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Foullon - Historia Leodiensis - 1735
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Foullon - Historia Leodiensis - 1735

AMPIA STORIA ILLUSTRATA DI LIEGI A PARTIRE DALLA SUA FONDAZIONE FINO A FERDINANDO DI BAVARIA Prima edizione di questa ampia opera sulla storia di Liegi del gesuita Foullon (1609-1668), dedicata a Dominicus de Spineto, Gerardus de Charles e ai consiglieri di Liegi. 65 testate con numerosi stemmi (alcuni firmati da G. Duvivier). CONTENTS All'epoca dell'impero romano, il territorio a nord delle Ardenne, lungo le valli attraversate dalla Mosa e dai suoi affluenti, era abitato dal popolo dei Tungri, il cui principale insediamento era chiamato dai Romani Atuatuca Tungrorum, l'odierna Tongeren (in francese: Tongres). La civitas Tungrorum apparteneva alla provincia romana della Germania seconda, come attestato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[1] I più antichi cataloghi episcopali di Tongres riconoscono come primo vescovo san Materno di Colonia, che fu certamente vescovo di Treviri e poi arcivescovo di Colonia e che probabilmente operò come vescovo missionario nel territorio di Tongres, prima che questa venisse eretta in diocesi indipendente.[2] Primo vescovo storicamente documentato della civitas Tungrorum è san Servazio. Il suo nome appare negli atti dello pseudoconcilio di Colonia del 346; nel 350 fu inviato in Oriente assieme ad una delegazione per incontrare l'imperatore Costanzo; nel 359 prese parte al concilio di Rimini; tradizionalmente la sua morte, avvenuta a Maastricht, è collocata nel 384. Dopo Servazio, gli antichi cataloghi menzionano una serie di vescovi (Agricolo, Ursiano, Designato, Renato, Sulpizio, Quirilio e Eucherio), che sono ignoti alla storia e di cui non si conosce assolutamente nulla. Le leggende di San Servazio parlano della distruzione di Tongres ad opera degli Unni, o di altre tribù germaniche; ma questo dato non è provato né dal punto di vista storico né dalle evidenze archeologiche.[3] A partire dal V secolo il territorio di Tongres fu occupato e poi sottomesso dai Franchi, ancora pagani. Ai vescovi di Tongres spettò il compito di evangelizzare questi popoli: la loro conversione iniziò sotto Falco (prima metà del VI secolo) e continuò con i suoi successori; il vescovo Monulfo, secondo quanto riferisce Gregorio di Tours, costruì una chiesa sopra la tomba di san Servazio a Maastricht, dove, secondo la stessa autorevole fonte, avrebbe per primo trasferito la residenza episcopale. Nella seconda metà del VII secolo, la sede della civitas Tungrorum fu onorata dalla presenza di santi vescovi, che portarono a termine l'evangelizzazione del territorio. San Remaclo fu il fondatore dei monasteri di Malmedy e di Stavelot, di cui tenne anche la carica di abate. San Lamberto completò la conversione dei pagani e venne ucciso a Liegi, forse agli inizi dell'VIII secolo. Il suo successore, sant'Uberto, costruì una basilica per raccogliere le sue reliquie, la quale divenne il primo vero nucleo della città di Liegi, dove il nuovo vescovo trasferì la residenza episcopale. CONDITION REPORT 3 volumi. Legatura in piena pergamena coeva. Titolo e numerazione incisi a mano al dorso. Presenza di tavole fuori testo. Le pagine interne del libro non presentano particolari segni di usura ne di macchie. Buono stato di mantenimento dell’opera. Bella copia, completa, pulita e ordinata. Vol.1 Pp. (2); 22nn. 482; 14nn. Vol.2 (2); 12nn. 476; 12nn. Vol.3 (2); 12nn. 512; 6nn. FULL TITLES & AUTHORS Historia Leodiensis, per episcoporum et principum seriem digesta, ab origine populi usque ad Ferdinandi Bavari tempora, Studio e accurato labore R.P. Foullon è Societate Jesu quondam deducta; Nunc primum ex Eruditorum scriniis in lucem edita; Et Doctorum quorumdam cura ad aetatem nostram suppleta. Leodii, Typis Everardi Kints 1735 Jean Érard Foullon

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Foullon - Historia Leodiensis - 1735

Foullon - Historia Leodiensis - 1735

AMPIA STORIA ILLUSTRATA DI LIEGI A PARTIRE DALLA SUA FONDAZIONE FINO A FERDINANDO DI BAVARIA
Prima edizione di questa ampia opera sulla storia di Liegi del gesuita Foullon (1609-1668), dedicata a Dominicus de Spineto, Gerardus de Charles e ai consiglieri di Liegi. 65 testate con numerosi stemmi (alcuni firmati da G. Duvivier).

