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Massimo Stanzione (1585-1658) - Sant’Agnese
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Massimo Stanzione (1585-1658) - Sant’Agnese

MASSIMO STANZIONE (Orta di Atella 1585 ca. - Napoli 1658 ca.) Sant'Agnese Olio su tela, cm. 63,5 x 76 Inedito e in ottimo stato di conservazione, il dipinto in esame, raffigurante Sant'Agnese per la presenza sul suo grembo di un agnello, spesso inserito nelle rappresentazioni della santa perché anche trafitto con un colpo di spada o pugnale alla gola, appartiene a una lunga e fitta successione di immagini devote di madonne e sante martirizzate dipinte da Massimo Stanzione nell'arco della sua lunga attività dopo il ritorno a Napoli dal soggiorno romano ala fine del terzo decennio del secolo. In particolare, la tela in argomenta si colloca stilisticamente sullo stesso versante di molte note composizioni di quest'ultimo datate o databili al tempo della sua piena maturità, quando riusci a conciliare, con la realizzazione di mezze figure di sante e madonne dipinte a partire dal 1630 circa, ma con esiti anche più accentuati ed evidenti dopo il 1640, le soluzioni di temperato classicismo nei modi esemplari di Guido Reni (al punto da essere definito dal biografo Bernardo De Dominici, verso la metà del Settecento, come il "Guido Partenopeo") con una resa espressiva addolcita e pacatamente comunicativa di intimi stati d'animo e contenuta emotività. Sono questi, a esempio, non tanto i casi delle varie redazioni note della Maddalena in meditazione di varie collezioni private e della raccolta D'Errico di Palazzo San Gervasio presso Potenza poi trasferita a Matera presso il Musco Nazionale della Basilicata o della Santa Dorotea già nella raccolta Herlitzka a Buenos Aires, ancora con residue tracce dei passati interessi del pittore per il naturalismo di lontana matrice caravaggesca: quanto, soprattutto, della coppia di ottagoni della Pinacoteca del Pio Monte della Misericordia a Napoli con Sant'Agnese e Sant 'Apollonia, della Maddalena penitente della raccolta Lemme a Roma, della Madonna in preghiera del Museo Pepoli a Trapani, della raffinata e impreziosita Madonna col Bambino di un'altra collezione privata, della intenerita "mezza figura' della Madonna orante di una privata raccolta romana e alla Santa Caterina d'Alessandria di una privata raccolta napoletana, alla quale la Sant'Agnese in esame più evidentemente e vicina, sia per l'utilizzo della stessa modella che per una identica resa stilistica e qualitativa. Che è quanto si riscontra grazie al confronto anche con altre mezze figure' di sante martiri attribuite a Stanzione dopo il 1640 nella monografia sul pittore edita a cura di Sebastian Schütze e Thomas C. Willette: monografia alla quale si rinvia anche per gli altri dipinti di Massimo Stanzione qui in precedenza segnalati. Referenze bibliografiche essenziali? P. Leone de Castris in Civiltà del Seicento a Napoli, catalogo della mostra: Napoli. Museo di Capodimonte, 1984-1985; Edizione Electa Napoli, vol. I. Napoli 1984 S. Schütze - T. C. Willette, Massimo Stanzione. L'opera completa. Edizione Electa Napoli, 1992. N. Spinosa, Pittura del Seicento a Napoli da Caravaggio a Massimo Stanzione. Edizione Arte'm. N.B. L’opera viene corredata di expertise del prof. Nicola Spinosa #gallerycorner

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MASSIMO STANZIONE
(Orta di Atella 1585 ca. - Napoli 1658 ca.)
Sant'Agnese
Olio su tela, cm. 63,5 x 76
Inedito e in ottimo stato di conservazione, il dipinto in esame, raffigurante Sant'Agnese per la presenza sul suo grembo di un agnello, spesso inserito nelle rappresentazioni della santa perché anche trafitto con un colpo di spada o pugnale alla gola, appartiene a una lunga e fitta successione di immagini devote di madonne e sante martirizzate dipinte da Massimo Stanzione nell'arco della sua lunga attività dopo il ritorno a Napoli dal soggiorno romano ala fine del terzo decennio del secolo. In particolare, la tela in argomenta si colloca stilisticamente sullo stesso versante di molte note composizioni di quest'ultimo datate o databili al tempo della sua piena maturità, quando riusci a conciliare, con la realizzazione di mezze figure di sante e madonne dipinte a partire dal 1630 circa, ma con esiti anche più accentuati ed evidenti dopo il 1640, le soluzioni di temperato classicismo nei modi esemplari di Guido Reni (al punto da essere definito dal biografo Bernardo De Dominici, verso la metà del Settecento, come il "Guido Partenopeo") con una resa espressiva addolcita e pacatamente comunicativa di intimi stati d'animo e contenuta emotività.
Sono questi, a esempio, non tanto i casi delle varie redazioni note della Maddalena in meditazione di varie collezioni private e della raccolta D'Errico di Palazzo San Gervasio presso Potenza poi trasferita a Matera presso il Musco Nazionale della Basilicata o della Santa Dorotea già nella raccolta Herlitzka a Buenos Aires, ancora con residue tracce dei passati interessi del pittore per il naturalismo di lontana matrice caravaggesca: quanto, soprattutto, della coppia di ottagoni della Pinacoteca del Pio Monte della Misericordia a Napoli con Sant'Agnese e Sant 'Apollonia, della Maddalena penitente della raccolta Lemme a Roma, della Madonna in preghiera del Museo Pepoli a Trapani, della raffinata e impreziosita Madonna col Bambino di un'altra collezione privata, della intenerita "mezza figura' della Madonna orante di una privata raccolta romana e alla Santa Caterina d'Alessandria di una privata raccolta napoletana, alla quale la Sant'Agnese in esame più evidentemente e vicina, sia per l'utilizzo della stessa modella che per una identica resa stilistica e qualitativa. Che è quanto si riscontra grazie al confronto anche con altre mezze figure' di sante martiri attribuite a Stanzione dopo il 1640 nella monografia sul pittore edita a cura di Sebastian Schütze e Thomas C. Willette: monografia alla quale si rinvia anche per gli altri dipinti di Massimo
Stanzione qui in precedenza segnalati.
Referenze bibliografiche essenziali?
P. Leone de Castris in Civiltà del Seicento a Napoli, catalogo della mostra: Napoli. Museo di Capodimonte, 1984-1985; Edizione Electa Napoli, vol. I. Napoli 1984
S. Schütze - T. C. Willette, Massimo Stanzione. L'opera completa. Edizione Electa Napoli, 1992.
N. Spinosa, Pittura del Seicento a Napoli da Caravaggio a Massimo Stanzione. Edizione Arte'm.
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