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Skulptur, Demone pensieroso seduto su drago - 10 cm - Bronse
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Skulptur, Demone pensieroso seduto su drago - 10 cm - Bronse

Demone pensieroso seduto su drago, bronzo dorato, Italia, fine del '800 Nella demonologia medievale, Astaroth (anche chiamato Ashtaroth, Astarot e Asteroth) è descritto come un principe dell'Inferno o duca dell'Inferno, a seconda dei vari grimori. Nella gerarchia dei demoni proposta dalla Cabala esoterica, Astaroth è a capo degli spiriti impuri perturbatori di anime (Gamchicolh). Il termine Astaroth trae la sua origine da Astarte, divinità fenicia femminile adorata attorno al II secolo A.C. Essa ha come equivalente babilonese Ishtar e precedentemente la sumera Inanna. È menzionata nella Bibbia ebraica nella forma Ashtoreth (singolare) e Ashtaroth (plurale, in riferimento alla presenza di più statuette di Ashtoreth). Tale ultima forma fu direttamente traslitterata nelle prime versioni della Bibbia in greco antico e in latino, nelle quali si perde l'accezione femminile e plurale dell'originale in ebraico. La prima apparizione di Astaroth quale demone maschile è nel diciannovesimo capitolo del Libro di Abramelin, grimorio scritto nella prima metà del XV secolo, tra gli otto sotto-principi assieme Magoth, Asmodeus, Beelzebub, Oriens, Paimon, Ariton ed Amaimon, i quali vanno «legati» e dominati per evitare la loro influenza nefasta. In Pseudomonarchia Daemonum del 1577, Johann Weyer lo descrive in questi termini: "Astaroth è un grande e potente duca, che si manifesta direttamente nella forma di un angelo caduto, seduto sopra un dragone infernale e portando nella sua mano destra una vipera" e afferma che esso è al comando di 40 legioni dei demoni; inoltre che doveva essere invocato con un anello magico per proteggersi dal suo alito fetido. Tale descrizione è simile a quella data dalla Piccola chiave di Salomone del XVIIsecolo. Nel Dizionario infernale del 1818, Astaroth è raffigurato come un uomo nudo con due paia di ali e piedi e mani di drago, con in testa una corona con un campanello, tiene in una mano un serpente e cavalca un lupo (o un cane).Secondo Gabriele Amorth, tale demone è nella prima gerarchia assieme a Beelzebub e Lucifero, in una sorta di triade. Montato su plexiglas moderno. Dimensioni: 14x6x10 cm

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Demone pensieroso seduto su drago, bronzo dorato, Italia, fine del '800

Nella demonologia medievale, Astaroth (anche chiamato Ashtaroth, Astarot e Asteroth) è descritto come un principe dell'Inferno o duca dell'Inferno, a seconda dei vari grimori. Nella gerarchia dei demoni proposta dalla Cabala esoterica, Astaroth è a capo degli spiriti impuri perturbatori di anime (Gamchicolh).

Il termine Astaroth trae la sua origine da Astarte, divinità fenicia femminile adorata attorno al II secolo A.C. Essa ha come equivalente babilonese Ishtar e precedentemente la sumera Inanna. È menzionata nella Bibbia ebraica nella forma Ashtoreth (singolare) e Ashtaroth (plurale, in riferimento alla presenza di più statuette di Ashtoreth). Tale ultima forma fu direttamente traslitterata nelle prime versioni della Bibbia in greco antico e in latino, nelle quali si perde l'accezione femminile e plurale dell'originale in ebraico.

La prima apparizione di Astaroth quale demone maschile è nel diciannovesimo capitolo del Libro di Abramelin, grimorio scritto nella prima metà del XV secolo, tra gli otto sotto-principi assieme Magoth, Asmodeus, Beelzebub, Oriens, Paimon, Ariton ed Amaimon, i quali vanno «legati» e dominati per evitare la loro influenza nefasta.

In Pseudomonarchia Daemonum del 1577, Johann Weyer lo descrive in questi termini: "Astaroth è un grande e potente duca, che si manifesta direttamente nella forma di un angelo caduto, seduto sopra un dragone infernale e portando nella sua mano destra una vipera" e afferma che esso è al comando di 40 legioni dei demoni; inoltre che doveva essere invocato con un anello magico per proteggersi dal suo alito fetido. Tale descrizione è simile a quella data dalla Piccola chiave di Salomone del XVIIsecolo.

Nel Dizionario infernale del 1818, Astaroth è raffigurato come un uomo nudo con due paia di ali e piedi e mani di drago, con in testa una corona con un campanello, tiene in una mano un serpente e cavalca un lupo (o un cane).Secondo Gabriele Amorth, tale demone è nella prima gerarchia assieme a Beelzebub e Lucifero, in una sorta di triade.

Montato su plexiglas moderno. Dimensioni: 14x6x10 cm

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