CONTENTS
All'epoca dell'impero romano, il territorio a nord delle Ardenne, lungo le valli attraversate dalla Mosa e dai suoi affluenti, era abitato dal popolo dei Tungri, il cui principale insediamento era chiamato dai Romani Atuatuca Tungrorum, l'odierna Tongeren (in francese: Tongres). La civitas Tungrorum apparteneva alla provincia romana della Germania seconda, come attestato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[1]

I più antichi cataloghi episcopali di Tongres riconoscono come primo vescovo san Materno di Colonia, che fu certamente vescovo di Treviri e poi arcivescovo di Colonia e che probabilmente operò come vescovo missionario nel territorio di Tongres, prima che questa venisse eretta in diocesi indipendente.[2]

Primo vescovo storicamente documentato della civitas Tungrorum è san Servazio. Il suo nome appare negli atti dello pseudoconcilio di Colonia del 346; nel 350 fu inviato in Oriente assieme ad una delegazione per incontrare l'imperatore Costanzo; nel 359 prese parte al concilio di Rimini; tradizionalmente la sua morte, avvenuta a Maastricht, è collocata nel 384. Dopo Servazio, gli antichi cataloghi menzionano una serie di vescovi (Agricolo, Ursiano, Designato, Renato, Sulpizio, Quirilio e Eucherio), che sono ignoti alla storia e di cui non si conosce assolutamente nulla. Le leggende di San Servazio parlano della distruzione di Tongres ad opera degli Unni, o di altre tribù germaniche; ma questo dato non è provato né dal punto di vista storico né dalle evidenze archeologiche.[3]

A partire dal V secolo il territorio di Tongres fu occupato e poi sottomesso dai Franchi, ancora pagani. Ai vescovi di Tongres spettò il compito di evangelizzare questi popoli: la loro conversione iniziò sotto Falco (prima metà del VI secolo) e continuò con i suoi successori; il vescovo Monulfo, secondo quanto riferisce Gregorio di Tours, costruì una chiesa sopra la tomba di san Servazio a Maastricht, dove, secondo la stessa autorevole fonte, avrebbe per primo trasferito la residenza episcopale. Nella seconda metà del VII secolo, la sede della civitas Tungrorum fu onorata dalla presenza di santi vescovi, che portarono a termine l'evangelizzazione del territorio. San Remaclo fu il fondatore dei monasteri di Malmedy e di Stavelot, di cui tenne anche la carica di abate. San Lamberto completò la conversione dei pagani e venne ucciso a Liegi, forse agli inizi dell'VIII secolo. Il suo successore, sant'Uberto, costruì una basilica per raccogliere le sue reliquie, la quale divenne il primo vero nucleo della città di Liegi, dove il nuovo vescovo trasferì la residenza episcopale.

CONDITION REPORT
3 volumi. Legatura in piena pergamena coeva. Titolo e numerazione incisi a mano al dorso. Presenza di tavole fuori testo. Le pagine interne del libro non presentano particolari segni di usura ne di macchie. Buono stato di mantenimento dell’opera. Bella copia, completa, pulita e ordinata. Vol.1 Pp. (2); 22nn. 482; 14nn. Vol.2 (2); 12nn. 476; 12nn. Vol.3 (2); 12nn. 512; 6nn.

FULL TITLES & AUTHORS
Historia Leodiensis, per episcoporum et principum seriem digesta, ab origine populi usque ad Ferdinandi Bavari tempora, Studio e accurato labore R.P. Foullon è Societate Jesu quondam deducta; Nunc primum ex Eruditorum scriniis in lucem edita; Et Doctorum quorumdam cura ad aetatem nostram suppleta.
Leodii, Typis Everardi Kints 1735
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