Scuola Napoletana, XVII secolo Natura morta di frutti Olio su tela, cm 38 x 48 - Con cornice, cm 62 x 51 La presente natura morta si sviluppa verticalmente, assecondando il formato della tela: su un ripiano, del quale si intuisce la presenza mediante solo un piccolo riflesso che spezza la penombra, sono poggiati dei pomi di color giallo screziato di un rosso intenso. Su un’alzatina invece vi è un grappolo d’uva bianca, dei limoni e ancora un paio di mele. La struttura compositiva si innerva lungo una diagonale che si sviluppa dall’angolo in alto a destra con le foglie di limone e discende nell’angolo in basso a sinistra attraverso il piccolo ramo di uva nera per culminare con altre foglie un po’ avvizzite tra cui si nasconde anche una prugna. La stesura pittorica è di evidente delicatezza come si evince dai delicati passaggi tonali che descrivono foglie e frutti, i quali emergano dalla penombra ma senza violenti contrasti chiaroscurali. Tali caratteristiche rimandano alla pittura di natura morta di ambito napoletano del Seicento di cui sono esponenti Luca Forte (1600/1605-ante 1670), Paolo Porpora (1617-1673), Giovan Battista Ruoppolo (1626-1693) e Giuseppe Ruoppolo (1630-1710) oltre ai membri della famiglia Recco. Il dipinto in esame trova maggiori assonanze nelle opere di Giovan Battista Ruoppolo e nella sua cerchia come dimostra il confronto con Fiori e Verdura presso Ashmolean Museum a Oxford in cui è presente lo stesso gioco di riflessi sul ripiano. A livello compositivo l’andamento discendente e in diagonale dei grappoli e degli altri frutti ricorda quello di Natura morta con fiori in collezione privata. Che l’autore della natura morta in esame rientri nella cerchia di Giovan Battista Ruoppolo è dimostrabile anche mediante il confronto con le opere di uno dei suoi allievi, Aniello Ascione (1680-1708): per esempio in Natura morta di frutti del Museo Capodimonte di Napoli si individuano similitudini nella resa degli acini, delle mele e delle pere. Invece Natura Morta di uva, fichi e melograno, in Collezione Privata presenta uno sviluppo ancora diagonale analogo a quello della presente tela.