"Veduta del Tempio di Cibele a Piazza della Bocca della Verità", 1756 In basso: "Il Tempio della Dea Cibele di forma rotonda, del quale se ne vede ancora l'avanzo era circondato da un nobilissimo Portico sostenuto da numerose Colonne seanellate co'loro Capitelli, cadann de quali e fregiato col frutto della Pina, una tralle Divise della Deita, a cui era confaerato il Tempio. Furono levati adesso Portico i marmi del Fregio Architrave, e fabbricatovi il muro tra una Colonna, e l'altra fu ridotto ad uso di Chiesa, dedicata a S. Maria del Sole. 1. Colonne del Portico rimaste co'loro Capitelli. 2. Muro moderno 3. Il Tevere. 4. Avanzi delle antiche Saline, ed altri a questi sopraposti del Tempio di Diana. 5. Monastero di S. Alessio. 6. Il Priorato di Malta" Grande e raffinata impressione litografica dall'opera di Piranesi della seconda metà del XX secolo su carta vergellata con buoni margini, normali tracce d'uso del tempo Dalla serie: " Vedute di Roma" 1740 Bibl: Focillon 820; Wilton-Ely 183; Taschen 921; Foglio grande cm 76x53,8 Da collezione privata Giovanni Battista Piranesi figura di spicco nello sviluppo dello stile neoclassico alla fine del XVIII secolo. Come architetto, archeologo, artista, designer, collezionista e mercante di antichità, ha prodotto una serie di acqueforti e incisioni raffiguranti le glorie dell'antica Roma. Le sue vedute romanticizzate e gli interni immaginari hanno avuto un profondo effetto su scenografi, pittori di capricci come Hubert Robert e persino scrittori: William Beckford, l'autore del romanzo gotico e Vathek. Nel XX secolo i suoi interni immaginari sono stati ammirati dai surrealisti