello, Michelangelo, Correggio, Tiziano e il Veronese sono tutti autori che ebbero notevole influsso sull'opera del Carracci. La riproposizione e, al tempo stesso, la modernizzazione di questa grande tradizione, unitamente al ritorno dell'imitazione del vero, sono i fondamenti della sua arte. Con Caravaggio e Rubens, pose le basi per la nascita della pittura barocca, di cui fu uno dei padri nobili. Di fondamentale importanza nello sviluppo della sua carriera furono i rapporti con il cugino Ludovico e il fratello Agostino – entrambi dotatissimi pittori – con i quali, agli esordi, tenne bottega comune e con cui collaborò, a più riprese, anche in seguito.

Pietro Aquila (1630-1692) pittore e incisore italiano. Nacque a Marsala o, secondo altre fonti, a Palermo. Allievo del palermitano Pietro del Pò, apprese l'arte della pittura e soprattutto dell'incisione nella bottega del maestro. Trasferitosi a Napoli e successivamente a Roma con del Pò, Aquila lasciò diverse opere a Palermo, tra cui dipinti e affreschi in varie chiese. A Roma, la sua famacrebbe grazie all'incontro con le opere dei grandi pittori del Rinascimento e del Barocco, tra cui Raffaello e Annibale Carracci, dei quali incise gli affreschi della Galleria Farnese. Realizzò anche incisioni di opere di Pietro da Cortona, Lazzaro Baldi, Ciro Ferri e altri artisti contemporanei. Tra i suoi lavori più significativi, vi è "La Bibbia di Raffaello", dedicata a Cristina di Svezia, ispirata agli affreschi di Raffaello nelle Logge Vaticane, realizzata in collaborazione con l'incisore fiorentino Cesare Fantetti nel 1674. Del 1681 sono una serie d'incisioni con i ritratti degli Imperatori romani. Rientrato in Sicilia, Pietro Aquila morì ad Alcamo nel 1692.

CONDITION REPORT

Eccellente la condizione generale dell'opera, buoni margini, molto fresca la lastra con inchiostratura ben marcata e dettaglio del tratteggio altamente definito. Lievi foxing ai margini laterali, ma nel complesso di nessun disturbo (vedi foto).

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